Dopo l’impegno di D’Amore, il Cudas sospende la raccolta per Teresa, ma resta vigile

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Foto Qui Ischia

Comunicato stampa

Abbiamo appreso da un articolo pubblicato sull’edizione on line de “Il Mattino” di oggi, a firma di Massimo Zivelli, che dall’incontro dell’altro ieri tra il Direttore sanitario dell’Asl Na2 Nord, Antonio D’Amore, e il Vescovo della Diocesi di Ischia, Pietro Lagnese, è emerso che “non verranno ridotti o smantellati i servizi sanitari territoriali ed in particolare quelli destinati a seguire ed assistere i pazienti in cura presso l’igiene mentale”. Bene. Anche se, per la condizione in cui versa la Salute mentale sulla nostra isola, è difficile immaginare che possa essere smantellata ancora qualcosa, oltre quanto è stato già cancellato negli anni passati, sotto le gestioni aziendali precedenti a quella attuale. Prendendo atto, dunque, di questa novità, il Cudas dichiara SOSPESA la sua raccolta di fondi per Teresa e provvederà nei prossimi giorni a trasferire la somma raccolta per pagare la retta dovuta dalla nostra concittadina per la permanenza almeno nel mese di novembre presso la struttura accreditata “Baia Verde”.

Per quanto ci consta, allo stato attuale, oltre a Teresa, vi sono altri 6 ischitani che non sono in grado di pagarsi con risorse proprie la permanenza sull’isola, nell’unica struttura accreditata disponibile. Alla luce del risultato della visita del dottor D’Amore, ci aspettiamo che gli enti preposti, a cominciare dall’Asl Na2 Nord, si facciano integralmente carico, come è logico e doveroso, del mantenimento di questi pazienti fin da domani 1° dicembre, ovviamente sull’isola d’Ischia, senza trasferimenti neppure “temporanei” (in attesa dell’attivazione di una nuova Sir, per intenderci) in terraferma.

Intanto, grazie al nostro intervento di parziale e mirata supplenza dei doveri degli enti preposti, grazie al supporto e contributo di decine di isolani di buona volontà, abbiamo COPERTO LA RETTA DI NOVEMBRE e forse qualcosa in più per Teresa, che altrimenti sarebbe già stata messa fuori dalla struttura in cui risiede. Era il nostro obiettivo iniziale, quello per cui abbiamo chiesto – e ottenuto – l’appoggio degli ischitani, insieme a quello di attirare l’attenzione di tutti, a cominciare dagli enti preposti responsabili e nello specifico ancora latitanti, sulla condizione inaccettabile in cui si sono trovati gli ex residenti Sir, che da tre anni stanno pagando sulla loro pelle le conseguenze delle improvvide scelte fatte a discapito dei servizi psichiatrici sulla nostra isola.

Ovviamente, continueremo come Cudas a vigilare con la massima attenzione sulla situazione del “pulcini sperduti” e degli altri pazienti, pronti a intervenire con azioni pubbliche e iniziative adeguate qualora gli impegni appena assunti dai vertici dell’Asl non trovassero riscontro in decisioni e atti concreti e conseguenti.

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