L’Ambito di Ischia e Procida ha ottenuto i fondi sul “Dopo di Noi”, potranno beneficiarne 108 isolani

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Foto Qui Ischia

Le procedure sono state già tutte attivate. E quest’anno comincerà ad essere operativa una legge di grande valore civile e sociale, un vero spartiacque nell’assistenza dei disabili gravi e gravissimi. Quelli che PRIMA erano completamente a carico dei familiari, che vivevano nell’angoscia di cosa ne sarebbe stato dei loro congiunti in difficoltà se fossero loro sopravvissuti, mentre ORA hanno garantita dallo Stato una rete di supporti e di servizi in grado di consentire loro condizioni di vita degne di un Paese civile anche quando non potranno più contare sulle naturali protezioni familiari. In burocratese è definita “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, ovvero la Legge 22 giugno 2016, n.112. Più semplicemente, è nota come la LEGGE DEL DOPO DI NOI, di sicuro uno dei provvedimenti più importanti licenziati dal Parlamento nella legislatura che si è appena conclusa, non foss’altro perché era richiesto, invocato, sollecitato da anni dalla società civile, a cominciare dal cosiddetto Terzo settore. E adesso, superata la fase preliminare dei decreti di attuazione emanati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e degli indirizzi programmatici approvati dalle Regioni, è iniziata la fase dell’erogazione dei fondi assegnati alla Campania per il 2016 e il 2017, complessivamente oltre 11 MILIONI DI EURO.    Una fetta significativa dei quali,  pari a circa MEZZO MILIONE DI EURO è stata già destinata alle isole di ISCHIA E PROCIDA.

Una volta definite con il Ministero le procedure da attivare, la Regione Campania, come tutte le altre, aveva emanato l’anno scorso un AVVISO PUBBLICO  “per la selezione di PROGETTI PERSONALIZZATI per il Dopo di Noi per persone con disabilità senza il necessario supporto familiare“. Destinatari dell’avviso erano gli Ambiti, chiamati a identificare i bisogni reali sui loro territori di riferimento, ovvero ad individuare le persone nella situazione indicata dalla legge. Così, già dall’estate scorsa l’Ambito N13, che riunisce i sette Comuni di Ischia e Procida, aveva attivato le UVI (Unità di Valutazione Integrata), identificando 108 DISABILI GRAVI E GRAVISSIMI con i requisiti richiesti: DISABILITA’ grave CERTIFICATA, “non dovuta al naturale invecchiamento o a patologie connesse all’età”; ETA’ compresa TRA I 18 E I 64 ANNI . E in una delle situazioni seguenti: MANCANZA DI ENTRAMBI I GENITORI e di RISORSE ECONOMICHE, escluse quelle percepite per la disabilità; esistenza di GENITORI NON IN GRADO DI FARSENE CARICO per età e disabilità proprie; collocazione attuale in STRUTTURE RESIDENZIALI “dalle caratteristiche molto lontane da quelle che riproducono le condizioni abitative e relazionali della casa familiare. 

Considerato che la ripartizione dei fondi tra i vari Ambiti è stata fatta in percentuale al numero delle persone per cui sono state istruite le pratiche, l’AMBITO ISOLANO E’ RISULTATO AL SECONDO POSTO NELLA GRADUATORIA FINALE, dopo la città di Napoli. Risultato significativo, considerato che per  dimensioni del territorio e densità di popolazione è più piccolo di altri che hanno ottenuto finanziamenti più ridotti. Risultato che consentirà di cominciare a concretizzare quanto prima le azioni a sostegno dei beneficiari.

Il criterio da seguire nella fase attuativa sarà quello della PERSONALIZZAZIONE DEI PERCORSI, attraverso PROGETTI INDIVIDUALI, tarati sulle condizioni e quindi sulle esigenze dei singoli beneficiari. Ogni progetto deve tener conto delle condizioni di salute del soggetto, delle prestazioni di cura e riabilitazione a carico del Servizio Sanitario, dei servizi erogati dal Comune di appartenenza “con particolare riferimento al recupero e all’integrazione sociale”, delle misure economiche “necessarie per il superamento di condizioni di POVERTA’, EMARGINAZIONE ed ESCLUSIONE SOCIALE. Senza trascurare, ove ci sia, di prevedere eventuali supporti al nucleo familiare. Quanto all’aspetto socio-sanitario, viene valutato in sede UVI, e l’Ambito deve verificare che le PRESTAZIONI SOCIOSANITARIE richieste nel progetto siano CONGRUE rispetto alle condizioni del disabile.

Altro aspetto qualificante dell’iter di applicazione di questa legge è che I PROGETTI VENGONO FINANZIATI MAN MANO che le relative pratiche vengono perfezionate, attraverso la SOTTOSCRIZIONE di un vero e proprio CONTRATTO, con gli obblighi reciproci e gli obiettivi da raggiungere, da parte dell’Ambito, del soggetto beneficiario e dell’eventuale nucleo familiare. La Regione eroga il 70% del finanziamento assegnato alla sottoscrizione del contratto, entro 30 giorni dalla ricezione della documentazione, e il restante 30% quando viene rendicontata la somma anticipata. Ovviamente, è previsto un monitoraggio dei progetti in essere e della loro realizzazione.

Ma a cosa sono finalizzati i fondi erogati?

A sostenere l’uscita dal nucleo familiare (quando c’è) e a garantire una soluzione abitativa dignitosa e adeguata, puntando su GRUPPI APPARTAMENTO e CO-HOUSING “che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare”, per non più di 5 persone per ogni nucleo abitativo. In questi casi, sono finanziati la locazione di immobili, i lavori di adeguamento, l’acquisto di arredi e di ausili tecnologici, le spese per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Ed è previsto che il disabile che ne abbia la disponibilità e la volontà possa aprire alla coabitazione la propria casa d’origine. I fondi servono poi per coprire le spese per le utenze, per tutte le PRESTAZIONI DOMICILIARI, per le attività utili a FAVORIRE il più possibile l’AUTONOMIA delle persone e la loro INCLUSIONE SOCIALE.

I progetti in itinere riguardano oltre CENTO ISOLANI, con le più varie DISABILITA’, FISICHE E PSICHICHE, alcuni dei quali avranno ora la POSSIBILITA’ di lasciare strutture di terraferma e di TORNARE A ISCHIA per recuperare una dimensione di comunità che è fondamentale per la qualità della vita di ciascuno. Ma ora che la macchina è partita, che i soldi ci sono, per far diventare realtà questi nuovi percorsi di vita c’è bisogno che anche la comunità dia il suo contributo, cominciando per esempio ad AFFITTARE IMMOBILI DA INSERIRE IN QUESTO CIRCUITO, che peraltro offre le massime garanzie ai locatori. I processi di inclusione non possono prescindere dal contesto ambientale e sociale in cui si svolgono. E i microcosmi ischitani hanno l’occasione e la possibilità di  distinguersi come esempi virtuosi. Perchè il “Dopo di Noi” non resti, tra noi, una buona legge solo sulla carta.

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