Pineta degli Atleti, urge manutenzione ordinaria nel polmone verde di via Michele Mazzella

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Foto Qui Ischia

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L’unica novità è che sono stati ricoperti i cassoni interrati dell’impianto fognario collocati in prossimità dell’ingresso di via Foschini. Dove si capisce subito, appena entrati, che aria tira nella Pineta cosiddetta degli Atleti. Aria salubre, indubbiamente, perfino profumata quando scoppierà la primavera. Ma anche aria di grande trascuratezza. Ben evidente pure in un contesto selvatico come quello. Perché la naturalità del parco, che va rispettata e assecondata ad ogni costo, non ha nulla a che fare con i tanti segni di degrado e di trascuratezza che permangono in quel centralissimo polmone verde. Dove non servono grandi e costosi interventi (e magari questo è il problema), ma un’accorta MANUTENZIONE ORDINARIA sì. E questo sarebbe il momento migliore, in previsione della ripresa primaverile e anche della sempre più vicina stagione turistica. Anche se la cura di quella come delle altre pinete dovrebbe essere assicurata per tutelare il patrimonio verde e la qualità del nostro territorio, da cui traggono beneficio innanzitutto i residenti e poi anche i turisti.

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Ma cosa ci vuole, dov’è la straordinaria difficoltà di tenere in buone condizioni i pochi – si potrebbe dire anche miseri -arredi della pineta? Le PANCHINE, dall’entrata di via Foschini, sono completamente sommerse dalla vegetazione e sono ridotte in uno stato pietoso, assolutamente impraticabili. Va bene che le piante d’acanto che le hanno cinte d’assedio sono belle e rigogliose, ma senza sacrificarle granchè è possibile liberare le sedute e risistemarle con qualche doga nuova e una verniciata. Davvero poco per eliminare il primo sconcio.

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Poi ci sono i CESTINI. O meglio, quei pochi che ci sono, sono mezzi distrutti e vanno anch’essi riparati. Ma soprattutto bisogna aggiungerne altri, lungo i percorsi, vicino ai punti di sosta, in corrispondenza dei vari ingressi, perchè è quello l’unico efficace deterrente contro l’inciviltà di certi frequentatori, i quali non si fanno problemi a buttare dove capita plastiche, lattine e schifezze varie. D’altra parte, come li si può riprendere, se i portarifiuti sono rarissimi e perlopiù “sgarrupati”? Anche chi volesse raccogliere quanto buttato dagli incivili, non trova un raccoglitore per liberarsene.

E che dire dei SENTIERI? Il naturale dilavamento dovuto alle piogge è normale che vi sia e la pineta bisogna manometterla il meno possibile. Ma una “apparata” ai sentieri, con qualche “mezzanella”di legno per fermare la terra e compattarla non si può almeno tentare?

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Dulcis in fundo – si fa per dire – c’è lo strano fenomeno dei BUCHI che si allargano nelle “PARRACINE”. Proprio così, avete letto bene. Nei muri di confine della pineta, fatti a secco con le tipiche pietre laviche, si notano “erosioni” che in qualche caso mettono a rischio la tenuta stessa delle strutture e che in altri, invece, hanno aperto varchi che danno il libero accesso al parco anche quando i cancelli sono chiusi. Evidentemente, la pineta è considerata alla stregua di una cava dove andarsi a rifornire di “facciaviste” per case e giardini

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privati. Un andazzo vergognoso, che bisognerebbe trovare il modo di fermare, visto che a quanto pare educazione e rispetto per i beni comuni non bastano.

Intanto, ci sono i buchi da chiudere e i tratti da ripristinare e consolidare. Un lavoro, sicuramente a misura di interventi di manutenzione ordinaria, che va iniziato subito, per chiudere e mettere in sicurezza i confini-groviera, che così non possono restare. D’altra parte, possibile che dagli introiti della TASSA DI SOGGIORNO, che proprio a questo dovrebbero servire trattandosi sostanzialmente di una tassa di scopo, non si riescano a far uscire i limitatissimi fondi per restituire il necessario decoro alle pinete, fonte di ossigeno, oasi di bellezza e attrattori turistici per Ischia e l’intera isola?

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