Sanità in crisi, uniti i capresi hanno ottenuto risposte dalla loro Asl e dalla Regione. E noi?

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Foto Qui Ischia

L’unione fa la forza. Lo si dice e lo si sente spesso e talvolta sproposito. Ma ci sono casi in cui si va oltre la frase fatta, restituendole concretezza. Che è proprio quello che è successo poche ore fa, in una giornata che potrebbe essere finalmente di svolta per la SANITA’ A CAPRI. Dove da diverso tempo l’ospedale “Capilupi” soffre serie carenze, che gli impediscono di garantire tutti i servizi necessari alla popolazione residente e ai forestieri. Problemi a cui si sono aggiunte anche le difficoltà dei trasporti di emergenza, che nell’ultima settimana hanno provocato due situazioni gravissime, risolte solo grazie all’uso dell’idroambulanza, per fortuna consentito dalle condizioni meteomarine. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso della sopportazione, provocando una REAZIONE COMPATTA DELL’ISOLA che ha prodotto un incontro a Napoli decisamente fruttuoso con i vertici dell’Asl Na1 Centro e anche con una rappresentante della Regione. Con risultati importanti per l’Isola Azzurra da cui dovremmo prendere SPUNTO anche per le nostre vicende sanitarie, non meno problematiche da quest’altra parte del golfo.

Solo pochi giorni fa, dopo il secondo caso di indisponibilità dell’eliambulanza, era partita la MOBILITAZIONE su iniziativa del Comitato per la Salute caprese, che molto si sta spendendo per ottenere servizi sanitari all’altezza di un paese civile, come purtroppo non si riscontrano neppure a Ischia e a Procida. Sull’onda dell’indignazione generale manifestatasi in modo inequivocabile anche sui social, era arrivata da entrambi i SINDACI isolani la richiesta di un INCONTRO URGENTE al Direttore generale dell’Asl Na1 Centro, ovvero quella cittadina a cui Capri è aggregata. La risposta non aveva tardato, con l’invito del manager ai Sindaci ad un incontro per venerdì 16 presso la sede aziendale. “Andiamo a Napoli per sostenere i nostri Sindaci”, l’appello lanciato dal Comitato a tutta la cittadinanza, per una partecipazione il più ampia possibile ad una giornata importante per tutta la comunità. Tante adesioni erano subito fioccate, compresa quella dei commercianti, che annunciavano la chiusura delle attività nella mattinata, in concomitanza con l’appuntamento in terraferma.

E in tanti si sono ritrovati ieri mattina sull’aliscafo verso Napoli, insieme ai Sindaci di Capri e Anacapri, ad alcuni assessori e al Comitato presieduto dall’avvocato CONCETTA SPATOLA. E all’incontro presso la  Direzione generale per la prima volta è stata ammessa  anche  la RAPPRESENTANZA DEL COMITATO DI CITTADINI. al fianco dei Sindaci e degli assessori, presenti oltre ai vertici aziendali anche il direttore sanitario del “Capilupi” e una funzionaria della REGIONE, a cui sembra che fosse stato dato come indirizzo di accogliere le istanze isolane. Peraltro, sacrosante.

Un confronto a tutto campo, da cui è emersa chiara e puntuale la situazione della sanità sull’isola, descritta nella sua difficile realtà da Spatola e dall’assessore alla Salute di Capri, PAOLO FALCO, che conosce molto bene le condizioni delle isole, compresa quella del nostro “Rizzoli”, dove per diversi anni ha esercitato come apprezzato chirurgo. E davanti all’incontrovertibile elenco di carenze e criticità e al fronte comune e compatto della delegazione isolana, sono cominciate ad arrivare delle RISPOSTE su alcuni dei singoli problemi evidenziati, ma anche su questioni di fondo più generali. E a questo proposito è stato insediato un TAVOLO per affrontare le numerose questioni da risolvere.

Ancora più interessante l’impegno assunto dalla rappresentante regionale di RICONOSCERE LE ESIGENZE COLLEGATE ALLA CONDIZIONE DI ZONA DISAGIATA. Un tema che interessa e riguarda insieme a Capri anche Procida e Ischia.

Il 16 novembre di Capri dimostra come la compattezza sugli obiettivi da raggiungere, nell’interesse comune della cittadinanza e dei turisti, può essere determinante per ottenere risposte concrete da parte dell’Asl di riferimento e anche dalla Regione. Ovvero i soggetti che fino a ieri per Capri e ancora oggi per noi e per i procidani sono solitamente sordi alle necessità specifiche degli ospedali e presidi territoriali delle isole. L’aver unito le forze dei Comuni, del Comitato di cittadini, delle associazioni sul territorio, con la mobilitazione che dall’isola si è spostata in terraferma, ha smosso sia i vertici dell’Asl che la Regione, da cui sono arrivati INDIRIZZI PRECISI su come affrontare la crisi e sulle risposte da dare. Stavolta, il disagio e la civile protesta di un’intera comunità, riunita nella difesa del suo DIRITTO ALLA SALUTE,non hanno potuto ignorarli, minimizzarli, finanche negarli. Com’era accaduto ai capresi e come è accaduto tante volte a noi ischitani nel complicato rapporto con la nostra ASL NA2 NORD, nel silenzio e nell’indifferenza della Regione da cui finora non è giunto nessun input utile per la sanità ischitana.

L’unione fa la forza? Stando a questa esperienza di Capri, sembra proprio di sì.

E noi, sull’Isola Verde, siamo in grado di fare massa critica per rivendicare e ottenere il rispetto concreto dei Livelli Essenziali di Assistenza, che continuano ad essere ridimensionati e tagliati?

 

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