Negli anni hanno subito di tutto. Tagli ripetuti alle radici per i lavori stradali, asfalto rigorosamente colato tutt’intorno al tronco a bloccare l’acqua piovana, mancanza cronica di cura. E la battaglia ultradecennale con la Marchalina, a cui sono sopravvissuti a fatica, prima di essere nuovamente e ancora più massicciamente attaccati dalla Toumeyella. Che con i suoi milioni di minuscoli esemplari sta succhiando loro le ultime forze, insieme alla linfa di cui si nutre senza risparmio, trasformandola poi in quella pioggia appiccicosa che cola ininterrottamente su strade e altre piante, su veicoli e persone. Sono provati e assai indeboliti, i pini ischitani, soprattutto quelli lungo il percorso Ponte-Porto, tra via Antonio Sogliuzzo e via Alfredo De Luca. Dove, giovedì mattina, uno non ha retto più ed è crollato a terra. Rovinosamente, quasi davanti alla sede del Distretto sanitario, in un momento in cui nessuno stava transitando nella caotica arteria del centro di Ischia.
Al posto dell’albero, prontamente tagliato, è rimasta la base del tronco con un po’ di segatura e un monticello dei tozzetti del marciapiede. E le transenne con il nastro bianco/rosso ultimo residuo dell’intervento urgente per togliere quel pericolo e quell’ingombro dalla strada.Per fortuna è andata bene. Benchè non fosse uno degli esemplari più maestosi e vigorosi, il crollo avrebbe potuto provocare danni gravissimi e irreparabili. Quelli che vanno assolutamente e doverosamente PREVENUTI. Tanto più considerando che siamo alle prese con una nuova MORIA DEI PINI, come venticinque anni fa. Prima con la Marchalina e poi con la Toumeyella. Allora e oggi con il Blastofago killer pronto a dare il colpo di grazia agli alberi indeboliti dalle cocciniglie.
L’albero abbattutosi in una calda giornata d’estate senza vento non era l’unico ormai secco lungo l’arteria principale del Comune d’Ischia. Ce ne sono altri morti e dunque pericolosi che vanno RIMOSSI SUBITO. In via Sogliuzzo e in via Leonardo Mazzella. Senza dimenticare quelli nella pineta tra Leonardo Mazzella e Fondo Bosso, aperta al pubblico e frequentata da sportivi, e nella Pineta Mirtina, anche nella piazzola all’ingresso dove sostano le persone.
E’ evidente che urge da parte del Comune procedere all’immediato abbattimento almeno, per cominciare, dei pini secchi presenti nei punti più frequentati e a rischio per l’incolumità delle persone. Anche perchè gli alberi (e i rami) secchi dei pini sono l’INCUBATRICE naturale del BLASTOFAGO, dunque rappresentano un pericolo anche per gli altri alberi, indeboliti dalla Toumeyella ma ancora vivi. Le magre risorse disponibili siano concentrate sulla prevenzione del rischio annunciato e largamente prevedibile, abbattendo gli esemplari già secchi e non quelli ancora verdi, anche se la loro pioggia vischiosa può creare fastidio e qualche disagio.
Così come fu per la Marchalina, piuttosto, per le alberature lungo strade e piazze sarebbe utile e opportuno intervenire con i lavaggi ad alta pressione, che allenterebbero l’infestazione, ridurrebbero la pioggia appiccicosa e idraterebbero le piante in questo periodo di stress idrico. Lo si è fatto qualche mese fa a Lacco Ameno sui pini di piazza Santa Restituta ed è servito. Certo, si tratta di pochi alberi, ma in proporzione Lacco ha certamente meno risorse di Ischia, tanto più come Comune terremotato. Ma quando ci si deciderà a prevedere, a Ischia, un capitolo di bilancio per le pinete storiche, attingendo come sarebbe naturale dai proventi della tassa di soggiorno?
A proposito, invece di continuare lasciare vuote o di premurarsi di asfaltare le buche degli alberi abbattuti, li si sostituisca. Nel caso di via Alfredo De Luca inserendo altri carrubi, che hanno dato un’ottima prova. Oltre alla questione estetica, sui marciapiedi c’è bisogno di ombra. E non dimentichiamo che gli alberi con il loro ossigeno ci fanno respirare…