I 20 anni del Museo di Pithecusae, due nuove sale in arrivo nel deserto dell’archeologia

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Lo andremo a vedere a Londra…- Foto Qui Ischia

Per la scadenza del ventennale non si è fatto in tempo. Le novità relative all’allestimento del Museo Archeologico di Pithecusae sono ancora in corso di realizzazione e bisognerà aspettare il prossimo mese per renderne partecipe il pubblico. Ma nella giornata dell’anniversario l’amministrazione comunale di Lacco Ameno ha voluto comunque annunciare nella sala consiliare quanto è ancora in via di preparazione, insieme ai vertici della Soprintendenza e con la partecipazione dei rappresentanti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e di Vulcanologia, che sta sistemando la nuova SEZIONE GEOLOGICA, e l’inviato della Fondazione CIVES-MAV, che sta lavorando alla nuova SALA MULTIMEDIALE. Già, al giro di boa dei primi vent’anni di vita, il museo sarà  completato con la parte geologica prevista già dalla fondazione, ma sempre rimandata. E finalmente arriveranno anche a Villa Arbusto le moderne tecniche di comunicazione e di fruizione che si stanno velocemente diffondendo nei musei in tante parti d’Italia, compreso lo storico Museo Archeologico di Napoli. Due passi in avanti di indubbio interesse, certamente significativi e importanti. Tanto più perché su tutti gli altri fronti della gestione dei beni archeologici isolani è ancora buio pesto. Come ha sostanzialmente confermato, al di là delle promesse e rassicurazioni, proprio l’appuntamento delle ultime ore in Municipio. Durante il quale sono stati toccati argomenti e questioni oggetto di attenzione, riflessione e dibattito da parecchio tempo. Se non vent’anni, ci andiamo vicino.

Nel suo intervento di saluto, il sindaco GIACOMO PASCALE ha ricordato che la sua amministrazione, fin dall’insediamento, aveva sperato “di far rivivere Lacco dal punto di vista culturale”. Anche per gratitudine verso chi in passato aveva avuto l’intuizione del museo, dal sindaco VINCENZO MENNELLA, alla giunta PATALANO, al sindaco DOMENICO DE SIANO, in carica il 17 aprile 1999, quando per aprire Villa Arbusto vi fu assegnato personale comunale. Assessore all’epoca del’inaugurazione, il primo cittadino lacchese ha parlato della vocazione culturale del suo paese che, grazie al suo patrimonio archeologico, avrebbe carte importanti da giocare in una fase che vede una costante crescita proprio del segmento del turismo culturale. In quest’ottica, con la Soprintendenza si stanno cercando fondi per un progetto finalizzato a mettere in rete il Museo di Villa Arbusto con gli Scavi di Santa Restituta  il sito di Mazzola.

L’assessora alla Cultura CECILIA PROTA ha spiegato che la Regione ha finanziato, nell’ambito dei POC Campania,  due manifestazioni per il progetto “Incontri nel verde …inseguendo le tracce del passato” e ha anticipato la prossima inaugurazione della SALA MULTIMEDIALE al piano terra del museo. A realizzarla, sulla base dell’esperienza già fatta negli scavi di Ercolano, è la Fondazione C.I.V.E.S.-MAV, che sta provvedendo ad attrezzare lo spazio assegnato con proiezioni ad alta risoluzione e su tre pareti di immagini e di contenuti (scritti dalla soprintendente Teresa Elena Cinquantaquattro) relativi all’esposizione museale di Lacco. Saranno poi installati nelle altre sale dei visori per la realtà virtuale, che incontra il favore dei giovani visitatori dei musei. A completare il pacchetto c’è una APP con la guida digitale al Museo e per offrire un quadro in tempo reale delle attività, sempre aggiornate.

