Superata la somma dei mille euro per far restare a Ischia Teresa, una di noi

IMG_6343Altri 200 euro per Teresa, una dei “pulcini sperduti” lasciati nella provvisorietà dalla sconsiderata chiusura della Sir isolana da parte dell’Asl tre anni fa. Dopo il nuovo appuntamento di questa mattina in via Antonio Sogliuzzo, all’ingresso di Ischia Ponte, con la raccolta lanciata dal Cudas, la cifra complessiva è di 1.155,00, un contributo fondamentale per coprire i costi della permanenza di Teresa nell’unica struttura accreditata esistente sul territorio isolano. Dove, dal primo novembre scorso, l’Asl contribuisce solo per un terzo della spesa, mentre la quota rimanente va coperta, a seconda del reddito, o tutta dai pazienti e loro familiari o in COMPARTECIPAZIONE dai Comuni di appartenenza. Regola a cui sono vincolati anche i cosiddetti “residui manicomiali”, che dopo decenni in manicomio e diciotto anni nella Sir isolana, vennero risanati in tutta fretta dopo la chiusura causa incendio di Villa Stefania e ritenuti non più bisognevoli di assistenza sanitaria h24 come quella garantita nella SIR (struttura intermedia residenziale) appena ABOLITA SULL’ISOLA dall’allora commissaria Asl Agnese Iovino. Ovviamente, in questo modo l’Asl si è sollevata dal dovere di farsi interamente carico del mantenimento di quelle persone.

Senonchè, fatta salva la quota minoritaria attualmente in capo all’Asl, con le magre pensioni di cui dispongono, comprese quelle di “accompagnamento” tenute congelate negli anni della Sir e non ancora disponibili, i “pulcini sperduti” non riescono a coprire tutto l’importo per la permanenza nella casa in cui si trovano ora, “Baia Verde” a Forio. Dal canto loro, i Comuni hanno dichiarato di non avere le risorse per garantire la compartecipazione a cui sono tenuti ed ecco che i pazienti si sono trovati – come Teresa – o rischiano di trovarsi nei prossimi mesi nell’impossibilità di rimanere dove stanno. Anche nell’attesa che il BANDO DELL’ASL produca il risultato più atteso, cioè la RESTITUZIONE DI UNA SIR ALL’ISOLA D’ISCHIA.

Ed è stato proprio per evitare che Teresa non potesse più restare nell’unica casa che attualmente può ospitarla a Ischia e fosse dalla sera alla mattina trasferita nelle “ville” in terraferma, dove vengono portati i pazienti da Sir, con costi di degenza molto più alti di quelli di una qualunque residenza sanitaria isolana, che il CUDAS ha deciso di intervenire. Anche per evidenziare la CONDIZIONE DI PRECARIETA’  a cui in questi ultimi anni sono stati consegnati gli ex residenti Sir, che dopo l’uscita da Villa Orizzonte hanno affrontato almeno tre/quattro traslochi. Ben oltre ciò che ognuno di noi, con assai meno problemi sanitari, potrebbe sopportare, tanto più concentrato in un periodo di tempo così ristretto.

E la risposta degli ischitani è stata di grande disponibilità e generosità, nelle quattro mattinate organizzate dal Cudas negli ultimi giorni. In tanti si sono fermati, per esprimere concretamente la loro solidarietà a Teresa, SIMBOLO DI TUTTI I “PULCINI SPERDUTI”. Con la speranza che ALL’IMPEGNO DEI CITTADINI SI SOSTITUISCA QUANTO PRIMA L’AZIONE DEGLI ENTI PREPOSTI E RESPONSABILI DI ASSICURARE CONDIZIONI DI VITA ADEGUATE ALLE LORO ESIGENZE A TUTTI I PAZIENTI PSICHIATRICI ISOLANI, A COMINCIARE PROPRIO DAGLI EX SIR.

Chissà se dalla visita di questa mattina del direttore generale dell’Asl D’Amore in Episcopio al Vescovo Lagnese arriverà finalmente una soluzione ai problemi della disastrata Salute mentale isolana?

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