Finalmente una “cardarella” di cemento sul pontile Aragonese, a quando il risanamento?

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Foto Qui Ischia

Vedere il furgone del Servizio Manutenzione del Comune in giro a fare rappezzi non è cosa usuale. Anzi, a Ischia è stata sempre assai rara, per non dire rarissima. Tanto che per anni si era stati legittimati a nutrire forti dubbi circa il modo di intendere il significato della parola “manutenzione” per il “made in Ischia”, visto che gli addetti e il furgone deputato si materializzavano solo quando c’erano da montare e smontare i palchetti per le manifestazioni di piazza e i cartelloni elettorali. Così, stamattina è stata una vera sorpresa vedere il mezzo in sosta sul piazzale Aragonese, davanti al pontile che – udite udite – era stato delimitato per un tratto dal nastro bianco-rosso dei lavori in corso. E ancora più sorprendente è stato osservare due operai con una “cardarella” di cemento che ricoprivano una buca proprio sul pontile. Un lavoretto assolutamente normale che, per come funziona a Ischia, è diventato a tutti gli effetti una notizia meritevole pure di foto.

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Foto Qui Ischia

Ma ecco che nell’osservare con doveroso stupore la novità del rappezzo, lo sguardo ha colto nella sua totalità la struttura del pontile. Che – e questa non è una novità – è ridotto male assai, con i piloni mangiati dal mare, i ferri divorati dalla ruggine e l’impressione di avere urgente necessità di molto più del pur indispensabile rappezzo in superficie. Ecco, tra tante opere su cui negli anni passati ci si è precipitati a chiedere finanziamenti importanti, senza che ve ne fosse né l’urgenza né tanto meno la necessità, almeno nella stragrande maggioranza dei casi in cui si sono e si stanno dimostrando inutili quando non addirittura controproducenti, ci si è invece dimenticati dell’essenziale. Ed ecco che INFRASTRUTTURE FONDAMENTALI come il PONTILE e lo stesso PONTE ARAGONESE VERSANO IN CONDIZIONI PIETOSE  e non si ha notizia di INTERVENTI PROSSIMI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA, ancorché indispensabili.

Quando si metterà mano al risanamento del pontile e quando a sistemare le parti del ponte sempre più malridotte e a rischio? In una scala normale di priorità, dovrebbero essere da un pezzo in cima alla lista degli interventi da fare, invece sono stati sopravanzati da lavori da ultime posizioni, quando non da evitare categoricamente. Ma tant’è, negli anni passati, i criteri del “made in Ischia” per decidere come e dove intervenire sono risultati insondabili e la storia dei ponti ischiapontesi ne è l’ennesima testimonianza.

Nell’attesa che qualcosa di più corposo si muova, ben venga comunque la buca otturata stamattina. “Megli ‘e primm”, commentavano tra loro gli addetti. Come dar loro torto?

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