Visite ortopediche a Procida disponibili a settembre, ma resta l’assurdità delle trasferte oltre il mare…

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Foto Qui Ischia

La disponibilità per le visite ortopediche  a Procida è per il mese di settembre. Ci è stato comunicato che chi dovesse prenotarsi, non dovrà aspettare mesi, come era accaduto al signore di cui Qui Ischia aveva trattato un paio di giorni fa. Per lui, effettivamente, l’appuntamento è fissato per dicembre, ma si tratta di una necessità conseguente alle numerose attività diagnostiche preliminari alla visita che gli sono imposte dalle diverse patologie da cui è affetto. Dunque, i TEMPI DI ATTESA rientrano NELLA MEDIA di quelli a cui siamo abituati sostanzialmente a Ischia. Ciò a cui non possiamo e dobbiamo abituarci, però, è lo SPOSTAMENTO AL DI FUORI DELL’ISOLA PER PRESTAZIONI CHE DEBBONO ESSERE GARANTITE PRESSO L’OSPEDALE “RIZZOLI” COME ERA SEMPRE STATO.

Non a caso, l’articolo dell’altro ieri focalizzava soprattutto la gravità e l’assurdità di queste “passeggiate” forzate da una sponda all’altra del golfo, per poter accedere a visite ortopediche che il “Rizzoli” da mesi ormai non è più in grado di effettuare. In ospedale a Lacco, infatti, l’insufficienza di personale non rende possibile assicurare se non le visite di controllo post operatorie e quelle, ovviamente, per le emergenze in Pronto soccorso. Tutto il resto, che è parecchio considerato il bacino d’utenza della nostra isola, deve essere smistato negli altri presidi aziendali, il più prossimo dei quali è quello di Procida. In ogni caso, gli ischitani – i giovani che fanno sport, gli anziani che hanno qualche patologia specifica e tutti gli altri – sono costretti a sobbarcarsi i disagi di spostamenti, che costano tempo e denaro anche per eventuali accompagnatori.

Una situazione che si sta protraendo nel tempo, oltre l’accettabile e il sostenibile. Con l’aggravante delle precedenti sottrazioni di prestazioni da parte dell’Ortopedia del “Rizzoli” (come la SOSPENSIONE NOTTURNA E NEI FESTIVI) che, una volta verificatesi, non sono state più corrette e risolte. L’impressione è che ogni volta che vengono meno dei servizi anche essenziali sull’isola, il provvisorio tenda a trasformarsi in definitivo. E che non si faccia più alcuno sforzo particolare, da parte dell’Asl, per recuperare e ripristinare quanto è venuto a mancare. E così, pezzo dopo pezzo, SI SMANTELLANO I SERVIZI E LA DOTAZIONE SANITARIA DELL’ISOLA.

L’Ortopedia, che negli anni passati aveva raggiunto livelli di produttività altissimi, pur non avendo neppure un reparto di degenza proprio, nonostante il massimo impegno profuso dall’organico sottodimensionato attuale sta REGREDENDO progressivamente in modo molto preoccupante e inaccettabile.

Si dice che, anche in questo caso, nessuno specialista vuole venire a lavorare sull’isola. E’ un problema, ma va risolto e superato, Anche Procida è un’isola e se si può fare ambulatorio là si può e SI DEVE FARE PURE A ISCHIA. Se ne preoccupino e se ne occupino a Frattamaggiore. Tanto più perchè, in assenza di specialisti ortopedici in ospedale di notte e nei festivi, attualmente non si stanno garantendo i DOVEROSI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA a persone che pure con una frattura devono tornarsene a casa o essere ricoverate in attesa dello specialista. E le visite in trasferta sono la ciliegina sulla torta…

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