Un’affollata Assemblea di cittadini ha dato il via libera al Comitato “Salviamo Ischia Ponte”

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Foto Qui Ischia

1700 firme raccolte in una settimana  con il passaparola tra residenti e frequentatori di ogni parte dell’isola. Più altre 500 apposte  on line alla petizione lanciata negli ultimi giorni. E una partecipazione al di sopra di tutte le più ottimistiche aspettative all’ASSEMBLEA di oggi pomeriggio presso la Sala Poa a Ischia. Prima occasione pubblica per discutere della SITUAZIONE DELLA SIENA. Che già questa è – se ci pensiamo bene – un’assurdità: in tanti anni, nonostante le tante chiacchiere sull’”opera strategica” per il centro storico e malgrado l’enorme impatto di quell’intervento, anche a prescindere da come è poi andata, è davvero incredibile e indicativo che non ci sia stato nessun incontro, ma proprio nessuno, per parlare con la cittadinanza del progetto, della sua esecuzione e poi, tanto meno, dalla sua enorme ricaduta sul territorio. Un DISASTRO, come l’ha correttamente definito nella convocazione dell’appuntamento in via Mirabella il COMITATO SALVIAMO ISCHIA PONTE. Promotore dell’Assemblea che, a sua volta, ne ha approvato la costituzione, dando anche il via libera alla sua formalizzazione nei prossimi giorni con la registrazione ufficiale.

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Foto Qui Ischia

Ad affollare la sala di via Mirabella c’erano abitanti, commercianti e lavoratori del borgo, quelli che i disagi e le controindicazioni li vivono e subiscono nel loro quotidiano, insieme a tanti altri cittadini provenienti dalle zone vicine e pure da altre località isolane, perchè l’informe invaso di fango alle porte di Ischia Ponte, dove sono appena ripresi i lavori (!) è una ferita all’immagine, al paesaggio e al patrimonio naturale e storico dell’intera isola. L’approccio al problema, dunque, non poteva che essere interisolano (e non a caso ha aderito anche l’ACUII), anche se a prendere l’iniziativa della mobilitazione sono stati soprattutto abitanti e operatori economici del borgo, preoccupati non solo per il prolungarsi “sine die” dei lavori, ma per tutto ciò che essi hanno comportato finora di penalizzante, tra terra e mare, per il centro storico e per la sua comunità. E non potevano – e possono – che essere gli ischiapontesi in prima fila a sollecitare risposte e a “pretendere rispetto” per il loro borgo e sé stessi, come ha evidenziato in apertura GIANNI VUOSO, moderatore dell’incontro.

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Foto Qui Ischia

Il dramma dell’incompiuta della Siena si è accompagnato ad un periodo nero, che permane, per Ischia Ponte. A sintetizzare efficacemente lo stato attuale è stato SALVATORE CUOMO, tra i promotori dell’Assemblea, che ha ricordato come negli ultimi tre anni ben 30 esercizi commerciali abbiano chiuso i battenti tra via Seminario e piazzale Aragonese. “C’è chi ne attribuisce la responsabilità alla mancanza del parcheggio, chi alla crisi e chi al caro affitti, ma ritengo siano tutte concause del fenomeno”, ha spiegato Cuomo. Che riferendosi all’opera e al suo protrarsi nel tempo, ha chiarito come non siano più accettabili le generiche rassicurazioni elargite finora alla popolazione su un prossimo completamento che non arriva mai, come magari si sarebbe potuto prevedere, anche attraverso, all’inizio, “una ricerca migliore di tecnici e maestranze”. Peraltro, nello scavo hanno lavorato al massimo finora solo un paio di operai. Facendosi interprete della via d’uscita prospettata dal Comitato, Cuomo ha ribadito la richiesta che si COMPLETI L’OPERA entro settembre, previa analisi della SITUAZIONE GEOLOGICA nelle aree limitrofe al cantiere, per verificare le condizioni degli immobili alla luce dell’emungimento continuo di acqua dal sottosuolo. “Il Comitato non è politico, non è schierato, si propone di cercare risposte ai problemi – ha sottolineato – e vogliamo anche dare una mano ai politici che vorranno aiutarci a risolverli”.

Si è fatto poi un excursus della vicenda, dall’apertura del cantiere sei anni fa per la realizzazione di un’opera di cui era stata programmata e annunciata la conclusione in meno di due anni, fino all’esito disastroso dell’ultimo anno, con lo scavo trasformato in una pozza d’acqua fetida, terreno di coltura di insetti, passando per lo sversamento in mare di enormi quantitativi di acqua dalla purezza tutta da dimostrare anche durante la stagione balneare, senza trascurare le varie implicazioni da verificare sulla FALDA sotterranea, sul bacino termale e sulla stabilità degli EDIFICI STORICI prossimi allo scavo.

E’ arrivato poi il momento degli interventi del folto pubblico, che hanno evidenziato la forte e diffusa preoccupazione per lo stallo che si è determinato e il notevole disincanto rispetto alle rassicurazioni ricorrenti da parte dei soggetti privati committenti dell’opera e all’atteggiamento di incredibile disimpegno ostentato finora dall’amministrazione comunale. In particolare, più voci hanno sottolineato criticamente come in più occasioni il Sindaco abbia bollato come “privata” l’opera, di fatto disconoscendo un ruolo dell’ente  rispetto a quanto avvenuto alla Siena.

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Nei giorni di piena – Foto Qui Ischia

Sul tema se e fino a che punto l’opera mai ultimata sia un AFFARE PRIVATO e quali siano le responsabilità degli ENTI PUBBLICI nella vicenda si sono concentrati diversi interventi e interrogativi. Da LUIGI TELESE, che ha ricordato la trasformazione del frutteto in parcheggio a raso sotto la sua amministrazione per poter chiudere al traffico Ischia Ponte, aggiungendo poi le informazioni in suo possesso sul project financing e sulle prime valutazioni del progetto del parcheggio interrato prima di uscire dall’amministrazione di Giosi Ferrandino, a GENNARO SAVIO, che ha stigmatizzato come sull’isola dove è un’impresa ottenere permessi per una pensilina si siano potute autorizzare opere di tale dimensione e impatto; da una RESIDENTE DI VIA PONTANO, che ha raccontato i disagi del cantiere eterno e gli effetti delle enormi vibrazioni che si percepiscono in casa durante le perforazioni in corso anche in questi giorni, a RAFFAELE MARINO, che ha sollecitato un moto di orgoglio della cittadinanza a tutela del centro storico, ridotto a motivo di vergogna anche rispetto ai turisti; da MARIA MAZZARA di Legambiente, che ha testimoniato l’interesse dell’associazione ambientalista che la scorsa estate fece analisi sull’acqua di mare davanti alla spiaggia della Siena (ma il campionamento avvenne quando non fluiva acqua a mare) con esito negativo, all’intervento di SILVANO AMALFITANO, fresco di nomina alla vicepresidenza di Confcommercio, che si è soffermato sullo stato di sofferenza dell’economia commerciale di Ischia Ponte; alle puntuali domande di LAURA MATTERA IACONO sul ruolo di vigilanza degli enti pubblici e sulla necessità di indirizzare investimenti e risorse su progetti di mobilità sostenibile piuttosto che su megaparcheggi nel cuore del paese.

L’Assemblea ha approvato la costituzione del COMITATO, di cui è stato eletto PRESIDENTE Salvatore Cuomo e contestualmente è stato formato un DIRETTIVO con coloro che ne hanno dato la disponibilità. Si è proceduto alle iscrizioni e a stretto giro si provvederà alla registrazione del Comitato. Il primo passo è compiuto.

 

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