Sant’Anna 2018, la barca innovativa degli architetti fa il pieno nella grande festa della musica partenopea

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Foto Qui Ischia

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La luna non è mancata all’appuntamento. E  nel pieno del suo splendore, come si conviene alle edizioni più classiche della Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna, che da 86 anni rende speciale la serata del 26 luglio nella magica baia sotto al Castello. Che ha ritrovato una gran folla di spettatori. A terra, assiepati in ogni angolo sugli scogli, sul pontile e sui muraglioni, e a mare, nelle centinaia di natanti che hanno cinto lo specchio acqueo dagli scintillii multicolori. E, soprattutto, c’è la musica, protagonista indiscussa delle barche,  ispirate al tema conduttore della canzone napoletana, ma anche degli intervalli tra un passaggio e l’altro delle maestose scenografie galleggianti. Perchè l’epoca dei tempi morti nella sfilata sembra definitivamente superata e ormai  la Festa non conosce soluzione di continuità tra i suoi diversi momenti e riesce ad offrire uno spettacolo completo, vario, equilibrato.

A cucire i vari momenti, oltre alla colonna sonora di canzoni napoletane di ogni tempo che risuonavano sotto al Castello ancora prima dell’imbrunire, anche gli interventi del conduttore CLAUDIO IACONO, con un nutrito parterre di “guest star”: GIANFRANCO D’ANGELO, SERGIO VASTANO, PATRIZIA  PELLEGRINO, STEFANO MASCIARELLI e TOSCA D’AQUINO. E poi la musica dal vivo di  FIORENZA CALOGERO, VALERIO SGARRA e ROMOLO BIANCO, con ANGELO RICCI al flauto e MARCELLO VITALE alla chitarra battente.

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Nonostante il tempo a disposizione sia stato anche quest’anno abbastanza risicato, le cinque barche in gara sono state tutte all’altezza di uno spettacolo di buona qualità. E a questo risultato non sarà stato certamente indifferente il contributo dei tutor all’Accademia di Belle Arti di Napoli, con la quale il Comune di Ischia ha stretto un partenariato per favorire la crescita artistica della manifestazione. E così, al contrario di altre edizioni, non vi sono stati “riempitivi” né zattere con una semplice “infrascata”, ma tutte le protagoniste della sfilata hanno onorato la migliore tradizione costruttiva ischitana. Con strutture di grandi dimensioni, tridimensionali, ben curate nei particolari, molto complesse anche nel movimento durante le esibizioni, tutte abbastanza lunghe ed elaborate. Con la partecipazione di numerosi figuranti, che hanno ballato e suonato a bordo.

Ad aprire la sfilata la grande barca di Procida, opera della consolidata équipe dell’Isola dei Misteri, imponente e convincente nella complessa ricostruzione “destrutturata” dei più noti monumenti partenopei, che ha scelto di narrare con il supporto di celebri canzoni d’epoca la grande emigrazione del Novecento in America e la successiva guerra mondiale con una nuova separazione di famiglie, innamorati, vite.

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La barca della Pro loco di Lacco Ameno ha proposto l’epoca d’oro degli esordi del turismo ischitano, con Angelo Rizzoli e i primi locali da ballo, dove iniziarono le loro carriere grandi interpreti della canzone italiana. E la barca dedicata al “Marietta” di Lacco ha rievocato Ugo Calise, lacchese, con la sua magica “‘Na voce, ‘na chitarra e ‘o ppoco ‘e luna”, nella versione struggente di una giovane Mina.. Bella l’ambientazione, ottima e coinvolgente la scelta musicale, buono lo spunto legato alla rinascita/trasformazione del dopoguerra di Lacco e del resto dell’isola.

“Mozart alla corte di Pulcinella”, la barca casamicciolese della Pro Perrone ha inondato la baia di luce e di ritmi mediterranei, con canzoni napoletane antiche di grande capacità evocativa, che hanno fatto da sottofondo al viaggio di Mozart, appena quattordicenne, nella Napoli grande capitale europea  del Settecento, che vanta il primo teatro d’opera del Vecchio Continente. E la tarantella che ha accompagnato “Palommella” e “Cicerenella” ha lanciato un bel messaggio di vita e di rinascita da Casamicciola, undici mesi dopo…

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Ha ricordato il cambio di pelle della canzone napoletana negli anni ’70/’90, segnati nei rispettivi campi da tre personaggi unici come Pino Daniele, Massimo Troisi e Maradona, e la barca “Libera mare” realizzata per il Comune di Ischia dal PREMIO ISCHIA DI ARCHITETTURA (PIDA) si è presentata essa stessa come elemento di cambiamento e di reinterpretazione della tradizionale barca di Sant’Anna. Una versione 2.0 certamente innovativa, peraltro senza tradire lo spirito e alcune caratteristiche imprescindibili delle scenografie galleggianti. L’inizio di un nuovo corso o un esperimento destinato a rimanere tale? Comunque vada, è stato un tentativo coraggioso e non privo di motivi di interesse.

“Ripetutamente Sant’Anna” dell’associazione FANTASYNAPOLI/ARTI E MESTIERI per Forio si è distaccata dalla storia, ispiratrice delle altre concorrenti, per celebrare la musica napoletana contemporanea.. Uno spettacolo coinvolgente, allegro, estremamente vitale, con un mix composito di musiche e canzoni che hanno ben sintetizzato la ricchezza dei gusti, delle correnti e delle contaminazione “global” che anche negli anni recenti hanno garantito la vitalità musicale e internazionale della città di Partenope.

I PREMI

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 PREMIO ANDREA DI MASSA, la barca più innovativa: PIDA ISCHIA

PREMIO FUNICIELLO, miglior bozzetto: PIDA

PREMIO NERONE: PIDA

 PREMIO DOMENICO DI MEGLIO: PIDA

PREMIO SANT’ANNA: PIDA ISCHIA

2 PROCIDA

3 FORIO

4 CASAMICCIOLA

5 LACCO AMENO

 

(GIURIA  Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte – entusiasta – e composta dal gallerista Massimo Ielasi, dagli ex costruttori Luca Mazzella, Antonio Cutaneo e Pasquale Di Massa, dall’illustratrice Monica Hernandez e dalla cantante Cristina Balestrieri)

Dopo le premiazioni, una coinvolgente “Tammurriata nera” ha preceduto il magico INCENDIO DEL CASTELLO con il classico, imperdibile “Blue Dolphin”.

E a chiudere una lunga, bella serata di musica nella baia delle meraviglie sotto al Castello, il consueto spettacolo pirotecnico, che, a parte il preludio piromusicale decisamente troppo “aggressive”m specialmente rispetto al clima e alle sonorità della serata, è stato STREPITOSO, con molte novità colorate, che hanno riscosso grande consenso da parte del pubblico. E con l’uscita di fuochi tricolori dalle arcate del maschio del Castello, si è chiusa un’ottima edizione della Festa dell’estate ischitana.

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