Ischia (non) plastic free: dov’è finita la novità annunciata dell’estate 2019?

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Foto Qui Ischia

Il risalto mediatico c’è stato. Gli applausi e i riconoscimenti pure. I petti si sono gonfiati d’orgoglio e sono piovuti hashtag in tema su tutti gli spazi social possibili. Tanto contorno, ma della pietanza principale, ovvero l’ISOLA LIBERATA DALLA PLASTICA, non c’è traccia nella vita reale. Mentre ce ne sono tante, di tracce, di tutto ciò che già sarebbe dovuto essere al bando: bicchieri, piatti, posate, bottiglie, flaconi, cannucce e via elencando. Tutto rigorosamente di plastica. Come prima, come sempre. Come se tutto quel can can pubblicitario non ci fosse mai stato.

 Cinque mesi, giorno più giorno meno. Tanto è passato da quando è diventata ufficiale la notizia che Ischia era PLASTIC FREE. Merito di una delibera condivisa da tutti i Comuni che avrebbe dovuto bandire dal territorio gli oggetti monouso di plastica, una volta finite le scorte in giacenza. Era stata anticipata pure una sorta di scadenza, molto ampia, comunque indicativa: la novità sarebbe andata in vigore in estate. Questa estate. Ma a metà agosto stiamo ancora in attesa del nulla. Mentre la plastica “proibita” ce la ritroviamo ovunque. Soprattutto sulle SPIAGGE e sugli SCOGLI, da  dove si voleva proprio sradicarla con il buon proposito di non contribuire ulteriormente all’inquinamento marino. Ma quanti bicchieri, quanti piatti, quante bottiglie e bottigliette abbiamo trovato in riva al mare anche in questo Ferragosto. Che doveva essere il primo plastic free…

Che fine ha fatto l’isola senza plastica mai inaugurata? La domanda non è peregrina, visto come è andata a finire con l’altra delibera isolana che ci aveva proiettato all’avanguardia nella tutela ambientale e che è rimasta anch’essa un bel progetto sulla carta: il bando dei DETERSIVI CHIMICI. Un pessimo precedente per quanto era stata edificante quella scelta “verde”, anch’essa lanciata con grande enfasi, pubblicizzata con grande risalto, usata abbondantemente a livello promozionale come se fosse cosa fatta, mentre si era appena all’inizio di un percorso subito, inspiegabilmente, abbandonato.

Ma come mai tutte queste novità che dovrebbero caratterizzarci positivamente nella gestione del territorio, nella tutela del mare, nella qualificazione dell’offerta turistica passano dall’annuncio al flop senza neppure una fase intermedia? Che cosa impedisce di concretizzare i progetti e di passare realmente dalle chiacchiere ai fatti? E che senso ha continuare a suonare la grancassa delle “svolte green”, quando non ci si impegna minimamente per farle partire?

Come pubblicità ci avranno pure fatto guadagnare qualche titolo di giornale e qualche “like” sui “social”. Ma quanto si può vivere di rendita su notizie che in concreto si rivelano fasulle, né più né meno che “fake” con effetti inversamente proporzionali in termini di immagine e sostanza rispetto a quelli positivi che avremmo avuto se tutto avesse funzionato a puntino?

E Ischia, noi tutti che stiamo regredendo anche nella differenziazione dei rifiuti domestici, fino a che punto possiamo permetterci di gestire con tanta leggerezza e superficialità progetti di questa importanza per l’oggi e soprattutto per il futuro di questa terra?

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