Cardiologia-Utic del “Rizzoli”, preoccupata lettera del Cudas al manager D’Amore: “Così non va”

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Foto Qui Ischia

Nella continua emergenza che vive la sanità sulla nostra isola, oggi il Cudas ha acceso i riflettori sulla situazione del reparto di Cardiologia -Utic del “Rizzoli”, oggetto di una lettera indirizzata al Direttore Generale dell’Asl Na2 Nord, Antonio D’Amore, al Direttore sanitario dell’ospedale “Anna Rizzoli”, Luigi Capuano e, per conoscenza, ai Sindaci dell’isola d’Ischia.

Questo il testo della lettera:

Egregio dottor D’Amore,

arrivati alla metà del mese di marzo, durante il quale si preannuncia il pensionamento di una unità medica della Cardiologia del “Rizzoli”, a cui dovrebbe aggiungersene un altro a breve, forse già il prossimo mese, non possiamo esimerci dal richiamare, ancora una volta, la sua attenzione sulla situazione in cui verrà presto a trovarsi uno dei reparti assolutamente fondamentali per la salute degli isolani. Reparto già fortemente penalizzato, come peraltro tutti i servizi del nostro ospedale, dalla cronica carenza di personale infermieristico e di Oss che Lei ben conosce e le cui cause sono obiettivamente estranee alla sua responsabilità.

Con la prossima ulteriore riduzione di personale medico, la Cardiologia-Utic del “Rizzoli” rischia seriamente di trovarsi nell’impossibilità di adempiere alla sua preziosa funzione sul nostro territorio insulare, testimoniata dal numero dei pazienti assistiti, per i quali anche nei giorni scorsi risultavano insufficienti i posti letto assegnati. D’altra parte, anche a prescindere dai prossimi pensionamenti, la dotazione di personale medico risultava già ridotta al minimo compatibile con i posti letto disponibili e nettamente sottodimensionata rispetto alla domanda di prestazioni del territorio e alle potenzialità del reparto isolano. Già l’anno scorso, si era verificata la sottrazione di uno specialista, trasferito in terraferma, a fronte del mancato arrivo di un sostituto e tanto meno di rinforzi, a parte il fugace passaggio di una cardiologa pendolare da Firenze, il cui contributo risultò pari a zero.

Per non parlare delle pesanti ripercussioni sull’attività ambulatoriale, già ridotta ai minimi termini, con soli due giorni a settimana per visite con ecocardiogrammi, eco-doppler etc. e con liste di attesa decisamente lunghe. Troppo. A dimostrazione di una disponibilità assolutamente insufficiente, anche tenendo conto della forte incidenza di patologie cardio-vascolari tra la popolazione isolana. E che dire della difficoltà di poter accedere a visite che richiedono l’uso dell’Holter, neanche dovesse arrivare ogni volta da un altro pianeta?

Abbiamo l’impressione, in base alle segnalazioni che ci pervengono da tanti concittadini, che alla sopracitata carenza di personale in tutte le mansioni, che minaccia di peggiorare nelle prossime settimane, si accompagni anche una inadeguatezza della dotazione strumentale, che impedisce di garantire pienamente l’assistenza che dovrebbe e potrebbe erogare la Cardiologia-Utic dell’ospedale isolano. Che non è stata ancora messa in condizioni di effettuare gli impianti definitivi di pace-maker. tanto per limitarsi solo ad un esempio delle prestazioni che costringono gli isolani a rivolgersi altrove, ovvero presidi di altre Asl e/o centri convenzionati, con notevoli disagi personali e familiari e un aggravio di costi a carico dell’Azienda che Lei dirige.

In aggiunta a questo quadro già preoccupante, si stanno facendo sempre più insistenti voci di un eventuale accorpamento della Cardiologia alla Medicina, che per il “Rizzoli” e dunque per la nostra comunità rappresenterebbe un enorme, gravissimo passo indietro, ad un’epoca nera del nostro ospedale, quando di fatto la Cardiologia inglobata nella Medicina non era neppure in grado di stabilizzare i pazienti per trasferirli in terraferma.

Una ipotesi devastante, che ci rifiutiamo anche soltanto di prendere in considerazione e sulla quale La invitiamo a fare pubblicamente piena chiarezza. Contemporaneamente, Le sollecitiamo iniziative ad hoc per garantire una dotazione di personale medico (e infermieristico) e di attrezzature adeguata alla Cardiologia-Utic dell’ospedale di un’isola con la popolazione media di un capoluogo di provincia. In particolare, non vorremmo che dell’Utic, servizio assolutamente imprescindibile per il nostro territorio, restasse solo una targhetta su una porta, svuotata di fatto delle sue preziosissime funzioni.

Confidando in un suo sollecito e proficuo intervento,

porgiamo cordiali saluti

per il Cudas Ischia la presidente Gianna Napoleone

 

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