Inaugurata a Montecchio Maggiore una mostra di opere di Gabriele Mattera

gabrielevicenzaPochi giorni fa hanno lasciato il grande studio dalle pareti candide di sole sul Castello Aragonese. Quello spazio in cui avevano preso forma, pennellata dopo pennellata, emozione dopo emozione. Lì dove da qualche mese, insieme a tante altre opere, partecipano all’allestimento di una ampia e significativa esposizione permanente delle opere di GABRIELE MATTERA stabilmente aperta al pubblico. Quattordici grandi tele, tutte del 2005, dipinte nell’ultimo periodo di vita del maestro isolano, che ora sono protagoniste della mostra “DAL ROSSO AL BLU, appena inaugurata nella Nuova Galleria Civica di Montecchio Maggiore, a Vicenza. Nell’ex deposito per locomotori ferroviari d’inizio Novecento, sapientemente restaurato per farne un’area espositiva tutta dedicata all’arte contemporanea.

gabriele vicenza2Curata da Giuliano Menato che già promosse le personali postume di Mattera a Cittadella e Valdagno poco dopo la sua scomparsa, la mostra illustra l’ultimo dei grandi cicli pittorici che hanno contrappuntato il percorso espressivo del maestro. Il ciclo popolato “da figure dai diafani profili - ha scritto Menato – connotate da un colore che ne rispecchia la condizione esistenziale. Uomini in giallo, uomini in verde, uomini in viola, uomini in rosso e, da ultimo, uomini nel blu della notte, fluttuanti  in uno spazio indefinito”. Figure umane sempre più rarefatte e dominate dal colore che, come scrive Menato nella sua presentazione, “raccontano l’immediatezza della ricerca di una verità soggettiva dell’espressione, sono la visualizzazione di un approccio con il personaggio attraverso il modo in cui figura e spazio riescono ad esprimere il messaggio mediante il colore, che è il mezzo espressivo determinante nel presentare la personalità voluta”.

E’  sull’ultimo passaggio evolutivo di questo ciclo, dal rosso potente al profondo blu, che si concentra la sintesi proposta a Vicenza dei dipinti in cui “Mattera entra in una dimensione senza tempo. Nel fluido magma del « buio blu di un cielo notturno e abissale » galleggiano i corpi delineati con brevi tocchi di luce « esprimendo la magnifica grandezza di una danza della morte o danza macabra quale manifestazione che aspira all’aldilà ». (Marco Lorandi). Il volto è cancellato, nessuna forza di gravità riesce ad equilibrare un corpo in balia degli eventi e del destino. « Lunghe mani bianche, dalle dita interminabili, scivolano sulla profondità della notte. Non lottano, non cercano di abbrancare la materia. Si lasciano andare. Accettano ». (Danièle Rousselier). Ė l’estremo messaggio di chi, dopo aver esaltato i colori del giorno, apre gli occhi sul blu della notte, calato in una situazione sottratta alla certezza del nostro vedere”.

E per approfondire la conoscenza dell’autore e la riflessione sulla sua produzione artistica dai “Pescatori” agli “Uomini in blu”,  il 15 novembre prossimo si terrà una tavola rotonda nella sala espositiva di Montecchio Maggiore.

Intanto, si può visitare la mostra il sabato e la domenica, dalle 11.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. L’esposizione resterà aperta al pubblico fin al 24 novembre prossimo.

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