(c.s.) Dopo mesi di preoccupata attesa e di mobilitazione, con il sostegno di tanti isolani, per ottenere garanzie sul futuro dei “pulcini sperduti” della ex Sir isolana e degli altri pazienti psichiatrici ospiti di strutture sull’isola e fuori, il Cudas Ischia registra con soddisfazione le misure attivate dall’Ufficio di Piano, con il quale è intercorsa una lunga e proficua interlocuzione sui temi da noi sollevati fin dal dicembre scorso, nell’ambito della campagna “pro Teresa”. Come avevamo auspicato e sollecitato, trovando piena concordanza di intenti con l’allora assessore ai Servizi sociali del Comune di Ischia, capofila dell’Ufficio di Piano, Agostino Mazzella, e con la dirigenza dell’Ufficio stesso, nessuno dei pazienti “dimessi” dalla Sir è rimasto e rimarrà solo e senza la dovuta assistenza. Per loro e per gli altri residenti delle strutture isolane, in accordo con il Dipartimento della Salute Mentale dell’Asl Na2 Nord, sono stati messi a punto dei percorsi personalizzati, con una gradualità di risposte e di soluzioni abitative e assistenziali. Ovviamente, sul territorio isolano.
A breve saranno realizzati due gruppi appartamento, dove andranno a risiedere gli utenti per i quali è stata considerata una soluzione appropriata, con un’assistenza adeguata alle loro specifiche esigenze.
Per gli altri utenti è prevista la permanenza nella struttura isolana dove già vivono, con la copertura dei costi grazie al finanziamento ottenuto dall’Ambito delle Isole con la nuova legge cosiddetta del “Dopo di noi”.
Insomma, utilizzando le fonti di finanziamento disponibili, con una progettualità ad hoc e risposte differenziate per gli utenti, si riusciranno a garantire assistenza e cure a tutti i “pulcini sperduti” e agli altri utenti psichiatrici sull’isola, come il Cudas aveva sempre chiesto. Finalmente, dopo le assicurazioni ottenute, possiamo considerare positivamente chiuso un periodo fin troppo lungo di provvisorietà per gli utenti e di preoccupazione circa la loro sorte.
Diamo atto ai Comuni isolani di essersi fatti carico, attraverso l’Ufficio di Piano, degli oneri derivati dal progressivo disimpegno dell’Asl nella presa in carico degli utenti conseguente alla chiusura della Sir isolana. Così come va riconosciuto il contributo fattivo offerto dal responsabile del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl, Walter di Munzio, affinchè andasse a buon fine la progettualità condivisa con i Comuni. Un risultato che dimostra quanto sia utile e determinante la collaborazione tra enti con competenze diverse ma convergenti. Esperienza positiva, che auspichiamo sia confermata nella concretizzazione pratica delle scelte fin qui operate e che ispiri tutte le altre eventuali iniziative da assumere nell’interesse dei pazienti.
Come Cudas, confortati dal buon esito di questa vicenda che abbiamo seguito in questi mesi con apprensione e preoccupazione e confermando il nostro impegno di vigilanza, ci auguriamo che questo importante risultato sia il primo passo concreto per il superamento delle altre serie criticità dell’assistenza psichiatrica. A cominciare dalla riattivazione della Sir e del centro diurno, che riteniamo essere un passaggio imprescindibile ed urgente della ricostruzione dei servizi in rovina della Salute mentale sulla nostra isola.