Sempre più scura, torbida, alta e puzzolente, l’(ex) acqua della Siena che scorre a mare…

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Foto Qui Ischia

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L’”acqua di cielo” caduta in abbondanza ha almeno reso meno marcato e insopportabile il puzzo che ne promanava fino alla giornata di pioggia. E il telo coprimiseria che per qualche metro nasconde lo scempio alla vista di sicuro non serve a bloccare i miasmi che si sollevano dal brodo fetido che inonda il buco della Siena. Dove, ancora prima che arrivasse la pioggia, il livello di quella indefinibile “roba” liquida continua ad essere alto, molto alto, nonostante il forte sversamento a mare, che da quando è stato aperto il grosso buco nel muro non ha conosciuto soluzione di continuità. E, d’altra parte, avendo consentito che quella brodaglia marrone finisse a mare per tutta l’estate davanti ad una spiaggia superaffollata con decine di bambini, non c’è da stupirsi che accada adesso che la stagione balneare è chiusa.

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Ma la preoccupazione per ciò che finisce a mare non è e non può essere stagionale. Specialmente davanti allo spettacolo dell’invaso della Siena. All’interno, il liquido è di un colore MARRONE SCURO che parla da solo. Per non parlare delle PLACCHE solide che vi galleggiano e che rendono ancora più disgustosa quella “roba” indefinibile. Che finisce a mare, captata dai grossi tubi che fuoriescono da tutti i lati e che pescano ininterrottamente dentro quella melma. Il cui livello è sempre altissimo, nonostante il grosso quantitativo che corre continuamente a mare. Un pozzo senza fondo, una situazione definita tante volte come “temporanea” che si sta protraendo oltre ogni più nera previsione, “roba” liquida che sale senza fine in superficie. E soprattutto uno sversamento in mare di quella fetenzia di cui non si intravede la conclusione.

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Per quanti altri giorni, mesi, anni si potremo permettere di “abbuffare” il mare di quella brodaglia puzzolente, senza porci il problema della TUTELA DEL MARE, perdipiù in un tratto di costa prospiciente il centro abitato e in piena Area Marina Protetta?

E per quanto tempo dovremo sopportare quella piscina putrescente all’ingresso del borgo decantato dal coprimiserie di plastica, che non basta  a nascondere lo sconcio oltre la rete?

La stagione balneare e i bagni nel mare di melma sono finiti, ma le DOMANDE sulle CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE di quella brodaglia nauseabonda sono ancora tutte lì, SENZA RISPOSTA. Nel SILENZIO ASSORDANTE delle autorità preposte che pensano di non dover dare conto ai cittadini di quello che sta accadendo sotto i loro occhi e, cosa ancora più preoccupante, sotto i loro piedi. Dove, incredibilmente, non si preoccupano delle conseguenze e dei rischi di un così continuo e prolungato affioramento/emungimento di liquido.

Intanto, in novembre sarà passato un altro anno dall’inizio dei lavori per un parcheggio che oggi resta una chimera. Mentre il buco continua a riempirsi e quella “roba” a finire nel nostro mare sotto “tutela”…Un mare di contraddizioni. FINO A QUANDO SI POTRA’ CONTINUARE AD IGNORARLE?

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