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Sanità Altro che l’impegno dell’Asl: si prepara il trasferimento da Ischia dei “pulcini sperduti”!!
Altro che l’impegno dell’Asl: si prepara il trasferimento da Ischia dei “pulcini sperduti”!!
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7 anni ago |
Foto Qui Ischia
Oggi sono dieci giorni. Appena dieci… E già la lettera scritta dal direttore generale dell’Asl ANTONIO D’AMORE al vescovo PIETRO LAGNESE il 7 novembre scorso, con tutte le sue promesse/rassicurazioni, rischia di essere sonoramente smentita dagli eventi che si annunciano per la prossima settimana. Quando potrebbe iniziare il temuto ESODO dall’isola dei “pulcini sperduti”, gli ex residenti della Sir, cancellata dall’Asl per risparmiare (poi ha speso e spende molto di più…), che erano già ex internati nei manicomi/lager ante legge Basaglia. Proprio la situazione inumana che il Vescovo, con il suo intervento per dare voce “a chi non ha voce”, aveva cercato di scongiurare nella lettera aperta scritta ai Sindaci sui problemi della sanità isolana nel giorno di Ognissanti. Lettera a cui si era precipitato a rispondere personalmente il manager dell’ASL NA2 NORD, che aveva smentito ogni intenzione di portare via da Ischia i pazienti psichiatrici, costretti dal 2014 per le scelte della stessa Asl a cambiare letto e tetto con frequenza da nomadi.
Dopo un’introduzione sul suo modo di concepire la professione medica, scriveva il direttore generale: “Stiamo lavorando perseguendo la Missione del Servizio Sanitario Regionale: garantire i migliori servizi sanitari possibili a chi ne ha bisogno”. Dopo questa affermazione generale, entrava nel merito della questione ex Sir in questo modo: “A confortarmi in questa mia convinzione è giunta nella serata di ieri una mail che il dottor WALTER DI MUNZIO- Direttore del Dipartimento della Salute Mentale della nostra ASL, di recente nomina – mi ha inviato, chiedendo di inoltrarla alla Sua Reverendissima attenzione. “NESSUNO HA MAI PENSATO DI DEPORTARE I NOSTRI PAZIENTI SULLA TERRAFERMA, LONTANO DALLE FAMIGLIE, DALLE PROPRIE RADICI E DALLA RETE DI RELAZIONI UMANE DI RIFERIMENTO”, ha scritto il dott. Di Munzio nella mail che le allego. È QUESTO UN PRINCIPIO CHE SOTTOSCRIVO PIENAMENTE, che ho avuto modo di comunicarle in occasione dei nostri dialoghi e che si colloca alla base delle nostre scelte gestionali”.
SE NON E’ UN IMPEGNO PRECISO QUESTO, CHE COSA LO E’?
E continuava, la lettera di D’Amore, con altre affermazioni inequivocabili, che ora vanno sottolineate due volte: “Come Azienda stiamo lavorando per ricostruire un nuovo modello di assistenza per i pazienti psichiatrici anche sull’isola di Ischia. Questi nostri cittadini – alcuni dei quali hanno vissuto l’ABERRAZIONE DEL MANICOMIO” – hanno provato il valore terapeutico dell’umanità di operatori volenterosi, ma hanno il diritto anche di ricevere cure specialistiche adeguate in contesti degni. Per questo, il dottor Di Munzio si sta adoperando nel ridisegnare l’assistenza psichiatrica sull’isola, pur dovendo affrontare diffidenze e resistenze”.
Fa piacere che il Direttore generale e l’attuale Direttore del Dipartimento riconoscano che dall’”aberrazione del manicomio”, quelli che l’hanno vissuta abbiano poi ricevuto per vent’anni cure e attenzioni che li hanno RIPORTATI ALLA VITA. Ma a proposito delle “cure specialistiche adeguate in contesti degni”, chi ha deciso di punto in bianco di CHIUDERE LA SIR DOPO 18 ANNI E RISANARE D’UFFICIO I PAZIENTI CRONICI CHE OSPITAVA? NON E’ STATA L’ASL A RENDERSI RESPONSABILE DI QUESTA NEGAZIONE DEI DIRITTI DI QUEI MALATI?
