Dopo Crepet, il Cudas rilancia: “Non basta stuccare qualche crepa, il “Rizzoli” va messo in sicurezza”

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Foto Qui Ischia

(c.s.) Gli interessanti spunti di riflessione e dialogo, che ci ha offerto questa mattina il professor Paolo Crepet nel suo intervento al “Re Ferdinando”, hanno toccato un punto che, fin dall’immediato post terremoto, è stato in cima alle  preoccupazioni, sollecitazioni e richieste del CUDAS: ottenere la MESSA IN SICUREZZA DELL’OSPEDALE “RIZZOLI”, che garantisca la tenuta del più importante edificio pubblico al servizio della comunità in caso di terremoto. Che non è una ipotesi peregrina, purtroppo, considerate le caratteristiche del nostro territorio e la localizzazione del presidio lacchese in piena zona sismica.

Come ci ha ricordato e comunicato il professore, c’è la necessità e la possibilità di ricostruire e/o di rinforzare gli edifici a rischio, utilizzando anche tecnologie e materiali innovativi, in grado di garantire una resistenza degli edifici a rischio adeguata a scosse anche ben più forti di quelle che caratterizzano storicamente gli eventi sismici sulla nostra isola. E tutto ciò può essere fatto – come è accaduto e accade altrove – senza interferire con la normale vita e attività all’interno degli edifici da sistemare. Con il valore aggiunto di costi più che abbordabili e, anzi, inferiori a quelli di tante ristrutturazioni che non raggiungono l’obiettivo primario.

Ecco, è proprio quello che abbiamo chiesto e continueremo a chiedere con testarda convinzione al DIRETTORE GENERALE DELL’ASL NA2NORD e ai SINDACI ISOLANI, affinchè lavorino, ciascuno secondo il proprio ruolo e le proprie responsabilità, per una seria ed efficace messa in sicurezza del “Rizzoli”.

In quest’ottica, torniamo a chiedere che si cominci con il liberare il tetto dalle apparecchiature che lo appesantiscono, moltiplicandone la condizione di fragilità e di rischio in caso di nuovo terremoto. E’ un provvedimento che, preceduto dall’adeguamento delle reti, può essere realizzato in tempi relativamente brevi e attingendo ai fondi per la manutenzione dell’ospedale di cui l’Asl Na2 Nord dovrebbe disporre, tanto più che siamo all’inizio del nuovo anno, dunque con ampia possibilità di programmare questo intervento necessario e improcrastinabile.

Sia ben chiaro che, come CUDAS e come cittadini, non accetteremo che la pratica “Rizzoli” rispetto al terremoto sia considerata chiusa e risolta con la mezza “lavata di faccia” compiuta negli ultimi mesi, tra l’altro solo in alcune parti (le più visibili) della struttura. Non basta stuccare qualche crepa e passarci sopra una mano di pittura. per garantire la sicurezza di utenti e personale!

L’OSPEDALE DEVE ESSERE SICURO E DOVRA’ CONTINUARE A FUNZIONARE IN CASO DI SISMA. NON CESSEREMO DI INSISTERE E DI RIVENDICARE QUESTO INTERVENTO FONDAMENTALE SUL TERRITORIO FIN QUANDO TUTTE LE AUTORITA’ PREPOSTE NON LO AVRANNO REALIZZATO!

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