Una mattina splendente di sole, mare, giovani e idee. E la Torre diventa Accademia di filosofia

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Foto Qui Ischia

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Una splendente mattina di fine settembre alla Torre. A guardare il mare scintillante verso Capri, l’opulenta bellezza del Castello e degli Scogli di Sant’Anna nell’azzurro placido della baia, si capisce come questa magia fosse stata ben sintetizzata nella denominazione di Ninfario per la magione dei nobili Guevara. Un luogo dove la Natura dà il meglio di sé e dove la Cultura nelle sue molteplici espressioni e manifestazioni non è stata da meno. Nel passato come nel presente. Come in questi giorni, in cui il monumento quattrocentesco e il suo contorno sono stati co-protagonisti del Festival di Filosofia, dedicato nella quarta edizione a esplorare le relazioni tra la Natura e l’Uomo. E come stamattina, quando in quello scenario perfetto il prato davanti alla Torre è diventato un giardino filosofico, dove si parla si riflette, si discute di Essere, Natura, Giustizia, Libertà, Verità…

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C’è il professor GIUSEPPE FERRARO, dell’Università “Federico II” di Napoli che introduce, presenta e stimola “Il Grande Cerchio delle Voci”, con ascoltatori adulti e soprattutto con tanti ragazzi delle scuole isolane: la Media “Scotti”, l’IPS “Telese” e il Liceo Ischia. Non era all’aperto, sempre nella luce del Mediterraneo, il Liceo dove Platone interloquiva dialetticamente con i suoi discepoli? E non erano questa stessa luce  e la brezza marina ad accompagnare le lezioni dei filosofi presocratici della Magna Grecia? Il nome di Parmenide riecheggia più volte tra la piccola comunità raccolta sul prato della Torre. Oggi i “ragazzi del boh” (perchè di solito questa è la risposta distaccata e svagata alle più diverse domande) hanno sciolto corpi e lingue e sembra abbiano trovato il piacere di ascoltare, interloquire, partecipare. Il professore fa domande, sollecita ragionamenti e risposte. Non trova né silenzio né indifferenza né apatia. Anzi, si alzano numerose le mani per rispondere, per esprimersi, per dire la propria. E esce anche il coraggio di farsi avanti, nel cerchio di corda sul prato che invita alla partecipazione attiva, richiama alla responsabilità, indirizza al confronto. Chi avrà fatto la magia? La giornata splendida, il giardino sul mare, la capacità di coinvolgimento dell’insegnante, la forza della dialettica, l’approccio dei padri della filosofia che conferma la sua validità oltre i secoli, i contesti, i cambiamenti, i social e l’ansia da ininterrotta connessione?

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Dal prato in pieno sole all’angolo umbratile sull’altro lato della Torre, per parlare di alberi e con gli alberi che cingono e definiscono lo spazio fisico e razionale di quel nuovo incontro. Al panel “Plant Revolution. il Futuro della Natura Umana” tenuto da FERDINANDO PIRRO e LILLY CACACE lo stesso folto e assortito gruppo di ragazzi continua a seguire e a partecipare. Tanti spunti da meditare e da approfondire, insieme e anche dopo. Si parla del rapporto con la natura; del ruolo degli alberi e dei vegetali senza i quali non vi sarebbe possibilità di vita animale e umana sul pianeta; di ciò che la scienza sta rivelando sul mondo vegetale e degli insegnamenti utili che possono derivarne per l’umanità; del binomio Natura-Cultura; del concetto di co-evoluzione. E dell’importanza di riuscire sempre a meravigliarsi dinnanzi a ciò che la natura e gli stimoli esterni ci propongono. E’ decisamente il posto e il momento giusto per nutrire e coltivare la MERAVIGLIA e i ragazzi sono svegli, interessati, reattivi. Invitati a scrivere dei post agli alberi e a sé stessi come se fossero alberi, non si tirano indietro e colgono l’occasione e anche il coraggio di pronunciarsi.

Far uscire la filosofia dal chiuso delle aule scolastiche, degli incontri accademici, degli scambi tra intellettuali e addetti ai lavori. Stimolare la meditazione individuale e collettiva sui grandi temi del pensiero filosofico che ci interrogano continuamente e magari inconsapevolmente nello scorrere della vita. Dall’inizio, quattro anni fa,  è stato l’obiettivo – e la scommessa – del Festival di Filosofia concepito e organizzato a Ischia. Nell’Accademia della Torre sembra un obiettivo raggiunto. Ma non per fermarsi e compiacersene, quanto piuttosto per continuare il cammino sulla strada intrapresa. D’altra parte, siamo nell’isola incubatrice della Magna Grecia. Lì dove è stata interrata saldamente la prima radice della cultura occidentale, con la trasmissione e la divulgazione dell’alfabeto e dei poemi omerici. La filosofia di cui i pensatori magno-greci furono padri è nel nostro Dna culturale, seppur sopita. Poi, arriva una mattina di fine settembre nello sbrilluccichio del sole sulla superficie del mare tra il Castello e la Torre. E il piacere di ragionare torna prepotente…

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