I lavori ai Pilastri: vediamo di non far rivoltare nelle tombe Orazio Tuttavilla e Girolamo Rocca!

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Foto Qui Ischia

Non sarà romano, come qualche guida male informata ancora si ostina a riportare, ma non è neppure una struttura in ceroblock e cemento (dis)armato tirata su alla meno peggio. In quel caso, non ci sarebbe alcun motivo di occuparsi delle modalità d’intervento adottate per rimetterlo a posto, nel caso che qualche pezzo minacciasse di distaccarsene. Non può valere però lo stesso criterio nel caso di un monumento, quale è senza ombra di dubbio e con il conforto dei secoli l’acquedotto che tutti identifichiamo da sempre come i PILASTRI. Eppure, stando a quanto si è già verificato qualche giorno fa e a ciò che si farà domenica prossima, il trattamento che gli è riservato è tale e quale a quello che sarebbe appropriato ad un anonimo muro di manifattura moderna.

Era da un po’ che si era fatto evidente il rischio di caduta di pietre dagli archi della struttura seicentesca. E siccome essa insiste su un’arteria primaria di collegamento intercomunale, si era posto ovviamente il problema di salvaguardare l’incolumità pubblica. Intanto, era stato segnalato ai passanti il pericolo di distacco di parti del monumento, ma era chiaro che si sarebbe dovuto provvedere a risolvere la questione. D’altra parte, lo stato di degrado dei Pilastri non è una novità: venne segnalato quasi vent’anni fa dal Wwf quando aveva un gruppo isolano, con la richiesta fin da allora di un restauro conservativo e per sanare le manomissioni a cui erano stati sottoposti e i piccoli scempi che vi erano stati commessi. E dato che nulla fu fatto né per effetto di quel richiamo né in seguito, la situazione non poteva che peggiorare, aggravata dalla vetustà del manufatto.

Ma perchè mai né il Comune di Ischia né quello di Barano si sono fatti promotori, magari unitariamente, di ottenere la progettazione e il finanziamento di un VERO E SERIO INTERVENTO DI RESTAURO? Tra tante opere inutili su cui si è puntato, come mai si sono sempre dimenticati di risanare una struttura che incombe sul traffico di mezza isola, per non arrivare al punto di far cadere pietre sui veicoli in transito?

Comunque, il fatto che ci si sia arrivati al punto critico, non vuol dire che si debbano ignorare le implicazioni del dover intervenire su un monumento di quattro secoli. Anche in caso di emergenza, quale potrebbe essere quello che si è determinato, non si possono ignorare criteri e accortezze elementari per operare su una struttura tanto particolare e delicata. IN CHE MODO QUESTI CRITERI E QUESTE ACCORTEZZE SONO STATI RISPETTATI IN OCCASIONE DEL PRIMO LAVORO EFFETTUATO QUALCHE GIORNO FA? E COME SARANNO RISPETTATI NEL PROSSIMO INTERVENTO SULL’ARCO CENTRALE IN PROGRAMMA PER DOMENICA PROSSIMA?

Innanzitutto, pur trattandosi a quanto pare di interventi limitati, mirati e slegati da qualunque progetto di restauro degno di questa definizione, dovrebbero essere comunque controllati e diretti mossa dopo mossa dalla Sovrintendenza ai Beni culturali, della cui esistenza però è lecito dubitare, visto e considerato il suo modo di operare sul territorio isolano negli ultimi anni. E poi ci vogliono DITTE AUTORIZZATE E MUNITE DI APPOSITE CERTIFICAZIONI: è questo il caso?

E DELLE PIETRE CHE VENGONO STACCATE, SI PROVVEDE A METTERLE IN DEPOSITO DEBITAMENTE NUMERATE, IN MODO DA POTERLE RIUTILIZZARE QUANDO SI FARA’ UN RESTAURO VERO? E SI UTILIZZA/UTILIZZERA’ LA MALTA USATA SU MANUFATTI ANTICHI, COME SI DEVE, PERCHE’ NON SI PUO’ USARE CEMENTO QUALSIASI?

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Foto Qui Ischia

Solo pochi mesi fa sono stati restaurati un ampio tratto della cinta muraria del CASTELLO ARAGONESE e la torre campanaria dell’antica cattedrale. Un lavoro fatto con tutti i crismi, a regola d’arte, nel pieno rispetto dall’antichità e del valore storico-architettonico-culturale delle strutture interessate, impeccabile nell’uso e riuso di tecniche e materiali.

Il RISULTATO MAGNIFICO E’ SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI. Abbiamo l’esempio del meglio a pochi chilometri in linea d’aria dai Pilastri, perchè non si prende spunto da là e non ci si adegua a quello standard, invece di scegliere di operare come elefanti in una cristalleria?

SU, VEDIAMO DI NON FAR RIVOLTARE NELLE TOMBE DON ORAZIO TUTTAVILLA E MONSIGNOR GIROLAMO ROCCA…

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