Secco NO dalla Fondazione Walton-La Mortella all’ipotesi di un centro “monnezzaro” a Zaro

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L’oasi incantevole dei Giardini La Mortella

Lettera aperta di Alessandra Vinciguerra

Osservazioni sull’ipotizzato insediamento di un parcheggio per i mezzi NU a Punta Caruso.

Abbiamo appreso con sgomento la notizia, riportata dalla stampa, secondo la quale il Comune di Forio si appresta a procedere alla “riqualificazione ambientale” dell’area di PUNTA CARUSO, a Zaro, dove anni fa era stato realizzato dall’Amministrazione Regine un centro di raccolta rifiuti sulla base di un permesso temporaneo della sovrintendenza. Tale “riqualificazione” punterebbe a destinare l’area a parcheggio dei mezzi della nettezza urbana. Non si capisce come si possa nuovamente, dopo la triste esperienza del passato, pensare di squalificare e svilire una zona di elevato valore paesaggistico, un polmone verde quale è Zaro con le sue suggestive scogliere, il bosco, la macchia mediterranea, il volo degli uccelli, un luogo dove lo sguardo spazia sull’infinito orizzonte marino, per consegnarlo alle brutture di un parcheggio dei mezzi della NU. Mi chiedo come si possa attribuire il ridondante titolo di “riqualificazione” ad una destinazione d’uso dall’impatto ecologicamente ed esteticamente devastante, per la quale l’unico aspetto progettuale di cui si sente parlare sia il modestissimo impianto di una siepe, che dovrebbe miracolosamente nascondere le brutture dei mezzi NU parcheggiati.

Dai resoconti della stampa appaiono allegramente ignorati tutti i problemi che verrebbero a crearsi, andando a funestare tutta l’area. La movimentazione degli stessi mezzi che vanno e vengono, i miasmi, i rumori, il traffico generato sulla stretta strada che conduce a Zaro, i gas di scarico, l’inquinamento, l’impatto sulla circolazione, non sembrano minimamente presi in considerazione, e certamente non sono risolvibili in maniera ecologicamente corretta.

Come si può parlare di compatibilità ambientale per un progetto così distruttivo per l’ambiente stesso?

Ricordo ancora lo squallore, i cattivi odori, gli sversamenti di liquami e il transito a tutte le ore dei camion compattatori, che caratterizzarono il periodo di utilizzo dell’area sotto l’Amministrazione Regine. Per i Giardini La Mortella fu una iattura senza fine, con i visitatori obbligati a camminare per strada sfiorati da mezzi sporchi e maleodoranti, che spesso imbrattavano la sede stradale di lordume. Ricordo l’incredulità dei turisti nel vedere con quale leggerezza si fosse adottato un sistema i cui effetti negativi si riverberavano non solo nell’area immediatamente circostante, ma perfino su un giardino che, considerato tra i più belli d’Italia, è un importante attrattore culturale e turistico per l’isola d’Ischia.

Ben altra cosa sono le vere riqualificazioni ambientali, soprattutto quelle da realizzare in aree a vocazione turistica; esse prendono in considerazione l’intero scenario su cui ricade un progetto, valutando le complesse reazioni a catena che si vengono a creare. Sono progetti di ampio respiro, con uno sguardo volto al futuro, che cercano di rimediare agli errori del passato, non di ostinarsi a ripeterli; di MIGLIORARE le cose, non peggiorarle. Si parla tanto della necessità di attirare sull’isola un turismo colto, consapevole, rispettoso: ebbene, questo tipo di turisti cerca aree incontaminate, di elevato pregio paesaggistico.

Perché non pensare ad una vera riqualificazione per Zaro, all’insegna del rispetto per l’ambiente?

La piattaforma di cemento realizzata proditoriamente all’epoca, e i cui costi di smantellamento sono – immagino impraticabili, potrebbe essere utilizzata per creare un punto di osservazione naturalistico, un’area di sosta per i visitatori, con pergolati, panchine, cannocchiali, parcheggio per biciclette, mappe con la segnalazione dei sentieri e cartelli didattici per il riconoscimento della flora e della fauna, il tutto in naturale sinergia con l’esistenza dell’Area Marina Protetta (che se non erro dovrebbe tutelare anche le coste). Si potrebbe pensare a piste ciclabili ed aree attrezzate ecocompatibili per il fitness. I sentieri che scendono agli scogli potrebbero essere messi in sicurezza, la vegetazione mediterranea ripristinata, il cannucciato invadente- dilagato in seguito agli sbancamenti del precedente cantiere- potrebbe essere controllato. La zona del campo di bocce, che da sempre è stato un aggregatore sociale, potrebbe quella sì essere sistemata, riqualificata ed attrezzata, in maniera paesaggisticamente consona, e messa a disposizione della cittadinanza. La Colombaia potrebbe diventare il fulcro di questa nuova offerta culturale ed ecologica, ospitare magari la sede dell’AMP, organizzare un centro studi per l’ambiente mediterraneo, raccontare con aree espositive la ricchezza naturalistica dell’isola. L’intera Zaro, ripulita dai rifiuti, dalle discariche e dalle recinzioni fatte con reti di materasso e avanzi di cantiere, potrebbe scoprire una vocazione ambientale compatibile, che coniughi il verde e il turismo a basso impatto. Progetti di questo tenore troverebbero finanziamenti immediati a livello europeo, e farebbero da volano ad una rivoluzione culturale ed ecologica per tutta l’isola, un cambio di passo in nome di una ritrovata identità naturalistica, unica possibilità di riscatto e rinascita per il futuro di un comparto turistico sempre più in affanno.

Non è possibile, in un’isola a vocazione turistica, continuare a piazzare le zone di smistamento, parcheggio e trasferenza della Nettezza Urbana nei punti più belli e panoramici della costa. Abbiamo subito per anni la vergogna del parcheggio NU sul lungomare via Giovanni Mazzella, in una zona ad altissima vocazione turistica, a due passi dalle strutture alberghiere e dalle spiagge più rinomate. Non si può semplicemente trasferire l’obbrobrio da un punto all’altro. La soluzione al problema della gestione dei rifiuti non può essere devastare il territorio e disgustare il turista: così si affossa l’economia, ipotecando il futuro del settore turistico. Ci auguriamo che questo progetto venga abbandonato e che un approccio più lungimirante ed ecologico prevalga nelle strategie dell’Amministrazione.

ALESSANDRA VINCIGUERRA Presidente, Fondazione William Walton e La Mortella

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