Pochi OSS al Rizzoli, nessun rinforzo e a fine mese potrebbero esserci licenziamenti

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Foto Qui Ischia

Fu una delle prime conseguenze del ridimensionamento dei servizi psichiatrici e in particolare della chiusura della Sir. L’atto, per l’esattezza la delibera 506, con cui l’allora commissaria dell’Asl Na2 Nord AGNESE IOVINO portò a compimento la liquidazione della Sir a Ischia, rendendola una scelta sciagurata irreversibile. Era il settembre 2015, quando la commissaria si preoccupò della “Rimodulazione dell’appalto Sir di Ischia”, che prevedeva tra l’altro l’assegnazione degli OPERATORI SOCIO-SANITARI DI VILLA ORIZZONTE agli ospedali aziendali. Per tutto il tempo di durata dell’appalto a cui era legato il loro servizio, cioè fino al 31 ottobre 2017. Tra 15 giorni, dunque, scatterà la scadenza, che segnerà per quegli Oss la perdita del lavoro. E così verrà meno altro personale indispensabile al funzionamento del “Rizzoli”, che già ora soffre una gravissima CARENZA di quel tipo di operatori. Senza che sia ancora arrivato a Ischia neppure uno di quegli OSS reclutati da ormai da mesi a Salerno, per rinforzare i ranghi nella Na2 Nord. “Rizzoli” compreso.

All’epoca, la Iovino fece passare le “innovazioni” della sua delibera come un’ulteriore capolavoro di risparmio, in aggiunta alla chiusura di Villa Orizzonte. Smantellata la struttura con il livello più alto di assistenza, ottenuta dagli esperti la “rivalutazione” dei pazienti ex manicomiali provvidenzialmente risanati che non avevano più una casa a misura del loro problema psichiatrico, il passo successivo era stata la REVISIONE AL RIBASSO dell’appalto che aveva affidato al consorzio Gesco la gestione, tra l’altro, della Sir. Il nuovo accordo, concluso nell’agosto 2015,  prevedeva tra l’altro di dislocare presso gli ospedali aziendali gli OSS “liberati” dalla chiusura di Villa Stefania. Negli ospedali c’era bisogno di Oss, tanto valeva utilizzare quelli, che erano contrattualizzati pure ad un prezzo più basso ( 15,60 EURO ALL’ORA invece di 17) di quanto sarebbero costati se fossero stati dipendenti dell’Azienda. Accordo valido, comunque, per la restante durata dell’appalto, fino al 31 ottobre 2017 per l’appunto.

A tutt’oggi, quando mancano meno di due settimane alla SCADENZA fatidica, non vi è notizia di un rinnovo di quell’appalto e neppure di una sua proroga. E questo fa aumentare le probabilità che non avrà un seguito. In quel caso, evidentemente, gli OSS coinvolti dovranno cessare l’attività negli ospedali pubblici in cui furono dirottati, per salvaguardare – allora -  i livelli occupazionali. Che, a quanto pare, ora non interessano più a Frattamaggiore. Anche se a perdere il lavoro potrebbero essere diverse persone, anche isolane. Come se non vi siano già abbastanza disoccupati a Ischia, specialmente dopo il terremoto di agosto. Ma tant’è, la spending review in campo psichiatrico, dopo essere stata fatta sulla pelle dei pazienti psichici, lo è ora su quella dei lavoratori.

Eppure, all’epoca di Iovino, si ebbe il coraggio di scrivere nero su bianco che l’accordo di “rimodulazione” era “PIU’ CHE VANTAGGIOSO PER QUESTA ASL SIA SOTTO IL PROFILO ECONOMICO CHE SOTTO IL PROFILO TECNICO”!

Ma non saranno i licenziamenti l’unica conseguenza, se la scadenza sarà rispettata. Perchè quegli OSS dovranno essere SOTTRATTI dagli ORGANICI degli ospedali interessati, che sono già in gravissima CARENZA. E gli Operatori Socio-sanitari sono la figura professionale più rara, in questo momento. Almeno a Ischia, visto che al “Rizzoli” si contano sulle dita, anche dopo gli innesti del 2015. Tanto che già nell’estate 2016 i pochi OSS disponibili furono tutti dislocati in Pronto Soccorso, dove non se ne poteva fare a meno oltre, lasciando SGUARNITI I REPARTI.

Dove non si è riusciti a recuperare. Compresa la notte del terremoto di agosto, quando gli infermieri, da soli, sono stati costretti a mettere in salvo un paziente dopo l’altro, caricandoseli quasi sulle spalle, perché non c’erano OSS per svolgere quell’incombenza.

E adesso, come la si metterà a nome se verranno meno anche i pochissimi socio-sanitari rimasti? Al “RIZZOLI”, dove ne erano stati  comandati CINQUE, come si farà senza? Chi si farà carico del loro lavoro, considerato che gli infermieri sono già  oberati e ne hanno abbastanza da tempo di dover fare anche il lavoro degli OSS mancanti, oltre al proprio?  E che fine hanno fatto i rinforzi che sarebbero dovuti arrivare con i 0 operatori socio-sanitari “prestati” dall’Asl di Salerno? Anche in quel caso si disse che Ischia avrebbe avuto la priorità, tra quei 30, ma non se n’è visto ancora uno, in via Fundera. Un’altra promessa mancata dall’Asl Na2 Nord. E vedremo cosa accadrà alla scadenza del 31 ottobre…

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