Per D’Amore, i servizi sanitari devono garantire dignità all’utenza: ma che ci dice della Salute mentale?

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Foto Qui Ischia

Parlare di inaugurazione non è appropriato, visto che si tratta di una struttura sanitaria “storica” per Ischia. Ma dopo tanto lunga attesa e lavori decisamente impegnativi che ne hanno riorganizzato gran parte degli spazi interni, la cerimonia di ieri mattina al presidio “SAN GIOVAN GIUSEPPE” di Ischia si può quasi equiparare ad una inaugurazione, sebbene non ci fosse neppure simbolicamente un nastro da tagliare. Tanto più che l’attività degli ambulatori, della guardia medica e soprattutto dell’Oncologia non si è mai interrotta, neppure mentre erano in corso i lavori. E neppure ieri, nonostante la presenza delle autorità convenute per suggellare il restyling: il vescovo LAGNESE, il sindaco d’Ischia FERRANDINO e il direttore generale dell’Asl Na2 Nord, ANTONIO D’AMORE.  Tutti loro, insieme al direttore sanitario del Distretto MARIA CARMELA AIARDO e altri sanitari, sono stati accompagnati a visitare l’interno dell’edificio, abbondantemente fotografati e pure doverosamente intervistati.

E veniamo proprio alla dichiarazione rilasciata dal manager D’Amore ad Amedeo Romano di Teleischia. Nel commentare favorevolmente la buona nuova della ristrutturazione, il Direttore generale ha sottolineato l’importanza di disporre di luoghi di cura che garantiscano la DIGNITA’ dei pazienti. Giusta e sacrosanta riflessione e argomentazione. Che, però, si porta dietro qualche dubbio, interrogativo, perplessità. Perchè anche se le circostanze potevano indurre un comprensibile compiacimento per quanto realizzato in via Mirabella, il manager avrebbe dovuto ricordarsi quello che avviene solo a pochi passi da lì e evitare di mettere troppa enfasi su quella parola chiave: dignità.

Già, quale dignità, quella dei pazienti psichiatrici a cui solo un’ora più tardi dal suo passaggio nel vicino parcheggio di Villa Romana, sarebbero state consegnate , come ogni giorno, le  buste di plastica con le vaschette del pranzo e il panino per la cena confezionati nella cucina del”Rizzoli”?

Quale dignità è assicurata ai pazienti che ciondolano per la strada da anni, orfani del Centro Diurno della Salute mentale di cui si sono perse completamente le tracce?

Che fine hanno fatto i bandi per la riallocazione del Centro Diurno   e la riattivazione della Sir isolana, il cui termine è scaduto ormai da un anno?

E come mai sta passando, o meglio si sta sprecando tanto tempo, invece di accelerare sul pieno ripristino di servizi di cui c’è necessità sia per i “vecchi” che per nuovi utenti?

Ed è dignitoso per gli utenti continuare a tenere la Salute mentale che copre le isole di Ischia e Procida nelle due stanzulelle presso Villa Romana, con l’aggiunta di un pezzo di corridoio che doveva essere solo una sistemazione temporanea?

Eh, si fa presto a parlare di dignità dei servizi sanitari. Ma tra il dire e il fare…c’è di mezzo il mare più i chilometri che dividono Ischia da Frattamaggiore!

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