Ischia è scesa in piazza per il Diritto alla Salute, ora urgono risposte da Napoli e da Roma

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Foto Qui Ischia

Il senso e l’obiettivo della manifestazione di oggi l’ha colto e decritto pienamente, in base alla sua esperienza, il sindaco di Procida, DINO AMBROSINO: scendere in piazza da cittadini, coinvolgere l’intera comunità per stimolare, sostenere e supportare chi – ovvero gli amministratori locali -  ha il compito istituzionale di rappresentare nelle sedi decisionali competenti le esigenze e le istanze del territorio isolano. A Procida l’hanno sperimentato prima di noi che, senza la mobilitazione compatta della popolazione, non si ha la forza necessaria per avviare una interlocuzione con chi è abituato a decidere malgrado noi e spesso a discapito nostro. E, soprattutto, per ottenere dei risultati. D’altra parte, è da parecchio che in Regione è stato attivato un tavolo dedicato alla sanità sulle isole, al quale pare che i dirigenti sanitari della terraferma partecipino assai di rado, ma finora non si è quagliato il resto di niente. Mentre i servizi sono in estrema sofferenza, sulle isole. Tenute sempre più ai margini del “sistema” e delle Asl di riferimento. E la nostra NA2 NORD applica alla lettera la “regola” dell’ESTROMISSIONE degli isolani da ogni scelta, a cominciare da quelle che li riguardano,  di pari passo con l’inarrestabile DEPAUPERAMENTO dei LIVELLI DI ASSISTENZA a loro garantiti.

E stamattina, poche ore fa, a questi lontani e distratti decisori della terraferma i tanti ischitani che hanno risposto all’invito del CUDAS, marciando tra piazza Marina e l’ospedale con i SETTE SINDACI isolani e il vescovo LAGNESE, hanno inviato da Ischia un messaggio forte, chiaro, inequivocabile: NON SIAMO PIU’ DISPOSTI AD ACCETTARE IN SILENZIO IL RIDIMENSIONAMENTO QUANTITATIVO E QUALITATIVO DEI SERVIZI SANITARI SUL NOSTRO TERRITORIO GIA’ PENALIZZATO DALL’INSULARITA’!

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A rilanciarlo con forza, questo messaggio/monito/impegno, sono stati CENTINAIA DI ISCHITANI, di ogni età, delle più varie provenienze, di diverso orientamento e appartenenza politica. Tante associazioni attive sul territorio, prime fra tutte quelle che con il loro impegno solidaristico suppliscono a carenze e mancanze del pubblico o ne coadiuvano l’azione: ADVS FIDAS,  I.SOLE D’AMORE, GENITORI AUTISMO ISCHIA, CROCE ROSA, CATENA ALIMENTARE, LIBERA, LA STANZA, CB FORIO, MARINAI D’ITALIA, PRO LOCO LACCO AMENO, LEGAMBIENTE, ALBERI E NOI (di sicuro, l’elenco non è completo e Qui Ischia è pronto a integrarlo…). Presenti i rappresentanti delle associazioni di categoria: ASSOFORENSE, FEDERALBERGHI, AICOM ISCHIA. E importante è stata la partecipazione degli ISTITUTI SCOLASTICI isolani, che non hanno fatto mancare il loro contributo, nonostante il periodo di fine anno abbia frenato una presenza nelle intenzioni ancora più significativa. Come aveva chiesto il Cudas, comunque, i ragazzi che hanno animato il corteo lo hanno fatto con grande consapevolezza dei motivi e delle finalità che hanno condiviso e di cui si sono fatti interpreti con slogan e striscioni.

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Parte integrante del corteo sono stati i dipendenti (non di turno) della RSA VILLA MERCEDE, che hanno portato in piazza il loro dramma umano e lavorativo, che va avanti da mesi, senza che se ne intraveda ancora la conclusione. Anzi, come ha poi rappresentato la delegata sindacale dei lavoratori, il 21 sono già tutti convocati per firmare le lettere di licenziamento, da cui sono stati raggiunti nei giorni scorsi da parte della cooperativa da cui dipendono, che non paga gli stipendi perchè da tempo, a sua volta, non viene pagata dall’Asl. Un cul de sac burocratico-amministrativo, che ha gettato nella disperazione i 42 lavoratori, che continuano a prestare la loro opera senza salario a vantaggio di un’utenza che versa regolarmente all’Asl le rette mensili. Mentre ombre nere gigantesche si allungano sulla RSA di Fontana, di cui a Frattamaggiore hanno già chiuso il centro diurno.

