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Ambiente Per le strade di Ischia: cercasi un po’ d’ombra disperatamente
Per le strade di Ischia: cercasi un po’ d’ombra disperatamente
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5 anni ago |
Foto Qui Ischia
In questi giorni se ne sente forte la necessità. E, di contro, la mancanza. Già, perchè l’OMBRA per le strade di Ischia è diventata una “comodità” rara. Da che potevamo passeggiare anche nelle ore più calde, grazie alle folte chiome degli alberi che facevano schermo alla luce del sole, ora che la copertura verde si è diradata come mai prima, è rimasto l’effetto tropicale dei raggi sempre più implacabili nelle estati degli anticicloni africani. E se, proprio in conseguenza delle nuove tendenze climatiche, ci si pone ovunque il problema di tentare di contenere il RISCALDAMENTO AMBIENTALE
accrescendo la presenza di alberi sufficientemente fronzuti, qui da noi ci si muove nella direzione opposta. Con scarsa attenzione alla questione, che va ben oltre le semplici esigenze estetiche a cui sembrano prevalentemente ispirarsi certe scelte recenti, molto opinabili e affatto efficaci.
Erano soprattutto i PINI, una volta, a regalare strade ombrose e vivibili in tutte le ore, anche nelle estati più torride. Ma anche i CARRUBI sistemati in via Alfredo De Luca promettevano bene. E perfino gli EUCALIPTI su un tratto di via Nuova Cartaromana svolgevano la loro funzione. Più decorativi OLEANDRI e ALBERI DI GIUDA, preferiti infatti per le loro fioriture allegre e copiose, piuttosto che per la loro azione rinfrescante, decisamente limitata. Gli sporadici esemplari di PLATANI (almeno a Ischia, perchè a Casamicciola sono molto più presenti) hanno dato anch’essi un contributo, quando è stato loro permesso di conservare una chioma sufficiente a proiettare ombra sulla strada. Di sicuro, non sono le PALME le piante più adatte a dare sollievo, sebbene siano associate nella nostra mente alle oasi che garantiscono riparo alle carovane nel deserto. Sorvoliamo poi su TAMERICI, ARANCI AMARI e altre specie arboree più rare, che stentano a sopravvivere per carenza d’acqua e di cure per cui, dove sono presenti, rappresentano più un elemento di degrado che di decoro e benessere urbano.
Foto Qui Ischia
Certamente, la moria dei pini, provocata dalla TOUMEYELLA PARVICORNIS, ma favorita in ogni modo dall’azione umana, ha notevolmente IMPOVERITO il patrimonio del verde urbano a Ischia, la prima zona dove la cocciniglia tartaruga si è insediata e dove ha fatto finora più vittime. Molti sono gli alberi secchi che è stato necessario tagliare e altri sono in lista d’attesa. Incredibilmente, perfino quelli di cui restano solo tronchi e rami senza vita continuano a regalare un po’ di ombra sulle strade ormai prive della loro copertura verde. Dove in certe ore camminare diventa un atto eroico. E, d’altra parte, i pochi giganti che sopravvivono, benchè infestati, continuano a svolgere la loro preziosa funzione, che si aggiunge alla formidabile capacità di contribuire alla salubrità dell’aria con una notevole produzione di ossigeno e una significativa capacità di assorbire anidride carbonica.
TRE GRADI IN MENO. Questo è l’effetto della presenza degli alberi, identificati come alleato preziosissimo contro l’aumento delle temperature.. Piantare più alberi è un investimento necessario, per migliorare la vivibilità dei centri abitati. Alberi, non arbustini e fiori, che certamente contribuiscono all’ecosistema, ma che non sono decisivi come gli alberi di alto fusto.
A Ischia si procede nella direzione opposta. Agli alberi che producono ossigeno e ombra si sostituiscono specie potenzialmente scenografiche, ma non in grado di garantire gli stessi vantaggi ambientali. A maggior ragione, considerando le POTATURE DISTRUTTIVE usualmente praticate sul verde pubblico, che riducono ai minimi termini la vegetazione e mutilano le chiome proprio quando dovrebbero e potrebbero essere più utili. Basti vedere come sono ridotti i carrubi di via Alfredo De Luca, che erano cresciuti benissimo in larghezza, prima che si intervenisse con potature che ne hanno ridimensionato eccessivamente le chiome e ridotto di conseguenza la capacità di produrre l’ombra che dà (darebbe…) un senso alla loro presenza ai lati dei marciapiedi.
Foto Qui Ischia
Quale migliore occasione per incrementare il verde e i vantaggi delle alberature stradali di interventi come il PARCHEGGIO del Jolly e PIAZZA DEGLI EROI? Eppure, nessuna delle due è stata messa a frutto. Il parcheggio, anche nei pochi punti in cui si sarebbe potuto piazzare qualche albero, è stato “abbuffato” di arbustelli e fioriture, che serviranno a richiamare qualche farfalla, ma non certo a dare refrigerio dalla calura e a contrastare l’inquinamento di quella zona dal traffico cittadino. E gli antichi ulivi massacrati servono come sfondo per qualche selfie, ma come alberi servono a poco. E infatti non c’è un angolo per ripararsi dal sole, a parte la struttura coperta alla fermata del bus.
E che dire di piazza degli Eroi? La distesa di cemento ha lasciato solo buchi poco ampi e poco profondi per i nuovi alberi, di numero inferiore alle dita delle mani, che non avranno possibile di andare molto oltre la dimensione rachitica attuale. JACARANDE, dalle fioriture certamente sontuose, ma per nulla adatte a migliorare la salubrità dell’aria in un punto molto trafficato e tanto meno dispensatrici di ombra e refrigerio. E infatti la piazza è sotto il sole caliente dall’alba al tramonto, infrequentabile come luogo di sosta se non fosse per merito dei pini sopravvissuti. Sei esemplari appena, che si spera restino vivi il più a lungo possibile, perchè dalle acacie blu c’è poco da aspettarsi.
Ma chi sceglie le alberature a Ischia, con quali criteri lo fa? E con quali obiettivi si effettuano le capitozzature e le potature mutilatrici? Se fossero applicati ovunque, quei criteri, dell’Isola Verde non resterebbe neppure il nome…