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Mare Il caso Siena in Consiglio comunale: l’Amministrazione ha concesso altri nove mesi per il parto…
Il caso Siena in Consiglio comunale: l’Amministrazione ha concesso altri nove mesi per il parto…
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6 anni ago |
Foto Qui Ischia
Votta a passa’. E’ questa, in sintesi, la soluzione prospettata dal Comune d’Ischia per il problema della Siena. A passare in fretta dovrebbero essere i nove mesi da ora alla fine del prossimo settembre, esattamente il giorno 24, quando giungerà a scadenza la proroga del PERMESSO A COSTRUIRE, che l’ente di via Iasolino ha provveduto a rinnovare giusto il 28 novembre scorso. In quella data fatidica, sapremo se si sarà realizzato il parcheggio, come è stato dato per certo dai responsabili dei lavori. O se un altro anno con un nulla di fatto si andrà ad aggiungere ai cinque che già sono passati, superando abbondantemente la scadenza inizialmente prevista per l’opera all’ingresso di Ischia Ponte. Che è stata oggetto di discussione oggi, durante il CONSIGLIO COMUNALE tenutosi nel pomeriggio a Ischia.
La questione Siena era stata inserita all’ordine del giorno (al penultimo punto) su richiesta della minoranza consiliare, insieme alle situazioni di piazza degli Eroi, via Arenella e Riva Destra. Prima di avviarne la trattazione, il presidente del Consiglio, OTTORINO MATTERA, aveva eccepito l’irritualità della richiesta che, non essendo stata accompagnata da una proposta, non avrebbe potuto concludersi con una deliberazione da parte del civico consesso. Posizione condivisa anche dal Sindaco, che l’avrebbe poi ribadita nel corso della discussione nel merito delle diverse questioni sollevate. Da parte sua, la minoranza aveva risposto di non essere interessata ad un atto formale del Consiglio,, quanto piuttosto ad un semplice confronto sui temi proposti, per conoscere la posizione e le intenzioni dell’amministrazione rispetto ad essi.
Nel prendere la parola per illustrare la richiesta e la posizione della minoranza sulla Siena, GIANLUCA TRANI aveva sottolineato che quella del parcheggio non è una questione privata, come spesso hanno affermato i rappresentanti della maggioranza, ma piuttosto un’opera di “interesse pubblico”, giacchè “è essenziale per la vivibilità di Ischia Ponte”. Trani rimproverava in particolare all’amministrazione “incuranza dell’ESTETICA”, perchè dinnanzi ad uno spettacolo impresentabile all’ingresso del centro storico, in occasione della recente concessione della proroga del permesse a costruire, il Comune non aveva inserito alcuna prescrizione per tutelare l’estetica di quell’angolo così particolare. L’esponente dell’opposizione chiedeva poi se fossero state effettuate verifiche sugli SCARICHI A MARE e se fosse stata acquisita qualche relazione tecnica non di parte. In sostanza, Trani sollecitava il Sindaco, facendo riferimento ai suoi poteri anche in materia sanitaria, ad assumere provvedimenti a tutela dell’estetica cittadina e della salute dei cittadini.
Ad entrare nel merito delle serie e molteplici implicazioni di quanto sta accadendo alla Siena era poi la consigliera GIUSTINA MATTERA, che chiedeva come mai, a supporto della nuova proroga del 28 novembre scorso, il Comune non avesse ritenuto di dover effettuare una nuova istruttoria, al fine di verificare eventuali correlazioni con la deviazione della FONTE MIRTINA, con le microlesioni evidenziatesi a PALAZZO SCALFATI e l’abbassamento della sede stradale del primo tratto di VIA PONTANO e gli effetti degli SCARICHI A MARE. E Mattera concludeva domandando se l’amministrazione si fosse accertata “che tutto sia in linea con la TUTELA DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE”.
