Barelle nei corridoi e degrado dei luoghi, verifica Asl all’ospedale di Pozzuoli. E a Ischia come la mettiamo?

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Foto Qui Ischia

Ieri, in occasione dell’inaugurazione del nuovo reparto di Urologia dell’ Ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli, alla presenza del governatore De Luca, oltre alle contestazioni che lo hanno accolto, non sono mancate proteste relative alle condizioni di lavoro e a carenze di materiali necessari per il funzionamento della struttura. Per il taglio del nastro e ad accompagnare il presidente della Giunta regionale c’erano anche i vertici dell’Asl Na2 Nord, in prima fila ovviamente il direttore generale Antonio D’Amore che evidentemente s è sentito chiamato in causa per criticità che ricadono sotto la sua responsabilità. Tanto più che quanto avvenuto in ospedale ha poi fatto il giro del web, rilanciato ampiamente dai social e ripreso da un quotidiano regionale. E magari anche De Luca, che non si è sottratto al battibecco con i contestatori, avrà chiesto lumi sulle carenze denunciate. Fatto si è che stamattina D’Amore ha disposto prontamente una verifica nel nosocomio puteolano, il cui esito negativo – nel senso che è stato trovato tutto a posto – è stato oggetto di un comunicato stampa aziendale diramato qualche ora fa.

In esso si legge, tra l’altro: “La Direzione Generale, immediatamente, questa mattina ha verificato che tutti i reparti fossero forniti del materiale occorrente all’attività sanitaria ed ha incaricato la Direzione Sanitaria di presidio di effettuare dei sopralluoghi fotografici per verificare STATO DEGLI AMBIENTI e PRESENZA DI BARELLE. Al termine di tali verifiche si è appurato con prove e nei fatti quanto era già a conoscenza della management dell’Azienda: presso l’ospedale di Pozzuoli non vi è carenza di materiali sanitari e gli ambienti non sono in una condizione di degrado”.

Dunque, a Pozzuoli si sono precipitati a fare un book fotografico per provare che le lamentele erano infondate. E come parametri per la valutazione del degrado hanno usato lo stato degli ambienti e le barelle nei corridoi. Interessante. Verrebbe voglia di invitare il dottor D’Amore a ordinare lo stesso tipo di verifica anche al “Rizzoli”, da dove non gli saranno di sicuro mancate voci e lamentele circa le condizioni di lavoro quasi sempre al limite del tollerabile per gli addetti e i disagi a cui quotidianamente sono esposti gli stessi pazienti. Certo, da noi non c’è stato il casus belli mediatico delle proteste in una occasione di rappresentanza in pompa magna in cui esibire le opere recenti a beneficio del governatore. Ma, d’altra parte, da noi non c’è nulla da inaugurare, visto che tutte le ULTIME REALIZZAZIONI sono ancora INUTILIZZATE.

A proposito, IL DIRETTORE GENERALE QUANDO PENSA DI INAUGURARE, ANCHE SOLO APRENDOLI ALLA FRUIZIONE, L’O.B.I. E LA NUOVA SALA OPERATORIA PER LA GINECOLOGIA?

Comunque, qualora a Frattamaggiore vogliano mandare a fare qualche foto ricordo pure alla Fundera, là possono essere sicuri sul risultato del controllo. Da noi LE BARELLE NEI CORRIDOI ormai SONO UNA PRESENZA FISSA, in qualunque stagione, tanto che la loro assenza è diventata l’eccezione alla regola, non il contrario. E vogliamo parlare dei locali dell’ospedale che non hanno usufruito della LAVATA DI FACCIA POST TERREMOTO E CONSERVANO ANCORA LE CREPE PROVOCATE DAL SISMA DEL 21 AGOSTO?  Sempre a proposito: QUANDO SI DECIDERANNO A LIBERARE IL TETTO DAL PESO DELLE APPARECCHIATURE CHE E’ UN FATTORE DI RISCHIO PER LA STRUTTURA IN PIENA ZONA SISMICA?

Se in Direzione generale valutano come parametri per il DEGRADO di un ospedale le barelle usate impropriamente come letti di degenza e le magagne negli spazi interni, al contrario del “Santa Maria delle Grazie” al “Rizzoli” non stiamo messi affatto bene. Come non ci siamo con la CARENZA DI  PERSONALE, ANCORA PEGGIORATA nell’ultimo anno nonostante le rassicurazioni di Frattamaggiore, con TURNI DI LAVORO assolutamente INCOMPATIBILI con la TUTELA DI PERSONALE E UTENZA. Perciò, se a Pozzuoli, forse, potranno sentirsi sicuri e rassicurati dopo l’accertamento di oggi,  a Ischia non abbiamo propria questa fortuna. Purtroppo.

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