Il Fondo Don Pietro Monti esce dai depositi, l’attesa presentazione alla Biblioteca Antoniana

IMG_2769Presentazione del “Fondo Pietro Monti”. Biblioteca Comunale Antoniana, ore 17.00.  Saluti istituzionali; “Don Pietro Monti” – Mariangela Catuogno; “Il fondo librario di don Pietro Monti” – Lucia Annicelli.

Erano compagni fedeli delle sue giornate. Presenza fissa sulla scrivania e su ogni mobile o supporto circostante. Insieme agli altrettanto immancabili frammenti di “cocci”, custoditi con la medesima cura. Da esaminare in ogni dettaglio, per poi descriverli e commentarli con la grafia minuta e elegante che riempiva fogli su fogli di quei quaderni e taccuini. Con i tanti libri, padroni della stanza. Lo studio di don Pietro Monti, vicino all’ingresso del museo e degli scavi frutto di decenni di impegno e di entusiasmo. In quelle carte, il racconto accurato di ogni reperto, di ogni scoperta, di ogni centimetro guadagnato nell’esplorare quello straordinario scrigno ipogeo di civiltà nel centro di Lacco Ameno. Con rilievi, disegni, misure dei singoli pezzi rinvenuti, degli ambienti in cui erano emersi, del contesto in cui andavano collocati.

Ci teneva, don Pietro, a quelle carte frutto delle sue elaborazioni e ai libri in cui trovava risposte ai suoi quesiti, conferme o meno alle sue ipotesi, precedenti da approfondire, indicazioni per proseguire percorsi già avviati o per intraprenderne di nuovi. Carte importanti per lui e ancora più importanti dopo di lui. Miniera imprescindibile di dati, informazioni, commenti, intuizioni a cui attingere per ricostruire la storia della scoperta relativamente recente di diversi secoli di storia isolana.

Era da un po’ che, trasferiti alla Biblioteca Antoniana dopo la scomparsa del prete archeologo, quei libri e quelle carte aspettavano di diventare compiutamente patrimonio comune, fonte di conoscenza per chiunque voglia o abbia la necessità di consultarle. Tanta roba, il FONDO MONTI. E c’è voluto tempo, anni, per riordinarlo, sistemarlo, catalogarlo. Renderlo disponibile alla consultazione. E finalmente, tra poche ore, quelle carte e quei libri cesseranno di essere il contenuto indistinto di più o meno anonimi scatoloni, per entrare a far parte a pieno titolo dell’offerta pregevole e importante della Biblioteca comunale sulla storia dell’isola d’Ischia, rafforzandone la specializzazione e qualificandone ulteriormente la dotazione.

E’ il grande giorno, dunque. Il Fondo Pietro Monti sale dal deposito nel piano interrato dell’Antoniana e conquista il posto che gli spetta tra le raccolte più significative della Biblioteca fondata da monsignor Onofrio Buonocore. Dove prima funzionava la scuola frequentata pure da don Pietro, che la raggiungeva ogni giorno a piedi da Lacco, quand’era ragazzino. La Biblioteca dove il rettore di Santa Restituta tenne le sue ultime conferenze ad un pubblico con tanti giovani studenti, per raccontare l’origine della sua scoperta di un sito archeologico con testimonianze uniche dall’VIII secolo a.C., con il quartiere dei vasai nel cuore di Pithecusa, alla diffusione del Cristianesimo “in loco qui dicitur Eraclius”. Per illustrare le tante peculiarità dell’isola esplorate e conosciute percorrendola passo passo, dalle coste alla cima dell’Epomeo con l’amico Giorgio Buchner e il geologo Alfred Rittman. Conoscenze che sarebbero confluite nei volumi scritti da don Pietro. Una preziosa eredità a cui si aggiunge ora tutta la raccolta di libri e di scritti del prete che ha contribuito alla scoperta di Pithecusa.

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