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Quelli che restano (si spera) – Foto Qui Ischia

Al primo piano, invece, nella sala che oggi conclude l’itinerario di visita, si sta preparando la SEZIONE GEOLOGICA, a cui si stanno dedicando gli esperti dell’Osservatorio Vesuviano-INGV.  MAURO DI VITO ha ricordato che saranno esposte le rocce raccolte in giro per l’isola da GIORGIO BUCHNER personalmente. “Non una semplice collezione”, ha sottolineato il relatore, ricordando la frequentazione di Buchner con il grande vulcanologo RITTMANN, con cui percorreva l’isola per conoscerne le caratteristiche peculiari di natura geologica e per approfondire la profonda interazione tra quest’ultima e gli insediamenti umani nelle varie epoche. Proprio Buchner ha approcciato i fenomeni con spirito multirdisciplinare, comprendendo che non se ne poteva prescindere nello studio del territorio isolano, per la sua unicità e complessità. Di Buchner come primo archeologo-vulcanologo in Italia ha parlato  SANDRO DE VITA, sempre dell’Osservatorio Vesuviano-INGV, che ha illustrato la scelta del criterio cronologico per l’esposizione delle rocce, che raccontano come è evoluto il territorio e come gli abitanti si siano adattati ai vari cambiamenti e fenomeni naturali.

E’ L’ARCHEOLOGIA CHE RESTA AL PALO

Rispetto alle novità dell’allestimento del museo lacchese, di cui vi era forte bisogno, dopo vent’anni di totale immobilismo nei servizi al pubblico e considerata l’evoluzione delle forme di comunicazione a cui si stanno velocemente adeguando tanti musei italiani, l’incontro di ieri è stato decisamente DELUDENTE per quanto riguarda la CURA e la VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO ISOLANO. Sia all’interno del museo che sul territorio. Una delusione accentuata peraltro dal riconoscimento dei tanti elementi di particolarità e straordinarietà che caratterizzano PITHEKOUSSAI e il suo RUOLO, riconosciuto come assolutamente DETERMINANTE NELLA STORIA E NELLA CULTURA DELLA MAGNA GRECIA E DEL MEDITERRANEO. Tante belle parole, che non si accompagnano però  ai fatti che l’enorme eredità del passato consentirebbe e consiglierebbe di concretizzare, nell’interesse della cultura, nel rispetto del nostro illustre e troppo trascurato passato, e anche con qualche beneficio per l’ampliamento e qualificazione dell’offerta turistica isolana.

A parte il doveroso OMAGGIO A GIORGIO BUCHNER, condensato in un bel video di immagini in bianco e nero proposto dalla funzionaria della Soprintendenza COSTANZA GIALANELLA, che con lui collaborò anche all’allestimento del Museo di Villa Arbusto, i contributi degli altri relatori archeologi non hanno fornito elementi particolarmente confortanti e rassicuranti. Anzi.

Lo stesso intervento della  soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, TERESA ELENA CINQUANTAQUATTRO, è stato in gran parte dedicato ai numerosi PRESTITI di reperti pithecusani  a importanti mostre già in corso o che sono annunciate a breve, quando lasceranno Ischia anche la COPPA DI NESTORE e il CRATERE DEL NAUFRAGIO  per restare rispettivamente a Londra e a Napoli per diversi mesi nell’anno del ventennale e nel bel mezzo della nostra stagione turistica. Ma per la soprintendente si tratta di occasioni preziose per far conoscere Pithekoussai/Ischia e il suo patrimonio. E così, siccome pare che le richieste di prestito siano numerose, la Soprintendenza è intenzionata “a soddisfarle”. Se i prestiti vanno forte, non altrettanto si può dire delle attività di valorizzazione in loco del patrimonio. A parte le generiche dichiarazioni d’intenti e di buona di volontà, che non sono mancate neppure oggi, non c’è traccia del necessario e urgente CAMBIO DI PASSO NELLA GESTIONE/FRUIZIONE DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO ISOLANO. Le due stanze in arrivo sono davvero il “minimo sindacale” nel panorama piatto e bloccato di questi vent’anni. Davvero poco rispetto a Pithekoussai e alle sue meraviglie…

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