Dal 12 febbraio la Scuola di Dresda riprenderà i restauri degli affreschi alla Torre di Sant’Anna

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Foto Qui Ischia

Esattamente un anno fa, l’équipe dell’Università di Dresda aveva consegnato la “ricetta” elaborata in cinque anni di lavoro a Ischia, mettendola a disposizione di chi avesse avuto la possibilità, in seguito, di  effettuare gli interventi già identificati come indispensabili. Allora non si poteva ancora prevedere se e come  si sarebbe potuta avviare la nuova fase dei restauri degli affreschi della Torre di Sant’Anna. E tanto meno chi se ne sarebbe occupato. Ma di sicuro chiunque fosse stato, avrebbe potuto giovarsi dei quattro corposi volumi contenenti tutti gli studi, gli approfondimenti e le analisi scientifiche sui dipinti murari del monumento di Cartaromana. Volumi, consegnati ufficialmente al Comune d’Ischia il 27 gennaio 2017. Dodici mesi dopo, la riserva è stata sciolta: non solo dal 12 febbraio ripartiranno i lavori alla Torre, ma a realizzarli sarà ancora la “Hochschule fuer Bildende Kuenste” di Dresda, nel segno dell’auspicata e opportuna continuità.

A dirigere il gruppo di lavoro che presto arriverà dalla Germania saranno il direttore della Scuola, il professor THOMAS DANZL, che ha diretto tutte le attività pregresse, e  la professoressa MONICA MARTELLI, dell’Università Suor Orsola Benincasa, anch’essa impegnata fin dall’inizio nel progetto dei restauri a Cartaromana. Altra presenza nota, qualificata e qualificante sarà quella di MARIA GRUEMBRAUN, che ha sostenuto un esame del suo corso di dottorato proprio sui primi interventi alla Torre e che ha poi pubblicato quei quattro volumi conclusivi, fondamentali anche per il conseguimento del dottorato forte del quale, ora, tornerà a lavorare a Ischia.

Dunque, dopo averli scoperti, liberati da decine di strati di intonaci successivi, analizzati con le apparecchiature più moderne e studiati nei minimi dettagli dal punto di vista stilistico e storico-artistico, l’Università di Dresda dovrà prendersi cura degli affreschi al piano nobile della Torre. Come in precedenza, con il beneplacito del Comune d’Ischia e della Sovrintendenza e con il supporto attivo del Circolo Sadoul. Si tratta di assolvere ad un nuovo compito, non meno delicato e complesso di quello portato a buon fine tra il 2011 e il 2017. Adesso, infatti, c’è da recuperare i dipinti e cercare di restituire loro, per quanto possibile, il loro aspetto originario o almeno quello ad esso più vicino. Una bella sfida, che richiederà diverse annualità. Ma intanto tra poco si (ri)comincia. Finalmente, per una volta, un’operazione importante di salvaguardia del patrimonio artistico-culturale non sarà lasciata a metà. E questa è davvero una bella notizia.

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