Foto Qui Ischia
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A rispondere sui vari punti sollevati dalla minoranza è stato il Sindaco, che è tornato con toni molto critici sulla scelta della minoranza di chiedere un dibattito su alcuni temi, ma senza produrre propri documenti e proposte di deliberazioni su quegli argomenti, con l’effetto di svilire la discussione ad un “chiacchiericcio da bar” senza effetti concreti. Posizione ribadita pure aprendo la parte del lungo intervento di risposta dedicata all’affaire Siena. ENZO FERRANDINO ci ha tenuto a ricordare che la procedura per i permessi comunali per l’opera era iniziata nel 2010 quando sia lui che Trani sedevano in Consiglio tra i banchi della maggioranza, sottolineando, dunque, che rispetto al parcheggio condivide con il rappresentante della minoranza “le stesse responsabilità politiche”.
Venendo alla sostanza del problema, il Sindaco ha confermato la recente proroga del permesso di competenza comunale, che scadrà nel settembre 2019 e che l’ente da lui guidato da allora sta “pungolando” il privato a terminare i lavori entro quella scadenza.
In merito allo SCARICO A MARE dell’acqua raccolta nel cantiere, che originariamente era stato permesso per 300 LITRI AL MINUTO (all’epoca della cascata al Muro Rotto, ndr), Ferrandino ha sostenuto che si trattava di un quantitativo tanto esiguo (ha detto che un ragazzino avrebbe scaricato più velocemente in mare con un secchiello) che si è deciso di autorizzare uno sversamento di 300 LITRI AL SECONDO. E tutto questo per cercare di far realizzare l’opera. Ma a proposito della verifica della qualità delle acque scaricate, le analisi ci sono? Hanno chiesto dalla minoranza. “Penso di sì”, ha risposto il Sindaco, che poi ha ricordato che la verifica dell’ARPAC ha assicurato che tutto era a posto.
E per chiarire meglio la posizione sua e della sua Amministrazione rispetto ai permessi concessi per l’opera, il Sindaco ha aggiunto: “Io di ordinanze che espongono l’Amministrazione ad azioni di risarcimento non riesco a scriverne”. E ha così introdotto un argomento che è stato più volte evocato, ovvero che bisogna sostanzialmente accettare i problemi che si sono evidenziati finora, pur di lasciar concludere l’opera, per non incorrere in eventuali ricorsi e azioni giudiziarie da parte del privato.
Foto Qui Ischia
Davanti alla domanda della consigliera Mattera su possibili rischi ambientali incompatibili con la proroga appena concessa, il Sindaco ha risposto di comprendere il quesito e “faccio miei i DUBBI DEI CITTADINI su quest’opera”. Ma ha poi subito aggiunto che ” a corredo della progettazione esistono perizie che sfatano il danno all’ambiente circostante”. Ha poi introdotto un parallelismo con la vicenda del parcheggio del Jolly, per arrivare al dunque: a suo avviso, bisogna “DOSARE LE AZIONI DI CAUTELA E TUTELA”, perchè “SE ESAGERIAMO” si corre il rischio di non far finire i lavori e di protrarre all’infinito l’attuale situazione della Siena. Così, il primo cittadino ha invitato a “otturarci il naso per attraversare questi nove mesi al più presto”. Peraltro, sarebbero arrivate al Comune “rassicurazioni” che si riuscirà nell’impresa entro settembre. Se poi allora non dovessero essere conclusi, il Comune potrà prendere in considerazione l’ipotesi di non rinnovare il permesso a costruire (tra l’altro in contemporanea scadrà anche il PERMESSO PAESAGGISTICO) e di chiedere un eventuale ripristino dello stato dei luoghi.
E così si è celebrata e conclusa la discussione sulla Siena in Consiglio comunale. Dopo CINQUE ANNI, la politica ischitana ha trovato il modo di concedere QUALCHE DECINA DI MINUTI ad una pubblica trattazione della “problematica” su cui finora si sono interrogati migliaia di isolani e di turisti italiani e stranieri. Compresi i BAGNANTI, che si sono fatti i bagni per due estati dove si scaricano le acque raccolte nel cantiere. Esperienza unica che avranno il privilegio di fare ancora anche nella prossima estate. Almeno fino al 24 settembre 2019. Salvo ulteriori proroghe politically correct, ovviamente. Perchè il fine giustifica i mezzi, le grandi opere hanno la precedenza su ogni altra valutazione e a turarsi il naso gli italiani sono abituati. Il cul de sac collettivo è perfettamente confezionato. E di fronte ad esso, l’unica soluzione “ragionevole” è votta a passa’. Logico e “normale”, giusto?