Luongo: “Per una maggiore sicurezza servono buona ricerca e buone pratiche di governo”

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Foto Qui Ischia

In un paese normale sarebbe stato almeno un argomento di dibattito e confronto, su cui riflettere tutti insieme come comunità con spirito costruttivo. In molti posti poi avrebbero colto al volo il suggerimento, approfittando delle argomentazioni  messe a disposizione da un valentissimo scienziato per qualificare la strategia della ricostruzione e per tirar fuori  un’opportunità utile al territorio da un evento disastroso come il terremoto. A Ischia invece, l’idea del professor LUONGO – insigne studioso, si sarebbe detto una volta – di creare un centro di ricerca sismica di livello internazionale è caduta praticamente nel vuoto. Della logica, del buon senso, della convenienza e dell’utilità. Il solito silenzio assordante degli eletti, accompagnato da quello della maggioranza della cittadinanza, che ingoia ogni sussulto di vitalità intellettuale e di capacità propositiva, troppo stridente e in controtendenza rispetto al nulla imperante, all’omologazione al ribasso che non lascia spazio ad eccezioni, all’appiattimento civile e sociale che neppure l’evento del 21 agosto ha scalfito più di tanto.

Oggi, in un post sul suo profilo Facebook, il professore ha ricordato e ribadito la sua proposta e i seri motivi che l’hanno ispirata. Ciò su cui dovremo tutti interrogarci, per fare scelte, assumere decisioni, guardare e costruire oltre. Speriamo, comunque, in un sussulto delle istituzioni locali e in una ripresa di iniziativa della società civile.

Intanto, rileggiamo e valutiamo la proposta dell’illustre vulcanologo, apprezzato in tutto il mondo, che da noi non riesce a essere profeta in patria…

Carissimi amici che avete subito gli effetti del terremoto e del post terremoto di Casamicciola comprendo la vostra delusione che tende all’indignazione per la mancanza della giusta attenzione al vostro territorio per un auspicato e rapido ritorno allanormalità con interventi al passo con le conoscenze scientifiche sulla geologia e la sismicità dell’Isola. Qualcuno di voi invoca, a giusta ragione, la microzonazione sismica, ma vi invito a riflettere che l’evento del 21 agosto 2017 ha mostrato ancor più che nelle aree epicentrali occorre andare oltre i risultati di una microzonazione. Questo perché bisogna approfondire la conoscenza sull’azione della propagazione delle onde sismiche nell’area epicentrale, dove gli attuali strumenti di calcolo e i modelli fisici del processo che produce la frattura delle rocce e la liberazione di energia con la generazione di onde sismiche non forniscono un quadro completo. In buona sostanza bisogna sviluppare la ricerca sulla sorgente sismica e sulla propagazione delle onde sismiche nelle aree epicentrali. Vi rammento che per raggiungere questo obiettivo ho proposto, nei giorni successivi al terremoto del 21 agosto la realizzazione di un Centro Europeo di Ricerca multidisciplinare( sismologi, vulcanologi, geologi, ingegneri, fisici, matematici, urbanistica, …) a Casamicciola ( Majo ). Nessun decisore politico vuol capire la soluzione per una maggiore sicurezza sta nella buona ricerca e nelle buone pratiche nel governo del territorio”.

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