Quel convegno internazionale sulla “Storia nella letteratura” alla Torre Guevara

krusetorreL’anno si era aperto con la presentazione anche a Ischia della pubblicazione dell’Università di Dresda sui restauri compiuti dai 40 studenti e laureandi che negli anni passati avevano svolto il loro stage alla Torre. E ora che il 2017 volge al termine, il monumento di Cartaromana ha ospitato un importante convegno dedicato a “La storia nella letteratura”, che ha visto la partecipazione di un folto gruppo di professori provenienti da varie università della Germania e di altri Paesi europei. Studiosi della letteratura che insegnano ad Amburgo, Berlino, Berna, Lussemburgo e che partecipano da tempo a progetti di collaborazione con l’Università “Federico II” di Napoli, promotrice del convegno che, dopo un prologo nella città di Partenope, si è svolto interamente a Ischia. Nella Torre Guevara, sottratta per un paio di giorni alla sua condizione di chiusura quasi permanente.

Due giornate intense in cui gli illustri cattedratici stranieri hanno approfondito e condiviso ricerche e riflessioni sulla storiografia come genere letterario e sulle specificità della narrazione storica. Un confronto a cui hanno dato un contributo significativo anche gli ospiti italiani, professori delle università campane – Federico II, Orientale, Salerno, Suor Orsola Benincasa – che fanno normalmente rete su progetti di ampio respiro internazionale.

Ma come mai sono approdati a Ischia, tutti quegli studiosi italiani e stranieri? A proporre che l’incontro si svolgesse in gran parte sull’isola è stato un isolano d’adozione visto che ormai ci vive da tempo, il professor Bernhard Arnold Kruse, docente di letteratura tedesca e presidente di corso di laurea alla “Federico II”. E la sua idea ha trovato immediato interesse da parte dei partner stranieri e di tutti gli ospiti, entusiasti di scoprire l’isola che perlopiù non avevano visitato in precedenza. E a rendere possibile che l’appuntamento avesse come cornice la Torre con il suo spettacolare contorno, è stato l’assessore comunale alla Cultura, Salvatore Ronga, che si è reso disponibile per l’apertura della Torre e anche per fare personalmente  da cicerone agli ospiti nella conoscenza dell’edificio quattrocentesco e del suo parco affacciato sulla magia della baia di Sant’Anna.

Gli stranieri hanno molto apprezzato l’accoglienza ischitana, a maggior ragione perchè erano venuti con qualche timore su quello che avrebbero trovato su un’isola appena colpita da un terremoto. E sono rimasti letteralmente affascinati dalle meraviglie di Cartaromana, in particolare dalla scoperta dell’illustre passato della Torre e della storia degli affreschi  riportati alla luce dagli studenti tedeschi  e da loro attribuiti ad un artista come Vriedemann De Vries, che è molto conosciuto nell’Europa centrale. Sicuramente, un impatto destinato a tradursi in ottime recensioni per Ischia da parte degli ospiti nei loro luoghi d’origine. Il modo migliore per promuovere l’Isola Verde, con iniziative culturali e di spessore dalla significativa proiezione internazionale.  E per la Torre la speranza di tornare, prima o poi, a svolgere appieno il suo ruolo di riferimento storico-artistico di primo piano sul territorio.

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