Non basta un coprimiserie di plastica per restituire a Ischia Ponte l’ingresso dignitoso che merita

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Foto Qui Ischia

E’ l’ultima novità del Venerdì del BORGO IN FESTA. Quello che si è appena celebrato a Ischia Ponte con un “Benvenuti” decisamente inconsueto e certamente inaspettato. Un lungo e grande striscione, che impacchetta tutta la palizzata all’angolo di via Seminario, procedendo lungo il confine di via Pontano tra la strada pubblica e la “piscina” orribile della Siena. Un COPRIMISERIE che si propone di “commogliare” lo scempio, probabilmente con l’idea che basti celarlo allo sguardo degli increduli passanti per eliminarlo in tutta la sua violenza visiva e la sua sconcertante assurdità. Sostanzialmente, una pia illusione. Perchè lo striscione con grandi foto colorate delle bellezze del borgo, e ovviamente il Castello in prima fila, non basta a nascondere lo spettacolo al di là del marciapiede e, anzi, attira ancora di più l’attenzione su quello che una volta era un punto di forza del centro storico, ma che i lavori del fantomatico parcheggio hanno trasformato in una triste vergogna.

Già, prima che la Siena fosse sconvolta, quell’angolo era una FINESTRA SUL PARADISO. Certo, il top era all’epoca dei vigneto/frutteto affacciato sul mare, ma anche dopo che un’ampia parte ne era stata trasformata in parcheggio, il panorama del mare con Vivara e Procida fino alla costa flegrea e il Castello sullo sfondo erano un BIGLIETTO DA VISITA di prim’ordine per il borgo, IL MIGLIOR BENVENUTO DI BELLEZZA CHE POTESSE SFOGGIARE IL CENTRO STORICO CON I SUOI VISITATORI. Che avevano tutti i motivi per fermarsi a rimirare a bocca aperta lo scenario d’eccezione offerto ai loro occhi.

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Foto Qui Ischia

C’era una volta…Da quando la Siena è diventata un cantiere, la magia si è trasformata in motivo di imbarazzo e la bellezza ha lasciato il passo, in primo piano, ad una GRANDE BRUTTURA, che il lago marrone di melma di questi ultimi mesi ha ulteriormente ingigantito. Indubbiamente, un impresentabile motivo di “scuorno” con i tanti passanti che in questi anni e soprattutto negli ultimi mesi hanno osservato e valutato quello scempio. Soprattutto turisti, italiani e stranieri.

Ma possono essere una soluzione, seppur parziale, i drappi che sono stati stesi per la serata d’onore del venerdì prima di Ferragosto?

Se anche nasconderanno parzialmente il buco della Siena, contemporaneamente precludono anche la visuale di ciò che, in secondo piano, vale ancora la pena ammirare. E AFFOGANO l’ingresso del borgo, con un effetto di “plastica” che certo non è il massimo per un centro storico. Ma – si dirà – date le circostanze…peggio di quello che si presenta al di là del muro non può essere. Può darsi, ma di sicuro non annulla lo scempio né lo “SCUORNO” che produce.

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Ah quei cestini!! Foto Qui Ischia

E poi, per quanto dovremo tenerci quell’impachettamento fasullo, considerata la situazione del cantiere?

Invece di pensare a “commogliare”, secondo la pessima abitudine di nascondere la polvere sotto il tappeto, perchè il Borgo non si preoccupa di quel che sarà il futuro che lo attende con quella situazione tutt’altro che qualificante al suo ingresso?

Si sono chiesti e si sono preoccupati di vederci chiaro sull’esito di una vicenda che si trascina da anni con conseguenze pesantissime a terra e a mare? Si sono chiesti e si sono preoccupati di capire cosa è successo e può continuare a succedere nel sottosuolo del centro storico, sotto le strade, i palazzi antichi e l’area circostante? Si sono chiesti e si sono preoccupati di tutelare il patrimonio comune che sta subendo un evidente “vulnus” dalla situazione della Siena?

Non è il coprimiserie che può dare risposte a queste e a tutte le altre possibili domande connesse. E non servirà neppure a celare più di tanto quanto accade oltre la palizzata, perchè purtroppo lo si vede lo stesso più giù, specialmente se si dovessero verificare ulteriori sversamenti in mare. Non saranno quei drappi di plastica a SALVARE LA FACCIA AL BORGO. A ripristinare il DECORO DISTRUTTO. E a restituire a Ischia Ponte l’ingresso magnifico di cui da sempre disponeva e che ha il DIRITTO/DOVERE DI RECUPERARE al più presto. Vediamo di non accontentarci di qualche foto riprodotta alla meglio rispetto all’originale. Di non adeguarci ad un surrogato di plastica, invece di impegnarci per riavere la finestra sul paradiso (per ora) perduta!

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