Le parole per descrivere lo spettacolo cominciano a scarseggiare. Perchè da troppi anni va avanti (in realtà indietro…) questa incredibile situazione, ma soprattutto perchè nelle ultime settimane, più di quanto non fosse mai successo prima, è diventata davvero incommentabile quella raccolta di non si capisce più quale liquido all’ingresso di Ischia Ponte. Ed è diventato davvero mortificante e spiazzante assistere alle reazioni dei turisti che, passando là di fronte, invece di puntare lo sguardo sul panorama del mare, del Castello e del borgo, che in quel punto offre una prospettiva magnifica, si concentrano con lo sguardo su quella “roba”, chiedendosi ovviamente di cosa si tratti e lanciandosi in commenti pesanti. Purtroppo, inevitabili, date le circostanze, certamente non consone ad una località turistica, perdipiù in un posto esposto e strategico come quello.
Cosa si raccoglie nello scavo del parcheggio della Siena?
Ora come ora è difficile dare una risposta. Fino allo scorso inverno, si poteva almeno rispondere ACQUA. La si vedeva emergere dal terreno, aveva un colore verde-azzurro e, nonostante fosse già un po’ stagnante, mostrava una discreta trasparenza che lasciava intravedere il fondo e individuare i detriti che vi erano depositati. L’erba cresceva sui bordi e qualche gabbiano, magari imprudente, la utilizzava per un bagnetto prima di trasferirsi di nuovo in mare.
Da qualche settimana la situazione è cambiata. Per l’esattezza, dopo il più recente svuotamento dell’invaso, quando l’acqua raccolta finì come sempre a mare, prosciugando in gran parte l’area destinata a parcheggio, anche se dal terreno continuava ad emergere acqua in vari punti.
Ad un certo punto, bloccata la cascata a mare, com’era accaduto sempre anche in precedenza, l’acqua è risalita velocemente nello scavo. Ma stavolta con un colore subito marrone scuro, tanto torbida che il fondo non si immagina neppure più. Ad accrescere lo sconcerto sono le chiazze galleggianti di strano colore e composizione, che diventano sempre più estese e indefinibili.
Che sta succedendo dentro lo scavo? Che cosa lo riempie e da cosa derivano quel colore, le chiazze e l’odore che comincia a farsi sentire, seppur lievemente?
“Ma che è plastica?”, si chiedevano con espressione disgustata stamattina dei turisti del centro Italia passando davanti a quello “sperpetuo”e osservando quella patina che galleggiava. Considerato che stiamo all’avvio della STAGIONE BALNEARE e che da lì passano in tanti per raggiungere il lungomare e la Spiaggia dei Pescatori, queste scene sono destinate a moltiplicarsi, come i commenti collegati e pure le foto che inevitabilmente usciranno su quell’angolo inqualificabile di Ischia. Insomma, la Siena ci potrebbe fare parecchia PUBBLICITA’, di quale natura non è il caso di sottolinearlo.
E se già prima, per più di un anno, era già gravissimo che venisse buttata a mare tutta l’acqua raccolta nel buco/cantiere attraverso la CASCATA limitrofa alla
spiaggia del MURO ROTTO, non avendo analisi di un ente pubblico terzo sulla compatibilità ambientale di quel cospicuo VERSAMENTO IN MARE, davanti alla roba che si è raccolta ora, E’ IMPENSABILE CHE POSSA ESSERE BUTTATA A MARE. TANTO PIU’ CON LA SPIAGGIA GIA’ FREQUENTATA, COM’ERA PURE STAMATTINA E CON DIVERSI BAMBINI.
Per come è involuta la situazione alla Siena, ora più che mai URGONO RISPOSTE E CHIARIMENTI SU COSA STA ACCADENDO ALL’INGRESSO DEL BORGO. Non c’è più nulla di privato in questa vicenda che ha molteplici implicazioni pubbliche e tocca sotto vari profili l’INTERESSE COLLETTIVO A TERRA, SOTTOTERRA E A MARE.
Per quanto ancora gli amministratori e gli enti chiamati a tutelare l’interesse e la salute pubblica pensano di potersi sottrarre al loro dovere di fare chiarezza?