“21/08″, il documentario inchiesta sul sisma d’agosto dei ragazzi dell’Ips “Telese” con Libera

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Foto Qui Ischia

Ci volevano un gruppo di ragazzini delle superiori, guidato da un giovane regista originario di quella zona, e un progetto scolastico per realizzare un documentario con tutte le carte in regola per proporsi come sintesi efficace, esauriente, stimolante di ciò che ha rappresentato il terremoto dell’anno scorso per le comunità che lo hanno subito più direttamente e per l’isola tutta. Lo hanno chiamato “21/08 IMPRESSIONI DAL DOPO SISMA”, il mediometraggio degli allievi dell’IPS TELESE, diretto da GIUSEPPE IACONO, frutto della collaborazione tra l’istituto isolano e l’associazione LIBERA CONTRO LE MAFIE attraverso il presidio isolano “Gaetano Montanino”. Un’inchiesta in piena regola, che ha esplorato, scandagliato, approfondito situazioni, emozioni e relazioni umane come avrebbe potuto e dovuto fare il giornalismo che, dopo la disinformazione sparsa a piene mani nell’immediatezza dell’evento, ha lasciato desolatamente il campo. E oscurato il dramma ischitano, consentendo così che venisse quasi subito archiviato, quasi come se non fosse accaduto, dall’opinione pubblica al di là del mare. E pure, purtroppo, dalla politica. A cominciare da quella nazionale, sebbene abbia la responsabilità di indirizzare e governare la ricostruzione e la gestione del territorio, che infatti in tutti questi mesi non hanno registrato un solo passo avanti.

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Foto Qui Ischia

Ieri mattina, presso la sede del “Telese” a Fondobosso, si è svolta la consueta chiusura delle attività annuali del progetto “SCUOLA VIVA – SCUOLE ABITATE” di cui è stato parte integrante il modulo curato con Libera. Dopo la “Scala della legalità”, dedicata alla memoria delle vittime delle mafie frutto di un percorso di conoscenza e presa di coscienza compiuto dai ragazzi nello scorso anno scolastico, quest’anno si è scelto di concentrare l’attenzione sul dramma appena vissuto sull’isola. Dramma che, come ha ricordato il dirigente MARIO SIRONI, ha colpito profondamente anche una parte della comunità scolastica del “Telese”, con diversi ragazzi e insegnanti che hanno perduto la casa o riportato conseguenze pesanti  insieme alle loro famiglie. Una ferita profonda che la scuola, nel suo impegno quotidiano di apertura alla realtà esterna e di scambio con il contesto in cui è inserita, non poteva trascurare o passare sotto silenzio. E proprio dalla volontà di mettere a fuoco quanto accaduto in quei terribili otto secondi del 21 agosto e nei mesi successivi, con tutte le questioni in sospeso e le contraddizioni collegate, si è sviluppato il progetto del documentario, proposto ieri  mattina per la prima volta alla visione di un pubblico diverso dai ragazzi e dal personale scolastico che li ha accompagnati durante il periodo di gestazione dell’opera.

Un percorso non facile, con diverse asperità, sia per l’approccio dei ragazzi ad un linguaggio per loro inconsueto se non estraneo sia per le difficoltà oggettive di relazionarsi a persone toccate dall’evento e al dolore che si portano dietro. Un’esperienza forte a livello umano, certamente formativa ed educativa per i diciassette ragazzi del gruppo di lavoro, che si è tradotta brillantemente nella sequenza di immagini, nelle interviste, nei commenti che compongono il documentario.

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Foto Qui Ischia

“Non tutti noi sapevamo davvero cosa fosse successo o ci ricordavamo effettivamente come fossero andate le cose e le interviste ci hanno molto aiutato. Abbiamo incontrato e dato voce a chi è stato colpito dal terremoto e a turisti di passaggio, perchè volevamo far comprendere quanto accaduto e raccontarlo a tutto tondo”, ha spiegato ANNA a nome dei suoi compagni in questa avventura. Vissuta con impegno ed entusiasmo fin dai primi incontri preparatori in aula e proseguita nelle zone devastate di Casamicciola e Lacco e, in particolare, al Maio, la cui realtà e comunità hanno avuto davvero finalmente voce in “21/08″.

Cadenzato dalle immagini della distruzione causata nelle aree colpite, il video proporne numerosi interventi informativi, narrativi ed esplicativi che riescono realmente a restituire una ricostruzione a tutto tondo di una sequenza di fatti lunga (quasi) un anno. C’è il geologo ANTONIO MORETTI, che racconta i precedenti e il sisma del 1883. Ci sono i testimoni terremotati con il loro carico di difficoltà quotidiane e angosce, ricordi e amarezze, speranze deluse e aspettative per il futuro, critiche per il modo in cui si sono gestiti gli interventi (pochi) compiuti finora e le proposte di ciò che servirebbe: ALESSANDRO CATANEO,  AGOSTINO IACONO, FRANCESCA CAVALIERE. Ci sono due anziani,  PIETRO MENNELLA e FRANCESCO MATTERA, nati e cresciuti nel luogo dell’epicentro che raccontano come la comunità del Maio si sia dispersa e a fatica continui a sforzarsi di mantenere un legame identitario ormai fortemente a rischio. C’è MARIALUCIA IACCARINO che sintetizza i sentimenti di quella maledetta sera: “PANICO, PAURA, SCONFORTO E IMPOTENZA”. Ci sono i dati del disastro: 2 vittime, 42 feriti, 2600 sfollati, centinaia di edifici distrutti o gravemente danneggiati, compresi chiese, scuole, alberghi e attività produttive. C’è il punto di vista delle istituzioni in prima fila, i Comuni, attraverso le testimonianze dei sindaci di Casamicciola e di Lacco Ameno. E GIOVANBATTISTA CASTAGNA e GIACOMO PASCALE hanno raccontato le loro scelte e le loro difficoltà nell’eccezionalità di questi mesi anche alla presentazione del documentario.

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Ben calibrata tra i diversi punti di vista nel proporre la sua complessa narrazione a più voci, l’inchiesta firmata da Iacono, con il montaggio di CLAUDIO CAPPELLO, è una importante ricostruzione, per fissare anche visivamente la memoria di quanto è accaduto, ed è anche una utile fonte di spunti di riflessione, di dialogo e di confronto sui temi che il terremoto ha evidenziato, amplificato o proposto per la prima volta. Un dibattito appena accennato nella mattinata a scuola, che è auspicabile sia ripreso e sviluppato anche al di fuori del contesto scolastico in cui il lavoro è nato. Perchè “21/08″ è  documento prezioso per le comunità terremotate e per l’intera  popolazione isolana.  Ed  ha appena iniziato il suo viaggio.

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