Luoghi di Ischia, il Museo del Mare a Ischia Ponte

Luoghi di Ischia: il Museo del Mare

TelegrafoCi sono luoghi a Ischia che sono di una bellezza unica e quasi indescrivibile. Sono quei luoghi, frutto di passione e competenza, che per motivi misteriosi sfuggono ai riflettori dei media e che Ischitani e turisti a malapena conoscono. Uno di questi è sicuramente il Museo del Mare a Ischia Ponte. Ne avete sentito parlare? Vi ci porterò oggi, non è difficile arrivarci. Se andate a Ischia Ponte a piedi, com’è consigliabile, poco dopo le Chiese vi troverete davanti agli occhi il Palazzo dell’Orologio, un’antica struttura che risale al ‘700 . Fino a qualche anno fa  il Palazzo ospitava al piano terra l’Ufficio postale e in tempi più lontani accoglieva ai piani superiori qualche aula delle Scuole Elementari . Oggi sarà la splendida libreria che occupa il piano terra ad attirare il vostro sguardo. E proprio di fianco alla libreria, entrando nel vicolo, troverete l’ingresso del Museo, con una dedica speciale “A tutti gli uomini di mare”. RinoLauroSalendo poche scale vi sentirete subito immersi in un piccolo mondo antico: un timone, antichi strumenti di navigazione, carte nautiche, foto d’epoca, modellini di imbarcazioni.  Anche se siete abituati a vivere il mare come puro divertimento non potrete che rimanerne colpiti. Già all’impatto con la prima saletta comprenderete quanto il mare sia soprattutto competenzapassionefatica e magari anche sofferenza. Rino Lauro, un vecchio lupo di mare, è tra i fondatori del Museo e ha acconsentito volentieri a farmi da guida e a raccontarmi storie davvero interessanti. “Tutto è cominciato a metà degli anni ’90, quando in un gruppo di amici pescatori e gente di mare cominciò a farsi strada l’idea di fare qualcosa per conservare la memoria storica della cultura di mare.” Una cultura che evidentemente cominciava a smarrirsi sotto i colpi della modernità. “Ognuno di noi aveva in casa qualche antico strumento di pesca, ad esempio. Poi altre persone hanno contribuito, donando strumenti di navigazione, mappe e altro. Gli oggetti sono diventati sempre più numerosi. Luciano Di Meglio, un Uomo di mare,  ebbe l’idea di creare un Museo del Mare e si impegnò per reperire presso privati materiale storico e modellini.   Poi l’allora Sindaco del Comune di Ischia, Giovanni Buono, ci mise a disposizione le 3 salette del Palazzo .  Abbiamo faticato molto per ripulire e rendere agibili gli ambienti “ . strumentiIn effetti i 3 piani del Palazzo dell’Orologio, dopo aver ospitato fino agli anni ’60 le Scuole Elementari, erano stati utilizzati saltuariamente per qualche mostra.  Ma a metà degli anni ’90 erano in uno stato di totale abbandono. Rino Lauro e i suoi amici avranno dovuto faticare non poco per rendere gli spazi idonei al loro scopo. L’inaugurazione del Museo avvenne nel 1996. Attraverso le sale Rino mi guida in un viaggio esaltante.  Mi colpisce uno strumento, leggo che si tratta di un telegrafo. Rino mi spiega che serve a trasmettere gli ordini dalla plancia alla sala macchine: “Stop, vira, agguanta … “.  E poi diverse bilance, molti modellini, alcuni reperti archeologici, un’antica tuta da palombaro donata da un Ammiraglio.  Nella seconda saletta spicca un’imbarcazione da canottaggio: “E qui non c’era lo scivolo – commenta Rino –  si faceva ancora più fatica, rispetto a oggi”. Le_retiMa è la sala in cui sono esposti gli strumenti da pesca a darmi grande emozione. Tra le reti appese alle pareti,  una ha una forma particolare. E’ una lampara. “In passato per attirare i totani, non si adoperava neanche la luce artificiale”. E mi spiega un complicato meccanismo … Sì, il mare è passione, competenza, fatica. Lo vedi da queste reti. E poi una serie di fotografie, tra cui quella di una donna. “Le donne hanno sempre avuto un ruolo importante nella vita di mare”. Qualche volta gli uomini non tornavano. A questo proposito mi vengono in mente le storie di Mare che ho letto sul sito del Museo. In una ad esempio si racconta di uno dei pericoli più temuti dai pescatori sulle loro piccole imbarcazioni: le trombe marine. In dialetto le si chiama “cor ‘ e zefer”, coda del diavolo, perché si dice che sia la coda del diavolo a muovere le acque in maniera così pericolosa.  Sapete cosa devono fare i pescatori, secondo la tradizione, per fronteggiare il pericolo? Devono esporre alla tromba marina il deretano, sì, il lato B, in modo da dimostrare che non hanno  la coda e che quindi sono uomini, non demoni. Perché il Museo è poco frequentato? Rino mi risponde con amarezza. “Non so perché. Il prezzo del biglietto è minimo, il Comune ci sostiene. Forse avremmo bisogno di giovani per organizzarci meglio”. Intanto però noi che adoperiamo i social, non potremmo pubblicizzare un po’ di più un’iniziativa così bella? Oggi si dice che Ischia sia un’isola di terra. Certo. Ma è una terra che viene dal mare. La nostra cultura del mare non può finire in soffitta.

Ecco gli orari di visita. In biglietteria potrete anche avere info su visite guidate. Se ci andate, fateci sapere.

Aprile/Maggio/giugno/settembre/ottobre 10:30-12:30/ 16:00-20:00 Lunedì: chiuso

Luglio/agosto 10:30-12:30/ 19:00-23:00 Lunedì chiuso

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