Che quelle scelte improvvide siano state adottate da altre persone non conta, è l’ente che ne deve rispondere e chi provvisoriamente lo rappresenta. Che lo si voglia o no, D’Amore e Di Munzio hanno ereditato le “opere” dei loro predecessori Ferraro-Iovino-Perrino e hanno la RESPONSABILITA’ DI RISOLVERE I PROBLEMI CHE NE SONO DERIVATI.
E perchè, visto che Di Munzio si sta tanto impegnando per “ridisegnare l’assistenza psichiatrica sull’isola”, non si sono preoccupati, nell’attesa della svolta, di garantire CONTINUITA’ ASSISTENZIALE ai più deboli ed esposti di tutti gli utenti, invece di lasciarli di fatto in mezzo a una strada?
Perchè questo è successo dal 31 ottobre, quando per primi i “pulcini” hanno perso ogni copertura economica per poter continuare a stare a “Baia Verde”, che allo stato e in attesa della nuova Sir (quando arriverà), era ed è l’unica struttura in cui possono stare a Ischia. L’ASL LI HA SCARICATI, rimpallando i costi dell’assistenza sui familiari o, in loro assenza o impossibilità a contribuire, sui COMUNI. Che, a loro volta, sostenendo di non avere le risorse, NON INTENDONO PRENDERSELI IN CARICO.
Ed ecco che questi uomini e donne che meriterebbero RISPETTO anche solo per motivi anagrafici si ritrovano in questo momento RIFIUTATI, SCARICATI, DISCONOSCIUTI dagli enti pubblici che dovrebbero occuparsi di loro. Dalle ramificazioni dello STATO, garante dell’applicazione dell’articolo 32 della Costituzione, che invece in questo caso sta venendo meno al suo contratto nei confronti di questi CITTADINI SOFFERENTI!!! VERGOGNOSO!!!
Allora, i “pulcini”, che hanno trascorso buona parte delle loro vite tra manicomio e Sir, che sono pazienti psichici gravi e cronici, percepiscono una pensione minima di circa 280 euro al mese. L’”accompagnamento” (che sarebbe di circa 400 euro al mese) è stato CONGELATO da tempo immemorabile, perchè – ed è comprensibile – erano prima completamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Comunque, con meno di 700 euro al mese ora non possono coprire i costi di una struttura accreditata. E non possono farsene carico i parenti, che poi quai tutti non ce li hanno più. ED E’ INDECENTE CHE UNO STATO CIVILE CHIEDA AI CHI E’ MALATO A QUEL LIVELLO DI PAGARSI LE CURE DI TASCA PROPRIA.
Ed ecco che, visto che non si pagano la retta e che Asl e Comuni li hanno scaricati, la promessa di Di Munzio/D’Amore di lasciarli a Ischia NELLA LORO CASA, diventa una DICHIARAZIONE PRIVA DI SENSO E DI SOSTANZA. Parole in libertà, smentite dai fatti.
Perchè già si parla del trasferimento in terraferma di una ex residente Sir, TERESA, perchè nessuno si fa carico del suo bisogno di cure in continuità con quelle ricevute sulla sua isola dal ’97. E sarà così per tutti gli altri, se non si trova CON DOVEROSA URGENZA una SOLUZIONE SERIA, EFFICACE, NON DI FACCIATA E DI CIRCOSTANZA.
Forse a Frattamaggiore pensano che portandoli in terraferma con viaggi singoli, a Ischia non ci accorgeremo della “deportazione” dei “pulcini” esclusa solo 10 gironi fa, nero su bianco, dal Direttore generale del’Asl? Ma ci prendono proprio per una comunità di sprovveduti, imbecilli, che non capiscono quello che leggono?
Non sono i sofferenti che ne hanno passate di tutti i colori nella loro vita a dover pagare ancora un prezzo inumano per errori di altri. Di enti dello Stato che non assolvono al loro ruolo, ai loro obblighi, alle loro responsabilità. Dopo aver già registrato la morte di due ex residenti di Villa Orizzonte poco dopo il loro trasferimento in terraferma, sradicati dal loro mondo e abbandonati alla solitudine, NON POSSIAMO ACCETTARE IL RISCHIO DI REPLICARE QUEI DRAMMI UMANI. SI DIA DA FARE CHI DEVE GARANTIRE SULL’ISOLA UNA VITA DEGNA A QUEGLI UOMINI E DONNE CHE DEBBONO ESSERE RISPETTATI, PROTETTI, TUTELATI.