Mentre a Frattamaggiore omaggiano Sergio Piro a Ischia la Salute mentale resta un disastro

sergiopiroFino ad oggi pomeriggio non sapevo chi fosse SERGIO PIRO.  Fino a quando, cioè, non ho ricevuto un comunicato stampa dell’Asl Na2 Nord, con cui si dà notizia che tra poche ore, per l’esattezza domattina alle 10.30, presso la sala convegni della sede centrale in via Padre Mario Vergara 228 a Frattamaggiore, il filosofo ALDO MASULLO  racconterà la figura di Sergio Piro ” un padre della psichiatria campana”. Cinque parole per una definizione che qualifica il protagonista dell’incontro e ne sottolinea il valore, in una sintesi obbligata per un invito. Ma che tralascia, per forza di cose, ciò che più di tutto ha reso la figura del professore di Palma Campania meritevole di essere ricordata, raccontata. Omaggiata. Ovvero che Piro, fin dalla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, fu tra i massimi esponenti della nuova corrente della psichiatrica che lottò per ottenere la CHIUSURA DEI MANICOMI. E fu artefice del primo esperimento di comunità terapeutica per malati psichiatrici alternativa al manicomio realizzata al Sud, presso l’ospedale “Materdomini” da cui poi fu licenziato, in contemporanea con la comunità creata a Gorizia da FRANCO BASAGLIA. Tempo dopo, nel 1983, fu autore del progetto di legge poi recepito e approvato come Legge regionale sulla psichiatria della Campania. Insomma, una personalità che merita ampiamente l’appuntamento speciale che gli sarà riservato domattina.

Ciò che non quadra, rispetto a questo importante e appropriato momento di conoscenza e riflessione , è la motivazione addotta dal DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE dell’Asl che ne è promotore e organizzatore: “L’incontro rientra in un ciclo di appuntamenti che il Dipartimento di Salute Mentale ha avviato dallo scorso anno per accompagnare con testimonianze autorevoli il ciclo di TRASFORMAZIONI ORGANIZZATIVE E TERAPEUTICHE che si stanno METTENDO IN ATTO nell’ASL Napoli 2 Nord, nell’ambito dell’assistenza psichiatrica”. Trasformazioni che si stanno mettendo in atto? Ma dove e come? Forse i terraferma ci sarà un gran lavorio sul fronte della Salute mentale. Lo spero. Ma di sicuro di questa dimensione così attiva e innovativa a Ischia non abbiamo avuto finora contezza. Anzi, se la si dovesse valutare solo dal punto di vista isolano, la si dovrebbe smentire e misconoscere. PERCHE’ QUA, NELLA TERRA IN MEZZO AL MARE, LE TRASFORMAZIONI IN ATTO NELL’ASL NON SONO MAI ARRIVATE.

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Foto Qui Ischia

Già, è passato ormai un bel po’ di tempo da quando si è insediato il direttore generale ANTONIO D’AMORE, che già pochi mesi dopo il suo arrivo nella stanza del governo dell’Azienda venne messo puntualmente a conoscenza in occasione di un incontro con il CUDAS (12 settembre 2016) del disastro dell’assistenza psichiatrica a Ischia. E delle macerie, lasciate dai suoi predecessori, da cui sarebbe dovuta partire una DOVEROSA e NECESSARIA RICOSTRUZIONE. Ed è passato tempo, anche se di meno,, da quando il dottor WALTER DI MUNZIO ha assunto la direzione del Dipartimento di Salute Mentale. Ora, certamente entrambi si debbono occupare di tutto l’enorme territorio aziendale e magari la situazione sarà stata critica ovunque, con tanti problemi da risolvere. Ma come mai a Ischia non si è ancora cominciato a mettere in atto alcunché?

Se a Frattamaggiore si sono messi a organizzare convegni (questo è il terzo) con personalità di richiamo e ora perfino di un filosofo, vuol dire che vogliono mettere un suggello al lavoro del Dipartimento di Salute mentale, che perciò è lecito immaginare sia piuttosto avanti.  Ma allora si deve pensare che altrove si è proceduto e progredito, mentre qua stiamo ancora a zero.

Sotto la direzione Di Munzio sono stati pubblicati,da un pezzo, i bandi per la RIATTIVAZIONE DELLA SIR e per la NUOVA SEDE DELLA SALUTE MENTALE E DEL CENTRO DIURNO. Sembrava che si fosse  sulla strada giusta e che in tempi ragionevoli sarebbero stati affrontate due emergenze serissime, che corrispondono ad altrettante gravissime carenze. Sembrava…e invece di quei bandi e dei progetti assistenziali connessi si sono perdute le tracce. E non se ne parla proprio più: annullati, seppelliti chissà in quale cassetto senza fondo, come le lettere dei partecipanti ai bandi, che non sono state neppure tutte aperte.

Intanto, mentre a Frattamaggiore i medici studiano, sull’isola, nonostante la significativa incidenza di patologie psichiatriche (più alta che nel resto dell’Asl), la Salute mentale muore. E le risposte continuano ad essere INSUFFICIENTI, INEFFICIENTI, INADEGUATE, al di sotto dei livelli di assistenza previsti da tutte le norme e, prima ancora, dal buon senso e da una appropriata gestione dei servizi. Altro che celebrazioni!

Non credo che a Sergio Piro piacerebbe vedere i pazienti dell’ormai inesistente Centro Diurno vagare come anime in pena, con qualunque tempo e in qualunque stagione, per la strada vicino alla struttura di riferimento che non c’è più. Non credo che Sergio Piro capirebbe il motivo dello smantellamento della Sir isolana e neppure il protrarsi alle calende greche della sua mancanza. Non credo che Sergio Piro apprezzerebbe la sospensione da anni delle tante attività di riabilitazione dedicate ai pazienti isolani, che tanto importanti riscontri avevano avuto, finchè erano durate. Non credo che Sergio Piro avallerebbe il misero spazio riservato ora alla Salute mentale con le due stanzette e un pezzo di corridoio a Villa Romana, che non consente di seguire come dovuto i pazienti noti e tanto meno di prendere in carico altri malati non ancora conclamati, abbandonati al loro destino, insieme alle loro famiglie. Non credo che Sergio Piro sarebbe soddisfatto del fallimento dell’assistenza psichiatrica lì dove si erano realizzate esperienze d’avanguardia, nella direzione da lui indicata, fin dalla seconda metà degli anni ’90.

Prima di scomodare filosofi e intellettuali, di organizzare convegni (auto)celebrativi, di rendere omaggio a riferimenti la cui eredità culturale viene ignorata e disattesa, a Frattamaggiore farebbero bene a convogliare risorse, idee, impegno e soprattutto volontà di fare e sanare a favore di chi non trova sul territorio l’assistenza di cui ha bisogno e a cui ha diritto…

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