Perchè le sedute di pietra non possono tornare nella nuova piazza degli Eroi?

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Foto Qui Ischia

In questi giorni, tempo permettendo, gli operai in azione in piazza degli Eroi stanno installando il nuovo cordolo del marciapiede sul tratto precedente l’inizio di via Michele Mazzella. Blocchi di pietra lavica, ovvero il materiale solitamente usato sulle nostre strade. E proprio guardando quei nuovi blocchetti, è evidente la perfetta COMPATIBILITA’ con le sedute “storiche” rimosse qualche settimana fa, all’inizio dell’intervento di restyling in corso. Sedute che non sono previste nella nuova piazza, secondo una scelta che risulta ancora più INCOMPRENSIBILE alla luce del lavoro che si sta svolgendo sotto gli occhi di tutti.

Eppure, per decenni, le vecchie sedute hanno dimostrato di essere all’altezza del gravoso compito a cui erano destinate. Hanno resistito alle intemperie e agli attacchi dei non sempre civili frequentatori della piazza, che soprattutto nelle notti d’estate ne ha viste di cotte e di crude. Non si sono rotte, neppure “scardate” e non hanno richiesto (né ricevuto, ma questa è la regola pure dove servirebbe) alcuna forma di manutenzione. Solide e stabili, tanto che per smontarle hanno dovuto lavorare d’impegno con il martello pneumatico.

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Foto Qui Ischia

Già, sono FUNZIONALI, SOLIDE, hanno un DESIGN semplice che si accorda a qualunque stile, sono di PIETRA vulcanica, caratteristica della zona dell’Arso in cui rientrano anche le “quattro vie” e NON HANNO BISOGNO DI MANUTENZIONE. E SONO A COSTO ZERO. Se non hanno loro i requisiti per essere (ri)utilizzate lì dove sono state per tanto tempo, quali straordinarie sedute spaziali li hanno?

Visto che si sta moltiplicando lo spazio pedonale e che il nuovo assetto dovrà prevedere necessariamente delle sedute, cosa impedisce di rimetterle da dove sono state tolte, da sole o in aggiunta ad altre panche? Ormai si tratta di oggetti che attengono all’IDENTITA’ di quel luogo come lo abbiamo sempre conosciuto e praticato e, a maggior ragione perchè si è voluto rivoluzionarlo, sarebbe interessante che si prevedesse un elemento di continuità, di raccordo tra il nuovo e l’assetto precedente, come spesso si fa nelle ristrutturazioni. Cosa impedisce ai progettisti e ai committenti (ovvero il COMUNE D’ISCHIA) di salvare un elemento d’arredo che ha mostrato di essere più che vantaggioso?

Forse è proprio il fatto che non costano nulla alla comunità, che non avranno bisogno di quella manutenzione che il Comune ovviamente non potrà assicurare (ça va sans dire), che sono perfette in quel contesto, che potranno resistere e restare salde al posto loro per qualche altro decennio, le condanna ad essere inevitabilmente sacrificate dalle oscure logiche dei lavori pubblici “made in Ischia”?

A proposito, dove sono finiti i pezzi delle sedute di piazza degli Eroi? Buttati nel migliore dei casi in qualche deposito comunale o in attesa – hai visto mai – di essere dati via per senza niente, giusto per fare spazio ad altra roba “superflua”? Piuttosto che ritrovarli fra qualche anno in qualche bel giardino o parco nel verde, è il caso di farli tornare dove hanno fatto sempre la loro ottima figura…

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