Altro che capitozzare gli eucalipti, in via Leonardo Mazzella ci sono da abbattere i pini pericolosi!

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Foto Qui Ischia

L’anno scorso c’erano andati di mezzo gli ailanti. Con sistematica determinazione erano stati tagliati nel modo più drastico possibile, quasi a volerli cancellare da quello spazio. Un inverno dopo, è toccato agli eucalipti, capitozzati senza pietà da non lasciar più un ramo, neppure monco. Il tutto sempre nello stesso pezzo di pineta, quello che affaccia sull’ultimo tratto di via Leonardo Mazzella. Uno spazio verde dove ci sarebbero ben altri interventi da fare e pure con la massima urgenza, prima che ci vada di mezzo seriamente anche l’incolumità di qualcuno. Invece di perdere tempo e soldi in lavori superflui, se non addirittura inutili.

Ci sono andati con la mano pesante, i tagliatori, nel parco pubblico che si fa fatica ormai continuare a definire pineta. Infatti, per colpa della Toumeyella, la cui infestazione sull’isola è partita proprio da un focolaio in via Michele Mazzella a pochi metri in linea d’aria, già l’anno scorso, quasi tutti i pini di via Leonardo Mazzella seccarono velocemente, nonostante le loro dimensioni giganti e la loro apparente solidità. Una moria che ha lasciato decine di alberi  devitalizzati, alcuni dei quali si estendono con i rami inceneriti anche sull’area del frequentatissimo parcheggio e sulla strada. Una situazione che, con il passare del tempo e il progressivo indebolimento di quegli alberi e delle loro ramificazioni, accresce i rischi di caduta, con conseguenze prevedibili su veicoli e persone. Ciò che è da evitare assolutamente con il TAGLIO DEI PINI SECCHI. Che non può essere ulteriormente procrastinato e che va programmato e avviato AL PIU’ PRESTO.

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Foto Qui Ischia

Ma con quell’emergenza conclamata e serissima da risolvere, che bisogno c’era di andare a “sfruculiare” i poveri eucalipti e, prima ancora, gli stessi ailanti, che garantivano un po’ di verde e di normalità rispetto allo spettacolo triste e inquietante della pineta morta? Tanto più che la fretta implacabile con cui si è intervenuti sugli alberi vivi, per trasformare anch’essi in monconi pure brutti a vedersi, cozza con il mantenimento dei tanti pini secchi, il cui taglio sarebbe dovuto essere assolutamente PRIORITARIO, concentrando su di esso tutte le risorse disponibili, invece di disperderle in operazioni inutili e discutibili.

Certo, l’abbattimento dei pini seccati dalla Toumeyella, il cui numero è in rapida crescita, ha costi significativi. Per questo ci vuole una programmazione seria, magari con il supporto di qualche esperto, di cui un Comune che è proprietario di pinete storiche Sic come quelle ischitane dovrebbe normalmente disporre. Una programmazione degli abbattimenti da cui non si può prescindere. Perchè tanti di quei pini sono un pericolo, che va disattivato prima di trovarsi con qualche guaio, largamente annunciato.

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