Far rivivere le emozioni della storia: così lo “storytelling” valorizza siti e musei…e a Ischia, che si fa?

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Foto Qui Ischia

Doveva essere un appuntamento da non perdere. Per tutti quelli che hanno a che fare con il patrimonio culturale isolano. Che non sono pochi, sebbene i beni culturali non siano proprio al centro dell’attenzione dalle nostre parti. Eppure, sono rimaste vuote diverse sedie nella sala conferenze della  Biblioteca Comunale Antoniana. Dove è stato appena presentato il libro “RACCONTI DA MUSEO. STORYTELLING D’AUTORE PER IL MUSEO 4.0, dedicato al tema cruciale della comunicazione sui beni storici-artistici-archeologici  per  favorirne la conoscenza, presupposto per una fruizione consapevole, responsabile e godibile. Già, perchè l’orientamento divulgativo attuale punta proprio a valorizzare luoghi, strutture, reperti e musei attraverso una narrazione accattivante, intrigante, coinvolgente. Capace di fare la differenza nella capacità di attrarre e appassionare un pubblico ampio e vario per età, formazione, competenze e interessi culturali. Un obiettivo che dovremmo cominciare a porci anche a Ischia, per valorizzare al meglio la straordinaria eredità che ci ha consegnato un illustre passato ancora in gran parte misconosciuto o sottovalutato. E l’assenza diffusa di intellettuali, insegnanti e -  non ultimi – pubblici amministratori con responsabilità nella gestione del patrimonio culturale ne è stata l’ennesima, triste conferma. 

L’occasione, per chi l’ha colta, è stata utile e stimolante, grazie all’intervento di CINZIA DEL MASO, giornalista delle pagine culturali di “Repubblica” e del “Sole 24 ore”, ma soprattutto artefice del blog Archeostorie®, che ha realizzato il volume con il suo Centro studi per l”archeologia pubblica, raccogliendo 35 STORIE di comunicazione basata sullo “STORYTELLING” dei beni culturali. E l’intervento di Del Maso è stato un’ottima dimostrazione di come si possa trattare di archeologia in modo piacevole e inclusivo, a tratti persino divertente e con l’ausilio dei social media, mandando finalmente in soffitta l’approccio superspecialistico, il linguaggio per iniziati, l’esposizione e la scrittura monotone e barbose che, invece di avvicinare, allontanano dalla frequentazione dei siti archeologici, dei musei, dei libri di storia. Dunque, da quel passato che, come lo ha efficacemente definito Del Maso, è il “curriculum di una comunità”, per cui va ricordato, diffuso e condiviso il più possibile.

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Foto Qui Ischia

Ad ascoltarla, la brillante narrazione di Del Maso, si capisce che un’altra presentazione dei “gioielli di famiglia” è possibile. Anzi, è necessaria. Anche per dare un senso a quella parola “VALORIZZAZIONE” tanto citata, che tuttavia rischia di restare priva di contenuto se non si cambierà il modo di raccontare il passato, facendolo rivivere attraverso le storie degli uomini che lo hanno vissuto. Una storia collettiva ricostruita attraverso le storie dei singoli e la quotidianità a cui appartengono gli oggetti che riemergono dal ventre della terra o dal mare. Come i reperti e le strutture di Aenaria, visitate in mattinata dalla fondatrice di Archeostorie.

Lo storytelling secondo le esperienze proposte nel libro potrebbe essere l’approccio più appropriato per far conoscere e apprezzare il patrimonio isolano, a cominciare da quello custodito nei musei, ma anche nelle chiese. E nei siti archeologici, se, invece di essere chiusi e magari abbandonati come Punta Chiarito, fossero finalmente trasformati in parchi archeologici aperti al pubblico. Che va coinvolto e appassionato, sia quello locale che quello forestiero, anche per una corretta valorizzazione turistica del nostro impegnativo passato. Un motivo in più per auspicare che altre occasioni come quella all’Antoniana in futuro siano colte al volo da chi dovrebbe curarsi di aprire i siti chiusi e di far vivere musei in coma, nonostante i tesori unici che vi sono esposti.

Peraltro, tra le esperienze innovative presentate c’è stato il video già diffuso in rete che l’attore ALESSANDRO RUBINETTI di “Teatro reale” ha dedicato alla nostra isola, intitolato “ISCHIA E LA ROTTA DEI GRECI”. Una delle tappe di un percorso di narrazione dei luoghi che pure fa parte del programma di Archeostorie, che utilizza tutti i nuovi mezzi e i nuovi linguaggi. Con l’obiettivo comune di raccontare e condividere storie, per uno scambio vivo tra passato e presente. Uno scambio di emozioni piuttosto che di date e di nozioni. Per godere appieno delle meraviglie che il Bel Paese ci dona.

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