Naturalmente, la manifestazione per i servizi sanitari non poteva trascurare l’EMERGENZA DELLA SALUTE MENTALE, ben descritta dal vicepresidente Cudas EGIDIO FERRANTE.

In piazza, oggi, c’erano anche tanti operatori sanitari che, da cittadini, hanno voluto testimoniare la sofferenza di un settore che a Ischia è in perenne emergenza da troppo tempo. Con criticità che, invece, di diminuire o di ridimensionarsi, si stanno moltiplicando, nella più totale mancanza di iniziativa da parte dell’Asl e della Regione, ciascuna ovviamente per le sue competenze. Una situazione non più sostenibile, tanto più alla vigilia di una nuova estate di fuoco, per la carenza di personale che affligge il Rizzoli, davanti al quale si sono tenuti gli interventi a conclusione della marcia.

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L’INTERVENTO DEL VESCOVO

A sottolineare il valore di una manifestazione corale contro la negazione sostanziale del Diritto alla Salute degli isolani è stata la presidente del Cudas, GIANNA NAPOLEONE, che poi ha passato il microfono al Vescovo, sempre in prima fila – non solo fisicamente – nel farsi carico e interprete delle istanze e dei bisogni fondamentali della società isolana. E il presule ha sottolineato con forza il valore di una mobilitazione che ha messo insieme tante persone e tante voci, per esprimere il “disagio che vivono i malati e tutta la popolazione”. Disagio che permane nel tempo, nonostante le “promesse e le parole” registrate nel tempo, che non hanno prodotto risultati. Ciò che ha portato la Chiesa a unirsi alla comunità e a chi la rappresenta, tanto più che le difficoltà colpiscono soprattutto i più poveri e le fasce deboli della popolazione, che non hanno alternative per curarsi. “La spending review che considera i malati come cose, non va in direzione della promozione dell’uomo”, ha rimarcato Lagnese, che ha espresso la sua solidarietà ai lavoratori del Rizzoli e degli altri centri sanitari dell’isola perchè possano veder riconosciuta la loro giusta remunerazione e rispettati gli orari di lavoro.

Il Vescovo ha anche raccontato di un paziente dializzato non vedente che, non essendoci posto a Ischia, è stato indirizzato in terraferma, con enormi disagi.  Una situazione che “ci chiama tutti a gridare il nostro disagio e a metterci insieme perchè Ischia sia riconosciuta zona diagiata. Perchè a Ischia si possa nascere, essere curati e morire con dignità”.

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L’IMPEGNO DEI SINDACI

Indossando la toga che “difende i diritti dei cittadini”, l’avvocato CELLAMMARE, presidente dell’Assoforense, ha portato la solidarietà e il sostegno dell’avvocatura alla battaglia comune per la tutela del diritto alla salute, sottolineando la convergenza sulla comune esigenza e proposta del riconoscimento della “ZONA DISAGIATA”.

Questione che è stata al centro dell’intervento del sindaco di Forio, FRANCESCO DEL DEO, che ha parlato a nome di tutti i colleghi ischitani, presenti alla manifestazione con altri assessori e consiglieri dei sei Comuni isolani. Il primo cittadino di Forio ha ricordato le questioni sanitarie che aspettano risposte e soluzioni da parte degli enti sovraordinati, a cui sarà chiesto di agire concretamente per venirne a capo, a cominciare proprio dalla zona disagiata. Con l’impegno, da parte dei Sindaci, a portare le istanze isolane a Napoli, all’attenzione del governatore DE LUCA, e, se servirà, anche al ministero a Roma, pur di conseguire dei risultati.

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Istanze e obiettivi che dovrebbero confluire in un documento unitario dei Comuni isolani. Una piattaforma condivisa per aprire una nuova fase di interlocuzione seria e concreta con i decisori al di là del mare. L’esigenza uscita dalla manifestazione di oggi, che richiederà massimo impegno, partecipazione e vigilanza da parte di TUTTI. Anche quelli (tanti, comunque) che oggi non c’erano….

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