9 febbraio 2018 – Foto Qui Ischia
9 febbraio 2018 – Foto Qui Ischia
La regola dei flussi inversamente proporzionali tra terra e mare non regge più, alla Siena. Era andata così, per quasi un anno. Quando l’acqua scorreva a tutta forza a mare, nell’interno la “piscina” era quasi prosciugata e, di contro, ogni volta che per qualche disguido le pompe non funzionavano bene e si riduceva lo sversamento a mare, saliva immediatamente il livello nell’antico orto sventrato. Era successo anche in pieno agosto, quando la cascata aveva perduto forza, perchè i motori non giravano a pieno ritmo. Adesso, invece, nonostante le idrovore siano sempre all’opera, come rivela il loro rumore incessante, la piscina è sempre più piena e il livello dell’acqua tanto alto che ormai è completamente sommersa la rete di tubi che dovrebbe captare il liquido man mano che sgorga da sottosuolo, per riversarlo a mare. Eppure, la cascata non si è fermata né impoverita. Anzi, è più gagliarda che mai, come non la si era vista neppure in piena estate, quando aveva raggiunto il massimo della sua potenza.
Si sta risolvendo il problema alla Siena: quante volte lo si è sentito dire in questi mesi… Oh, intendiamoci, perlopiù sotto forma di auspicio, se non di illazione, a parte i tentativi di spargere camomilla per sedare ogni critica e preoccupazione, perché di chiarimenti ufficiali non ce ne sono stati. Né sull’origine di tutta quell’acqua né sulla purezza di quella che finisce a mare dopo essere “transitata” in un cantiere con residui di ogni genere. E le strane colorazioni che il liquido ha assunto nel corso del tempo, qualche dubbio lo hanno suscitato. Come la chiazza marroncina che si osserva per un tratto, davanti al punto in cui la cascata incontra il mare.
Ma se la situazione suscitava interrogativi nei mesi passati, quando la regola delle proporzioni funzionava ancora, adesso che è saltata e che i volumi d’acqua si sono moltiplicati a terra e a mare, come si fa ancora a non chiedersi cosa stia accadendo all’ingresso del borgo antico? Non in un deserto, ma in pieno centro, in una zona densamente popolata, con palazzi storici alle spalle di quella che non è più una piscina, ma un vero e proprio lago.
9 febbraio 2018 -Foto Qui Ischia
CHE SUCCEDE ALLA SIENA, MA SOPRATTUTTO CHE SUCCEDE NEL SOTTOSUOLO DEL PAESE?
La questione non è affatto PRIVATA né MARGINALE e impone SENSO DI RESPONSABILITA’ COLLETTIVO nella GESTIONE DI UNA EMERGENZA, che ormai ha ampiamente travalicato i confini del terreno privato, l’opera privata sebbene finanziata con denaro pubblico e il progetto privato che avrebbe dovuto essere completato da anni. Se è stata intaccata la FALDA, se sono state intercettate SORGENTI sotterranee non è un FATTO PRIVATO, MA UN PROBLEMA MALEDETTAMENTE PUBBLICO, con tutte le sue possibili CONSEGUENZE e le sue forse incommensurabili RICADUTE.
Lo stesso limitarsi alla preoccupazione per la mancanza del parcheggio denota una superficialità inquietante, quando si è di fronte ad un FENOMENO GEOLOGICO delle dimensioni e dell’intensità di quello scatenato alla Siena. Quel bacino idrico che spurga a mare da un anno senza sosta in cosa è normale e rassicurante?
Sorvolando su come si sia potuti arrivare a questo punto e sulle responsabilità pubbliche degli enti preposti, che comunque non è neppure questioncella da trascurare, il tema pressante e urgente è, semplicemente: COME SI ESCE DA QUESTA SITUAZIONE STRAORDINARIA, NON SOLO IN TERMINI DI PARCHEGGIO, MA DI SICUREZZA SOPRA E SOTTO TERRA DI TUTTA L’AREA CIRCOSTANTE? E COME SI TUTELA, A QUESTO PUNTO, LA FALDA?
Non sarà continuando a far finta che non sia UN PROBLEMA DEL PAESE E DELL’INTERA COMUNITA’ che si potrà uscirne in modo utile, senza provocare altri sconvolgimenti e aggravare lo stato dei luoghi. SERVONO, URGONO RISPOSTE SERIE, CHIARE, INDIFFERIBILI. E i primi a doverle dare sono tutti gli ENTI PUBBLICI CHE HANNO AUTORIZZATO QUELL’OPERA, ASSUMENDOSENE ANCHE LA PIENA RESPONSABILITA’.