Il miracolo di Sant’Anna: è arrivata la manutenzione sul piazzale delle Alghe!

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Foto Qui Ischia

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Foto Qui Ischia

Chi lo avrebbe mai detto! Dopo tanto tempo, anni, mareggiate, feste e passeggiate, a trovarsi  davanti a una novità così imprevista, non si può non pensare di avere le traveggole. Una stropicciata agli occhi, per essere sicuri non si tratti di un abbaglio del sole di luglio, e la sconvolgente (in positivo, eh) sorpresa è là, bella e concreta: il restyling del piazzale delle Alghe è realtà!!! Miracolo di Sant’Anna si è materializzata perfino nel centro storico di Ischia la MANUTENZIONE ORDINARIA “desaparecida” da tempo immemorabile. E la differenza si vede. Eccome, se si vede!

Il cartello “vernice fresca” anche in inglese, di cui si erano perse le tracce da un paio d’anni insieme ai bidoni di vernice,  segnala la novità proprio sopra ” ‘a currente”  all’Alleghe.  Un ultimo tratto da “pittare”, mentre il grosso è già stato riconvertito da un ruggine scuro ad un verde squillante. Bene la scelta del verde, a proposito, rispetto all’anonimo grigio di partenza. Ma, soprattutto, benvenuta vernice, a restituire decoro alla lunga “rariata” ridotta in condizioni vergognose certamente dall’esposizione continua al mare, ma anche dalla prolungata assenza di cura, senza la quale ogni oggetto è destinato ad andare presto in malora. Portandosi dietro, nel caso specifico, anche un pezzo della tanto decantata  ‘”immagine” turistica di Ischia, visto che quello è il belvedere più noto e frequentato dell’isola e il degrado lì è evidente e grave il doppio che altrove.

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Foto Qui Ischia

Insieme all’opera di riverniciatura della ringhiera, si fa notare anche la sistemazione dell’aiola, che da un anno era completamente abbandonata e inguardabile. Potate le palme e gli arbusti, tolte le erbacce, il fazzoletto verde è tornato ad avere un senso piuttosto che ad essere motivo di “scuorno” come fino a poco fa.

Ciliegina sulla torta, è stata anche rinfrescata la scritta, ormai illeggibile, della lapide (“scardata”, ma pazienza…) che ricorda l’inaugurazione della condotta sottomarina, l’”acqua di Napoli” il 9 novembre 1958. Un piccolo ma significativo intervento per restituire dignità e il valore storico che merita al parallelepipedo che, nonostante la sua discutibile estetica, ricorda un momento fondamentale della storia dell’isola.

Volendo guardare solo il bicchiere mezzo pieno, non resta che commentare positivamente con il classico meglio tardi che mai…Ma perché per la manutenzione corrente si deve prima arrivare al degrado più totale? E perchè, perfino per tenere in ordine un’aiola nel cuore del paese, bisogna aspettare Sant’Anna?

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