Con la sciroccata è spiaggiata tanta plastica sulle spiagge, aspettiamo che ritorni a mare?

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Muro Rotto – Foto Qui Ischia

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Muro Rotto — Foto Qui Ischia

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Punta Molino (bombola gas arancione) – Foto Qui Ischia

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Spiaggia dei Pescatori – Foto Qui Ischia

Da qualche tempo se ne parla con frequenza e insistenza. Con l’effetto di aver finalmente squarciato il velo di silenzio e soprattutto di indifferenza che copriva un fenomeno dilagante quale la diffusione delle plastiche nell’ambiente, sia terrestre che marino. Una presenza tanto diffusa, quella in particolare delle microplastiche frutto della frammentazione degli oggetti abbandonati, che oggi ne sono segnalate tracce importanti nell’acqua potabile, sia domestica che in bottiglia, e perfino nei pesci, con il rischio dunque di ritrovarsi questi residui nella catena alimentare. Problema grande e allarmante, che non riguarda solo luoghi lontani, ma coinvolge anche il nostro mare. Basta farsi una passeggiata in questi giorni lungo le spiagge di Ischia, dopo la sciroccata che le ha flagellate nei giorni scorsi, ingoiandone buona parte e provocando anche qualche danno alle strutture balneari. Ma ciò che più sconvolge è la quantità di oggetti di PLASTICA spiaggiati. Robaccia buttata a mare che il mare restituisce ai mittenti, sbattendoci in faccia il livello di inciviltà e di irresponsabilità e sconsideratezza che abbiamo raggiunto.

Le bottiglie e gli altri oggetti di plastica sparsi sul litorali sono tanti. E compongono un quadro sconfortante di ciò che contiene il nostro mare. Dove rischiano di tornare presto, di nuovo rapiti dalle onde, appena si creeranno le condizioni utili. Perciò bisognerebbe recuperarli, al più presto, approfittando dell’occasione per smaltire correttamente ciò che in mare NON SAREBBE DOVUTO FINIRE MAI.

Dalla spiaggia del Muro Rotto a Punta Molino, passando per la Spiaggia dei Pescatori, ci si trova davanti ad un vero immondezzaio a cielo aperto. Che ripropone la necessità di provvedere alla pulizia periodica degli arenili anche nel periodo in cui non si svolgono le attività balneari. Almeno dopo le mareggiate, per intercettare proprio i rifiuti di plastica, prima che tornino a mare e si trasformino in pericolose microplastiche.  Interventi di ordinaria manutenzione che fanno bene all’ambiente, oltre ad essere opportuni per la vivibilità del paese e il decoro delle spiagge, dove ischitani e turisti amano passeggiare anche fuori stagione.

Solo un paio di settimane fa, è stata realizzata con il coordinamento dell’Area Marina Protetta una grande PULIZIA DEI FONDALI intorno all’isola, che ha portato a raccogliere oltre 10 quintali di rifiuti, soprattutto plastiche. E a rivendicarla giustamente con orgoglio sono stati anche i Comuni, sostenitori dell’iniziativa su cui hanno fatto convergere i fondi loro assegnati singolarmente dalla Città Metropolitana. Ma adesso c’è da pulire e far pulire (con i concessionari) le spiagge, raccogliendo i rifiuti di origine non naturale. Per dare veramente un senso al lavoro fatto a mare, che rischia di essere velocemente vanificato.

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