Incontro del Cudas con D’Amore: novità positive, ma trovare medici è arduo

rizCOMUNICATO CUDAS

Stamattina, in ospedale, una delegazione del Cudas Ischia guidata dalla presidente Gianna Napoleone ha incontrato il direttore generale dell’Asl Na2 Nord, Antonio D’Amore, sull’isola per l’intera giornata. Al centro dell’attenzione, le diverse criticità che permangono in ospedale e sul territorio, in parte oggetto di approfondimento anche nel precedente incontro di giugno. A tale proposito, ci piace sottolineare che si è concretizzata la rimozione dei pesanti cassoni dell’acqua dal lastrico solare del “Rizzoli”, come richiesto più volte dal Cudas e come promesso all’inizio dell’estate dal Direttore generale.

Facendo seguito alla nostra ultima nota, si è parlato innanzitutto della carenza di personale medico che affligge la Cardiologia/Utic (e non solo). Da parte dell’Azienda sono state illustrate le azioni poste in essere per cercare di tamponare la situazione senza pregiudizio per i servizi all’utenza, dall’autoconvenzionamento con il personale già operativo all’invio di specialisti da altri presidi. Tutte soluzioni a breve, nell’attesa di riuscire a reperire specialisti che accettino di venire a lavorare a Ischia. Obiettivo sempre più arduo, date le condizioni di conclamato svantaggio dell’insularità. E infatti, lo scorrimento della graduatoria di oltre 50 nomi non ha consentito di trovare cardiologi in grado di coprire la carenza di organico sull’isola. D’Amore ha assicurato che si continuerà a esplorare ogni possibilità per uscire dall’impasse attuale.

Il Direttore generale ha comunicato che è imminente un potenziamento degli ambulatori e dei servizi all’utenza a livello ospedaliero. Intanto, si sta lavorando al progetto di ampliamento dell’ospedale, confermato il finanziamento assegnato di oltre tre milioni di euro.

Sempre sul fronte del personale, è in arrivo, dopo il concorso, un numero di OSS (operatori socio-sanitari) che sanerà la carenza cronica del “Rizzoli”.

Altra questione annosa di cui si incomincia a intravedere un’evoluzione è quella della Sir: è stata finalmente individuata la struttura da destinare alla nuova residenza psichiatrica. Sulle esigenze di rilancio della Salute mentale, che vive una fase quasi di smobilitazione, il Cudas ha sollecitato la massima attenzione e la massima fattività da parte dell’Azienda.

Dulcis in fundo, si è toccato il tema della zona disagiata, essenziale per venire a capo delle difficoltà di reclutamento di personale. L’Asl non ha competenza specifica, ma D’Amore ha assicurato l’interesse aziendale all’argomento. Che sarà al centro di iniziative specifiche da parte del Comitato, in un’ottica di piena collaborazione con le istituzioni che si impegneranno attivamente a trovare una soluzione al problema.

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