Scoprendo Casamicciola: il Bagnitiello

Scoprendo Casamicciola: il Bagnitiello

“Sai una cosa Teresa? Per me Casamicciola è tutta da scoprire” Teresa sorride mentre prende il suo buon caffè macchiato. “Hanno aperto una nuova pasticceria?”. Sì, tu scherza! Io ti devo confessare una cosa che un po’ mi mette in imbarazzo. Teresa capisce che faccio sul serio e si incuriosisce.

Tempo fa un albergo di Casamicciola mi ha incaricato di scrivere il testo per la pagina web. “Ah sì – mi risponde Teresa – so che ultimamente ti stai occupando anche  di questo”. Infatti. È un albergo, a conduzione familiare, che si trova poco dopo il Castiglione, tra il bosco della Maddalena e il mare.  Quando sono andata lì per il sopralluogo mi sono resa conto che la vista sul mare ti toglie le parole. Ti sembra di essere sospeso tra terra e cielo.  Da un lato vedi il faro del porto che sembra voler indicare la rotta e dall’altro tutto il Golfo che ti abbraccia. Ma c’è un aspetto che mi ha colpito. “Racconta”, mi chiede Teresa ansiosa.

L’Albergo è posto proprio sopra una baia o, meglio,  una conca che chiamano ilBagnitiello, forse proprio per le sue dimensioni. E in quel piccolo specchio d’acqua  sgorga una fonte termale. “Ne ho sentito parlare”, mi dice Teresa.  Il titolare dell’albergo mi disse che a quella fonte è legata una leggenda e mi incaricò di documentarmi in modo da poterla inserire nella pagina web.

Effettivamente nelle mie ricerche ho trovato una leggenda che affonda le radici nel mito. Si racconta che un giorno  Icmeno, giovanissimo figlio della Dea Euplea, passeggiando nella baia sia rimasto incagliato  con il piede tra gli scogli. Urlò, implorò. Eppure i suoi compagni non si fermarono ad aiutarlo, sembrava quasi che non sentissero le sue urla. E così Giove, mosso a compassione, intervenne …. “E lo salvò”, mi interrompe Teresa. No, fece solo in modo che le morte del giovane aiutasse chi soffre con l’orecchio. Le membra del giovane si sciolsero nelle acque che così acquisirono proprietà terapeutiche per l’udito.
“Leggenda crudele, ma efficace per spiegare le qualità terapeutica delle acque”, osserva Teresa.

Ma non è tutto. Nel corso di quelle mie ricerche, mi è capitato tra le mani De’ rimedi naturali di Giulio Iasolino, un medico calabrese che nel ‘500 venne a studiare le acque termali di Ischia. E sul Bagnitiello,  Jasolino scrive qualcosa di molto interessante: sulle colline lì intorno –  io credo che si riferisca al Bosco della Maddalena –  doveva esserci un insediamento di contadini e maestri vasari che lavoravano a contatto con le fornaci. Il fumo e le fiamme creavano loro problemi all’udito. E per curarsi contadini e vasari correvano alla fonte.  “Quindi non è solo leggenda”. Credo proprio di no. Iasolino scrive che le acque contengono nitro.
Soprattutto una domanda mi sono posta: a quale epoca si riferisce Iasolino? Chi erano quei contadini e vasari che lavoravano sulle colline lì intorno?

E poi  una cosa m’imbarazza: io alla fonte del Bagnitiello non ci sono mai stata. “E allora bisogna andarci”, mi dice Teresa.  E che aspettiamo?

Pubblico le foto panoramiche su gentile concessione dell’Hotel Bagnitiello di Casamicciola, che ringrazio di cuore.

Bibliografia:

La leggenda di Icmeno è tratta da Inarime di Camillo Eucherio De Quintiis. Traduzione dal latino di Raffaele Castagna per La Rassegna di Ischia

Giulio Jasolino, De Rimedi Naturali che sono nell’isola di Pithecusa hoggi detta Ischia, Imagaenaria, 2000. “Del Bagnititiello” p. 196

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