Prevenzione antisismica, il Cudas torna a chiedere la rimozione dei pesi sul tetto del “Rizzoli”

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Foto Qui Ischia

COMUNICATO STAMPA

Poteva e doveva essere un intervento da decidere e realizzare con la massima sollecitudine già da oltre un anno. Una iniziativa da prendere nei primi mesi successivi al terremoto del 21 agosto, per alleggerire il lastrico solare dell’edificio del “Rizzoli”, in un’ottica di prevenzione antisismica di una struttura allocata in una zona a rischio e di cui, soprattutto, va garantita la piena sicurezza ed operatività per il ruolo essenziale che svolge per la comunità isolana. Perciò, a più riprese già nel 2017 e poi ancora nel corso del 2018, ci siamo preoccupati di chiedere esplicitamente all’Asl Na2 Nord di liberare il tetto dell’ospedale almeno da una parte dell’enorme peso che vi grava. A tale scopo abbiamo scritto e inviato via Pec diverse note al Direttore generale dell’Azienda e per conoscenza al Direttore sanitario del “Rizzoli” e al Sindaco di Lacco Ameno, nel cui territorio insiste la struttura ospedaliera. Ma anche il 2018 è passato senza che arrivassero riscontri alle nostre motivate sollecitazioni. Né risposte almeno  cortesi alle lettere né – cosa decisamente più grave – alcun segnale di aver recepito l’importanza della questione da noi evidenziata e di averne tratto le dovute conseguenze.

Il risultato di questa incredibile “disattenzione” è che il lastrico solare del più importante e strategico edificio della nostra isola, che ha dimostrato la sua assoluta necessità ma anche la sua vulnerabilità la sera del 21 agosto 2017, è ancora quasi completamente occupato da apparecchiature per tonnellate di peso. Quali prove di carico sono state effettuate dopo il terremoto e con quali test, per dimostrare la compatibilità del peso attuale con un eventuale movimento sismico? Perché l’Asl non ha pensato di rendere noti, per amore e dovere di trasparenza, questi atti e, magari, il certificato di collaudo statico depositato presso il Genio civile? Perchè a Frattamaggiore continuano ad ignorare e sottovalutare le legittime istanze di messa in sicurezza del “Rizzoli”, evitando perfino gli interventi più semplici, immediati e meno impegnati a livello economico?

Per quanto ci riguarda, continueremo instancabilmente a sollevare il problema e a richiamare l’Asl Na2 Nord ai suoi doveri nei confronti dell’unico ospedale della nostra isola, che di cui va garantita non a chiacchiere, ma con atti precisi e fatti concreti la sicurezza e la piena operatività anche nelle eventuali emergenze, a tutela dei pazienti, degli operatori sanitari e delle esigenze primarie di tutta la comunità isolana. Ovviamente, provvederemo a inviare questa nota via Pec anche alla dirigenza Asl, a titolo di promemoria e di ulteriore sollecitazione.

Per il CUDAS ISCHIA

Gianna Napoleone

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