Dopo una lunga vicenda giudiziaria, il marittimo Panariello reintegrato come dipendente Caremar

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Foto Qui Ischia

NICOLA LAMONICA (PRESIDENTE AUTMARE)

Il marittimo Michele Panariello - tra gli espulsi dal lavoro di bordo dai nuovi padroni della società Caremar per effetto di nefaste politiche aziendali avallate dai sindacati tradizionali – viene reintegrato. Lo attesta la Convenzione di arruolamento del 19 luglio 2018 stipulata davanti all’Ufficiale di Porto della Capitaneria di Porto di Napoli in ottemperanza della sentenza della Corte di Appello di Napoli 2113/08 del 20 marzo 2018. Egli vince, la sua battaglia di diritto e di giustizia e rientra così nell’organico dei lavoratori stabili di Caremar, conservando il vecchio rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a cui non potranno associare il recente accordo integrativo aziendale, come ricorda lo Studio Barghini in una Pec alla Capitaneria di Porto di Napoli. Non è stato facile, ma la perseveranza premia ed il nostro non ha esitato di fronte all’arroganza ed ai tentennamenti istituzionali di ricorrere anche al comando Generale delle Capitanerie di Porto, oggi è diretto da un nostro orgoglio ischitano.

Michele Panariello, conserva, pertanto, i propri diritti; quelli quesiti nella lunga vicenda giudiziaria che rasenta un doppio decennio. Finisce qui o ci saranno ulteriori novità, in peius? Staremo a vedere! Intanto godiamoci la vittoria che non è            di non poco conto; ad essa stanno per aggiungersene altre per i tanti altri lavoratori estromessi ingiustificatamente. E’ una vittoria che premia il coraggio e la perseveranza di un marittimo attivista sindacale che conoscendo i propri diritti e doveri non ha timore di sostenerli davanti al giudice e in ogni circostanza nel rispetto della propria identità lavorativa e dignità di cittadino.

E’ una vittoria che farà scuola ed è pertanto anche “ educativa” per il segnale forte che dà ai sindacalisti tradizionali che con la loro “ pigrizia mentale “ e, speriamo solo questo, hanno tradito il loro mandato portando i lavoratori a soccombere di fronte agli affari dei padroni costringendo tantissimi lavoratori a stress ed spese non indifferenti per ottenere la riassunzione.

E’ una vittoria che sa anche di generosità poiché offre appigli a chiunque fosse stato costretto a soccombere alle nuove regole aziendali per un effettivo “ stato di necessità” e voglia oggi riscattare la propria posizione ed adire il giudice per riavere quei diritti che gli furono negati.

L’Autmare non può che gioire del successo che oggi arride a Panariello ed alla sua organizzazione Orsa Marittima di cui è responsabile regionale sotto la splendida guida legale dello studio dell’Avv. Barghini di Livorno.

                                                          Ad maiora Michele, con stima Nicola Lamonica

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