La nuova vita del Museo del Mare inizia con la Sala dei Curci e la bella mostra “Sguardi damare”

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Foto Qui Ischia

La sua seconda vita il Museo del Mare ha voluto ricominciarla pubblicamente da una bella consuetudine della prima, ovvero tener viva la MEMORIA degli uomini del mare e delle loro storie. E la mattina della domenica il Palazzo dell’Orologio è tornato ad affollarsi di amici e sostenitori per l’omaggio alla FAMIGLIA CURCI, che nel secolo scorso ha perso in mare numerosi suoi figli, i cui volti, giovani e sereni, campeggiano ora all’ingresso della sala loro dedicata. Una delle sale del secondo piano che conservano tante attrezzature e testimonianze dell’attività della pesca sull’isola d’Ischia, dove è giusto che al ricordo di tanti pescatori ischitani si sia unito da oggi quello dei Curci, una delle grandi famiglie di gente di mare della spiaggia della Mandra. Di quelle che per generazioni, fin quasi ai tempi nostri, hanno vissuto delle risorse del mare e della straordinaria varietà del suo patrimonio ittico. Protagonista di una bella mostra di fotografie subacquee, realizzata in collaborazione con l’Area Marina Protetta, la cui presentazione ha completato l’intensa mattinata del Museo di Ischia Ponte.

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Foto Qui Ischia

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Foto Qui Ischia

Quarant’anni di silenzio. Colmati dalla semplice e molto sentita cerimonia al Museo, presentata dal presidente dell’Associazione Amici del Museo del Mare, LUCIANO DI MEGLIO, che ha letto anche un messaggio del presidente onorario SALVATORE LAURO. All’ingresso della sala che ora prende il loro nome, una targa ricorda in sintesi le storie drammatiche dei Curci: era il 1934 quando una tempesta si portò via il padre MICHELE e i tre filgi VINCENZO, SALVATORE e MARIO, insieme ad un altro pescatore pure della Mandra, GAETANO ESPOSITO.  Trentaquattro anni dopo, sempre nel mese di febbraio, nel ’78, sono i due figli superstiti di Vincenzo, LUIGI e FRANCESCO, a scomparire in mare. Scomparire, perchè non furono più trovati né loro né la barca. Con voce commossa l’hanno ricordato i loro figli, a distanza di tanti anni, ieri mattina. “Non c’è stato un funerale, non c’è stata una cerimonia, non abbiamo mai potuto salutarli e ricordarli. Perciò, quando abbiamo saputo di questa idea, siamo rimasti sorpresi che, dopo tanti anni, qualcuno si fosse ricordato di loro”. Un  lungo silenzio, fino allo scoprimento della targa al Museo, da parte del piccolo Manuel, la nuova generazione insieme alla sorellina, che con la sua vocina ha letto il testo della targa, inconsapevole delle tante emozioni evocate dalla sue parole. Tra i numerosi componenti della famiglia presenti e tra quanti i Curci  li avevano conosciuti e ricordavano perfettamente almeno il dramma più recente, di quarant’anni fa.

L’amore per il mare è stato il filo conduttore della mattinata, nei suoi diversi momenti. Quello della memoria e quello della conoscenza del mondo sommerso, condivisi da tutti i presenti, tra cui anche qualche pescatore anziano, con il suo patrimonio di saperi e il suo rapporto di rispettosa familiarità con il mare, protagonista assoluto anche della mostra “SGUARDI DAMARE” di GUIDO VILLANI.

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Foto Qui Ischia

Selezione, per motivi logistici, di una esposizione molto più ampia, quella proposta in questi giorni al Museo del Mare è una raccolta di magnifiche fotografie subacquee tutta da vedere e da godere. L’autore, fotografo per hobby di lungo corso, conosce bene il mondo sommerso, che frequenta regolarmente non solo per scattare foto, ma come biologo marino e ricercatore del CNR che studia i rapporti tra alghe, piante marine e animali invertebrati. Alcuni dei quali sono presenti nelle immagini della mostra, curiose e decisamente inconsuete. Perchè Villani ha scelto di puntare l’obiettivo in particolare sugli OCCHI delle creature marine, che è andato a cercare nei fondali e tra gli anfratti costieri del nostro mare in questa parte del Golfo, tra la zona flegrea e le isole. E le immagini, strepitose per i colori e gli effetti speciali naturalmente prodotti dall’acqua, testimoniano la grande varietà di specie che popolano il nostro mare “di casa”, compreso qualche pesce “alieno” di provenienza oceanica. Migliaia di occhi, che appartengono alle più diverse creature, e milioni di uova, colorate, stupefacenti presenze vicino agli adulti. Un mare dalla grandissima vitalità che, tuttavia, è fortemente in sofferenza. E nel presentare un video con la sua mostra completa. Villani non ha mancato di richiamare l’attenzione di tutti sul problema della proliferazione di plastica, che ha raggiunto livelli molto preoccupanti  anche nel nostro mare.

Temi di attualità, appropriati argomenti di riflessione e discussione in un Museo che dall’inizio non ha voluto essere solo un’esposizione di pezzi d’epoca, ma un punto di riferimento per la cultura marinara sulla nostra isola. Come testimoniano le collaborazioni con l’Istituto Nautico “MENNELLA”, che si concretizzerà già nel corso dell’anno scolastico appena iniziato, e con il “Regno di Nettuno”. “L’Area Marina Protetta considera il Museo del Mare uno scrigno prezioso dell’isola da valorizzare – ha detto CATERINA IACONO portando il saluto del direttore ANTONINO MICCIO – e cercheremo di fare del nostro meglio per supportarlo e per collaborare attivamente ad iniziative come questa mostra”. La nuova fase comincia a prendere forma e sostanza…

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