La risposta ufficiale dell’Asl sulle “speculazioni” (?!) a proposito di Villa Mercede…

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Foto Qui Ischia

Ecco il comunicato di risposta ufficiale dell’Asl sulla questione Villa Mercede.

30 maggio 2019 – In merito a quanto emerso sulle testate giornalistiche isolane nelle ultime ore, l’Azienda Sanitaria ritiene opportuno fare delle precisazioni per rispondere con dati e fatti a speculazioni di vario genere che paiono non essere di nessuna utilità per la tutela dei bisogni di salute dei cittadini e per le garanzie dei lavoratori dell’isola.

Come già detto, l’ASL Napoli 2 Nord non licenzia nessuno, né potrebbe farlo in quanto l’Azienda Sanitaria non è il datore di lavoro degli operatori della RSA Villa Mercede. L’ASL, al fine di tutelare gli attuali operatori della RSA, nel capitolato della gara ha posto il vincolo per il futuro vincitore di garantire il passaggio di cantiere dei lavoratori. All’art.16 del capitolato, infatti, la “Clausola Sociale” riporta:“l’obbligo per la cooperativa/società aggiudicataria di assorbire ed utilizzare prioritariamente nell’espletamento del servizio, qualora disponibili, i lavoratori che vi erano già adibiti quali soci lavoratori o dipendenti del precedente gestore, a condizione che il loro numero e la loro qualifica siano armonizzabili con l’organizzazione d’impresa scelta dal subentrante”. Tale clausola è la massima tutela che l’Azienda può garantire ai lavoratori della cooperativa, nell’ambito di quanto previsto dalla legge.

La RSA Villa Mercede di Serrara Fontana ha un setting assistenziale articolato per 29 posti residenziali e 20 posti per il centro diurno. A seguito di relazioni delle Direzioni Sanitarie di presidio è emerso che al 31/12/2017 i tassi di occupazione registrati storicamente su più annualità erano mediamente per l’attività residenziale di 13 posti letto (su 29 disponibili), mentre per il centro diurno l’occupazione annua era in media di 3 pazienti (sui 20 disponibili).  Alla luce dei dati storici di attività l’ASL Napoli 2 Nord, nel redigere il capitolato per la nuova gara di individuazione di un fornitore, ha rimodulato l’attività residenziale su 20 posti letto e disattivato il centro diurno, al fine di rispondere pienamente ai bisogni assistenziali ed evitare di pagare dei servizi sanitari solo scarsamente utilizzati.

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