Ospedali e servizi sanitari carenti sulle isole? Per i politici e i manager in terraferma è tutto ok…

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Foto Qui Ischia

“Tutt’apposto”. E’, in estrema sintesi, il messaggio che da anni viene veicolato da tutti coloro che in terraferma hanno responsabilità, competenze e obblighi sulla sanità isolana. Lo abbiamo sperimentato e verificato in tante occasioni e in tante dichiarazioni, qui a Ischia, soprattutto quando “chi di dovere” era chiamato a rispondere su carenze ospedaliere o dei servizi, anche conclamate e verificate. Minimizzare e magari negare l’evidenza è sempre stata la parola d’ordine. E non hanno fatto eccezion neppure i commenti sulle grandi manifestazioni popolari del 2016. Anzi. Tanto che già poche ore dopo assistemmo alla corsa dei vertici dell’Azienda sanitaria a ridimensionare non solo il valore e la consistenza della partecipazione della cittadinanza, ma innanzitutto i motivi della protesta. La sanità a Ischia? “Tutt’apposto”. Allora come in seguito, in ogni intervista, in ogni comunicazione, perfino nei commenti estemporanei a margine di qualche convegno o iniziativa ad alto impatto promozionale. Un “linea” che a quanto pare non riguarda solo la nostra isola, però, visto che pure a Capri si sta replicando più o meno lo stesso copione. Tanto che poche ore fa, dopo la denuncia dell’ennesima grave defaillance del sistema sull’Isola Azzurra, è stato direttamente il governatore a prendersi il fastidio di negare ogni problema. Tutt’apposto pure là, ça va sans dire come direbbero i francesi.

E dire che poteva risparmiarselo, DE LUCA. I problemi sono in gran parte precedenti alla sua ascesa sulla poltrona più alta di Palazzo Santa Lucia. Ha ereditato una sanità già allo sfascio, commissariata e in amministrazione controllata, con tanti guai che ci vorranno anni per risistemarli, ammesso che si cominci. Insomma, potrebbe invocare diverse attenuanti e rimpallare su predecessori e tutori romani. Come si porta di solito tra i politici di ogni colore, vecchi e nuovi. E invece ci ha tenuto a negare pubblicamente, di persona, che l’ospedale di Capri è in piena e prolungata emergenza e che pure i trasferimenti dei malati sono un problema serio perfino in condizioni meteo accettabili. Tutto risolto, si è premurato di dire. E ha messo la sua firma sotto al TUTT’APPOSTO di rito.

Eh già, quando ci sono di mezzo i PROBLEMI DELLE ISOLE, è sempre “TUTT’APPOSTO”. A PRESCINDERE. L’immagine da mulino bianco delle isole non va scalfita nemmeno con un dubbio, figuriamoci con l’ammissione di qualche criticità. Che poi sono più di qualche. A Capri, come Ischia e come a Procida. Dove gli ABITANTI le verificano e patiscono ogni giorno, sulla loro pelle e quella dei loro cari. Dove il PERSONALE ADDETTO lavora nelle condizioni meno ottimali possibili. Dove i TURISTI, a beneficio dei quali si nega l’evidenza, si trovano a sperimentarle quando diventano “pazienti”. Ma non si deve sapere, non deve trapelare, non deve emergere. Tutta la polvere va tenuta rigorosamente sotto al red carpet della perfezione di facciata. Fasulla quanto le rassicurazioni negazioniste dei gestori/amministratori/politici della terraferma, che sono sicuri concordemente solo di una cosa: ma che vanno cercando, questi rompipalle di isolani? Hanno il sole, il mare, bei panorami, condizioni economiche in generale meglio che nel resto della regione, a Ischia pure le terme e il wellness e niente di meno pretendono pure gli stessi livelli di assistenza dei continentali, ospedali da primo mondo e addirittura servizi basici efficienti sui loro territori! ESAGERATI, PRETENZIOSI, INCONTENTABILI!!

D’altra parte, il consigliere personale del governatore sulla sanità, il dottor COSCIONI, non sosteneva che noi a Ischia non dovevamo pretendere l’UTIC perchè, in caso di necessità, c’erano gli elicotteri pronti per i trasferimenti a Napoli? Che poi i trasferimenti non siano tanto automatici quando le condizioni meteo sono avverse (o quando ci sono pure altri problemi come a Capri) è un dettaglio che chi conosce le isole solo d’estate per turismo non coglie e non riconosce.

E  infatti per chi organizza i servizi sulle isole dal continente, nel nostro caso da Frattamaggiore, che gli isolani si debbano spostare di continuo anche per le prestazioni che potrebbero e dovrebbero essere fruibili sui loro territori, non è un problema.

E non stiamo parlando di prestazioni altamente specializzate che per forza di cose possono essere garantite solo da presidi di secondo livello. Ormai vale anche per servizi essenziali primari e basilari. Così, siamo arrivati al punto che a Ischia non abbiamo più da anni l’AMBULATORIO DI ORTOPEDIA e per le visite ci si deve spostare nel migliore dei casi a Procida. A Ischia, nonostante i convegni sulla CARDIOLOGIA e gli annunci sulla telemedicina, gli ambulatori non funzionano e anche esami fondamentali sono impossibili. Che poi il raggiungere  l’isola vicina o la terraferma possa essere impossibile in certi giorni, sempre per le condizioni meteo-marine avverse, senza contare l’aggravio di costi, la perdita di tempo per i viaggi e le attese collegate, i disagi di chi deve magari essere accompagnato e di chi deve accompagnare, sono quisquilie che ai referenti continentali, istituzionali e non, non interessano.

Per chi non deve confrontarsi e dipendere dalle bizze di Giove Pluvio e di Nettuno, è comodo liquidare le legittime richieste e sollecitazioni degli isolani come pretese inconsistenti e magari, come ha fatto stasera De Luca, come tentativi per screditare la sanità campana. Gridare al complotto è diventato un must per la politicucola dei tempi nostri e ci si adegua in fretta. Che perde più tempo a negare l’evidenza che a preoccuparsi e occuparsi di risolvere i problemi che emergono nella realtà. Peccato che la frase magica “TUTT’APPOSTO” non funzioni per rimettere in sesto le cose.  Governatore, consiglieri, commissari e manager dovranno sforzarsi di fare di più e di meglio. Perchè la realtà sotto al tappeto non ci resta a lungo. E loro non sono pagati solo per nasconderla.

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