Il Cudas su Villa Mercede: “Dopo la Sir, non accetteremo lo smantellamento anche della RSA!”

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Foto Qui Ischia

Al Presidente della Giunta regionale della Campania

Al Direttore generale dell’Asl Na2 Nord

Ai Direttori sanitario e amministrativo dell’Asl Na2 Nord

Ai Sindaci dell’isola d’Ischia e di Procida

                                                                                                       Barano d’Ischia, 29 maggio 2019

OGGETTO: Emergenza RSA Villa Mercede in Fontana, isola d’Ischia

Stamattina il Cudas Ischia, con la sua presenza alla manifestazione e al corteo che si sono tenuti a Fontana, ha inteso ribadire con forza la sua SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI della RSA “Villa Mercede”, ridotti allo stremo con le loro famiglie dalla mancata corresponsione di ben cinque mensilità, che fa seguito ad un’altra lunga fase senza salario, a cui si accompagna ora anche la procedura di licenziamento collettivo con una pesante ipoteca sul loro futuro. Una situazione tanto più inaccettabile considerato che i lavoratori stanno continuando a svolgere con grande professionalità e senso di responsabilità i loro delicati compiti, garantendo quotidianamente la migliore assistenza possibile, giorno e notte, ai 29 residenti che occupano tutti i posti letto disponibili della struttura. Peraltro, tutti degenti che per le loro patologie necessitano di livelli alti di assistenza. In linea con la “missione” assegnata alla RSA isolana fin dalla sua istituzione, proprio per dare risposta sull’isola a esigenze di assistenza specializzata e qualificata che precedentemente potevano essere soddisfatte solo rivolgendosi in terraferma, con enormi disagi per i malati ischitani e procidani e per i loro familiari.

Per anni la RSA “Villa Mercede”, la prima ad essere aperta nell’allora territorio dell’Asl Na2 e tra le prime in Campania, si era segnalata come un ESEMPIO VIRTUOSO a livello regionale, completando, sul fronte dell’assistenza alla cronicità e della riabilitazione (anche post acuzie dopo la degenza ospedaliera), l’offerta di servizi sanitari indispensabili alle comunità delle isole flegree. A maggior ragione, considerando la più alta percentuale di anziani che si registra proprio sulle isole, rispetto alla media della popolazione della nostra grande Asl in terraferma.

E, negli anni, si era continuato sempre ad investire nel potenziamento e nell’ulteriore qualificazione dei servizi, fino all’innovativo “Giardino di Augusta”, il PERCORSO verde per i MALATI DI ALZHEIMER, inaugurato solo nel maggio di quattro anni fa, recependo le esigenze di cura che emergevano sul territorio.

Eppure, nonostante si tratti di un’opera recente, costata all’Asl – dunque ai contribuenti – 250mila euro, l’Asl stessa, a così breve distanza di tempo, ha deciso di sconfessare quel suo orientamento, decidendo inopinatamente di DECLASSARE “Villa Mercede”, che da struttura ad alta intensità di assistenza dovrebbe passare alla media. Una scelta che non sembra dettata da una valutazione approfondita, puntuale e realistica della situazione isolana e tanto meno dei bisogni effettivi della popolazione, anche in prospettiva. Così come si evince anche dall’incredibile TAGLIO DI POSTI LETTO, che dai 29 attuali dovrebbero passare a 20, mutilando una disponibilità di accoglienza che anche in questi gironi si sta rivelando appropriata e indispensabile.

Praticamente, un segnale chiaro e inequivocabile della VOLONTA’ DI SMANTELLARE progressivamente anche la realtà di Fontana e la gamma dei servizi collegati, in gravissima e inaccettabile continuità con quanto già avvenuto con l’improvvida chiusura della SIR isolana e il depauperamento, fin quasi all’azzeramento, della Salute mentale, alle cui pesantissime conseguenze sanitarie, sociali e umane, l’Azienda di Frattamaggiore non ha ancora ritenuto di porre rimedio.

Peraltro, anche da un punto di vista strettamente economico e funzionale, il ridimensionamento in atto a “Villa Mercede” rappresenta un’OPERAZIONE IN PERDITA. Per i cittadini che ne usufruiscono, innanzitutto, i quali pagano laute rette all’Asl, senza che quest’ultima riesca ad assicurare agli operatori che se ne prendono cura la serenità necessaria per vivere e per lavorare. Per le comunità isolane di Ischia e Procida, che con una RSA declassata si ritroverebbero prive dell’assistenza ad alta intensità di cui c’è esigenza prioritaria, per non dover tornare ai trasferimenti forzati in strutture ben più costose della terraferma (la storia della SIR tristemente docet…) o all’affollamento dell’ospedale che opera già ampiamente oltre le sue possibilità attuali. E per lo spreco che ne deriverebbe rispetto ad una struttura (peraltro una delle poche di proprietà dell’Asl con i risparmi di gestione che ne derivano) che dovrebbe piuttosto essere potenziata, invece del contrario.

Perché non creare a “Villa Mercede”, per esempio, il POLO RIABILITATIVO di cui ha bisogno anche l’ospedale Rizzoli, mentre a decine gli isolani emigrano per interventi ortopedici in altre Regioni, con costi altissimi per l’Asl, proprio per l’impossibilità attuale di fare riabilitazione a Ischia? E perché non si verifica la possibilità di utilizzare parte della struttura di Fontana per la SALUTE MENTALE, che attualmente non ha spazi adeguati a nessuna delle sue attività e che non dispone sull’isola di nessun posto letto, nonostante le prescrizioni di legge in materia?

Come Cudas Ischia NON ACCETTEREMO LO SMANTELLAMENTO PROGRESSIVO di servizi che hanno rappresentato una CONQUISTA DI CIVILTA’ PER LE ISOLE e che servono alla popolazione residente di oggi e del futuro. L’esperienza della Sir e della Salute mentale, con il corollario infinito di promesse mancate e impegni disattesi, pesano ancora e ci impongono la massima ATTENZIONE E MOBILITAZIONE  PER SCONGIURARE REPLICHE DEVASTANTI. Gli ischitani non possono permettersi e permettere un’ulteriore riduzione dei livelli di assistenza su un territorio sempre più marginalizzato in seno all’Asl Na2 Nord. E per tutelare queste esigenze primarie e ormai incomprimibili, sollecitiamo una interlocuzione seria e fattiva con tutte le istituzioni competenti in indirizzo e con la dirigenza aziendale, che esortiamo a valutare sul posto e da vicino le situazioni, prima di compiere scelte che penalizzano oltremodo le esigenze sanitarie e il diritto alla salute degli abitanti delle isole.

In attesa di riscontro, porgiamo distinti saluti

per il Cudas Ischia la presidente Gianna Napoleone

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